Il nome generico di questa pianta perenne e glabra deriva dal particolare aspetto del suo bulbo, appuntito e di colore biancastro, che ricorda un dente di cane.
L’Erythronium dens canis è una piccola perenne bulbosa appartenente alla famiglia delle Liliacee. La sua area di origine è Sud Europea/Sud Siberiana: si trova specialmente nell’Europa orientale e meridionale, sui piani montani e collinari, nel Caucaso, in Siberia e nel Giappone, sui Pirenei, sul Massiccio Centrale, sul Massiccio del Giura, sui Carpazi, sulle Alpi Dinariche e sui Monti Balcani.
Più rara in Italia, questa specie si trova al Nord e al Centro della penisola, soprattutto nei boschi collinari, nei prati delle Prealpi, in zone fredde ma riparate ai margini dei boschi di latifoglie, sulle Alpi. Nelle faggete si sviluppa anche allo stato selvatico.
Coltivazione del dente di cane
Essendo abituato a climi freschi, l’Eritronio non teme il freddo e predilige, se coltivato in giardino, una sistemazione in un luogo prevalentemente ombroso, esposto alla luce diretta lo al mattino, con un terreno soffice, fresco e ricco di humus.
L’ideale è piantarlo ai piedi di alberi a foglia caduca, in modo che possa beneficiare dei raggi solari in inverno e di una buona ombreggiatura in primavera ed estate.
La stagione indicata per la messa a dimora dei bulbi dell’Eritronio è l’autunno. È preferibile una sistemazione in profondità, dagli 8 cm in giù, in un terreno molto permeabile, non troppo compatto, con buone condizioni di drenaggio e sufficientemente ricco di materia organica.
Alla fine dell’inverno dal bulbo spunta una foglia verde allargata, carnosa e priva di picciolo, con vistose macchie color rosso porpora.
Dopo le foglie spunta un sottile fusto che porta i grandi fiori rosati e bianchi, lunghi da 15 a 50 cm, che hanno ispirato il nome generico della pianta (da Erythros, rosso).
In tarda primavera la pianta inizia a perdere il fogliame per poi entrare in riposo vegetativo fino alla fine dell’inverno: durante la stagione più fredda non ci sono organi aerei e le gemme si trovano nel bulbo sotterraneo.
Quanto e come annaffiare il dente di cane
Nel periodo vegetativo che si protrae fino alla tarda primavera il dente di cane richiede frequenti annaffiature e concime. È importante che il terreno mantenga costantemente un buon grado di umidità, ma evitando la formazione di ristagni idrici che potrebbero favorire marciumi, molto dannosi per lo sviluppo della pianta. Durante la primavera è consigliabile concimare ogni 15/20 giorni con un fertilizzante liquido per piante fiorite per assicurare il nutrimento necessario. È buona norma anche aggiungere periodicamente del terriccio fibroso per arricchire suoli troppo pesanti.
Nella stagione invernale è consigliabile sospendere le annaffiature, poiché con le temperature rigide porterebbero problemi o gelate ai bulbi.
Le malattie più diffuse
Il problema più comune è causato dall’eccessiva quantità di acqua o dalla elevata umidità ambientale, che possono portare rapidamente all’insorgenza di marciumi.
Con frequenza minore, il dente di cane può essere attaccato dall’oidio, un morbo piuttosto diffuso che si manifesta con un pulviscolo biancastro e una parziale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce per poi seccarsi e morire.
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