Il metodo Montignac è destinato a chi desidera:
- perdere peso in modo efficace e duraturo
- ridurre i fattori di rischio cardio-vascolare
- prevenire la comparsa del diabete
Il Metodo Montignac non è una dieta nel senso più tradizionale del termine bensì una modalità non restrittiva sul piano alimentare: sceglie all’interno di ogni categoria alimentare (glucidi, grassi e proteine)solo alcuni alimenti, tenendo conto della specificità nutrizionale e delle potenzialità degli stessi di indurre reazioni metaboliche in grado di prevenire l’aumento di peso, il diabete e alcune patologie al sistema cardio-vascolare.
Con il metodo Montignac si modificano le abitudini alimentari in base agli obiettivi del paziente (diminuzione del peso, riduzione dei rischi cardio-vascolari e prevenzione del diabete).
I principi del Metodo Montignac
Questo nuovo concetto nutrizionale nasce da un lavoro sperimentale portato avanti a Michel Montignac – ex ristoratore e specialista della nutrizione – in collaborazione con numerosi medici e ricercatori.
Il primo principio del metodo ideato da Michel Montignac consiste nel cessare il condizionamento relativo l’aspetto calorico dell’alimento: ciò che conta non sono le calorie ma la qualità del cibo che si consuma.
Il secondo principio si concentra sulla scelta degli alimenti in funzione della loro potenzialità metabolica e specificità nutrizionale:
- zuccheri e carboidrati con Indice Glicemico basso o molto basso (Montignac insiste molto sull’iperinsulinismo come causa primaria dell’aumento di peso)
- acidi grassi polinsaturi omega 3 (grassi del pesce) e acidi grassi monoinsaturi (olio di oliva)
- proteine di origine vegetale o animale neutrali sui processi metabolici dell’aumento del peso
Le fasi del Metodo Montignac
La dieta o controdieta, come in molti la definiscono, prevede due fasi:
FASE 1: fase di dimagrimento
Questa fase varia in funzione dell’importanza del sovraccarico ponderale. Si scelgono in modo oculato i grassi e le proteine e si prediligono zuccheri e carboidrati a Indice Glicemico inferiore o uguale a 35.
Lo zucchero è completamente sostituito da edulcoranti artificiali e il pasto viene costruito con due alternative:
- proteico-lipidico (carne e pesce con verdure o insalata)
- glucidico-proteico (niente grassi saturi e glucidi con indice glicemico uguale o inferiore a 35)
Il formaggio è vietato mentre è consigliato il consumo di non più di 3 bicchieri al giorno. Per quanto riguarda la frutta, meglio cotta perché fermenta meno rispetto a quella fresca.
L’obiettivo è indurre la più bassa risposta insulinica possibile al termine di ogni pasto. Il risultato è l’eliminazione di qualsiasi possibilità di accumulo e l’attivazione del processo di stoccaggio dei grassi di riserva che sono bruciati mediante l’aumento di consumo energetico.
FASE 2: stabilizzazione e prevenzione
In questa seconda fase, la scelta dei glucidi avviene sempre in funzione all’Indice Glicemico ma sarà più ampia rispetto alla Fase 1. Infatti, nella fase di stabilizzazione e prevenzione (dopo 2-3 mesi dall’inzio della dieta) vengono introdotti cibi con Indice Glicemico inferiore o uguale a 50. In questa fase sono previsti i famosi “sgarri” che devono però essere compensati dalla scelta di alimenti a indice glicemico ridottissimo.
I vantaggi del metodo Montignac
Il metodo Montiganc consente di seguire un regime nutrizionale non restrittivo che non prevede il conteggio delle calorie e la pesatura degli alimenti. Sono concessi cibi normalmente banditi nelle diete tradizionali, come alcolici e cioccolato, e non vi sono restrizioni nelle porzioni. Chi segue il Metodo Montignac ha la percezione di dimagrire senza sacrifici e grosse rinunce.
Le contraddizioni del Metodo Montignac
Il Metodo Montignac è più uno stile alimentare che ha come concetto-cardine il consumo di alimenti a Indice Glicemico basso. Infatti, secondo Michael Montignac, ogni alimento ad alto Indice Glicemico provoca un aumento della glicemia che causa:
- produzione di insulina con lo scopo di abbassarla
- stoccaggio di grassi nel tessuto
Quindi secondo il Metodo Montignac , il rilascio di insulina è un nemico da combattere ma così non deve essere: l’insulina è importante per l’organismo perché è un mediatore ormonale per il recupero energetico, per l’ingresso del glucosio nelle cellule insulino-dipendenti e quindi per la vita del corpo umano. Sebbene possieda funzioni di deposito dei grassi, il suo rilascio è limitato al momento post-prandiale e in condizioni fisiologiche la sua presenza ematica si riduce proporzionalmente alla glicemia.
La seconda grande contraddizione si trova proprio nell’Indice Glicemico che non è standard come lo specialista francese vuole far credere. Infatti un dato alimento può avere più indici glicemici in base alla varietà, alla preparazione e agli abbinamenti.