La marna è una roccia di calcare e argilla che deriva da sedimenti fangosi, soprattutto di origine marina, depositatisi in condizioni di bassa energia del mezzo.
La componente di carbonato di calcio può essere generata dalla precipitazione di sali o dalla deposizione di particelle che derivano da resti microscopici di organismi a scheletro o guscio calcareo. La componente argillosa si deposita attraverso il lento processo di decantazione delle particelle d’argilla. Scopriamo insieme, allora, le caratteristiche della roccia di calcare e argilla.
- Cos’è la roccia marna o calcare marnoso?
- Roccia di calcare e argilla: le principali caratteristiche della marna
- Come usare la marna
- I cementi di Portland nascono dal cemento di clinker
- Il furto della marna bianca presso la Scala dei Turchi ad Agrigento
Cos’è la roccia marna o calcare marnoso?
Quando il contenuto carbonatico supera i due terzi della composizione totale, parliamo di roccia marna oppure di marna calcarea o calcare marnoso. Se invece ad aumentare è la percentuale della componente argillosa è più corretto parlare di marna argillosa e argilla marnosa.
La marna può avere un aspetto compatto o terroso: ha una grana molto fine e tende facilmente a sfaldarsi secondo piani paralleli. Spesso contiene anche quarzo, dolomite e bitume. A seconda della sua composizione, assume colorazioni diverse che vanno dall’azzurrastro al bruno.
Questo tipo di roccia è diffuso in tutto il mondo. In Italia si trova in tutte le aree sedimentarie, in particolare nell’astigiano, nell’Oltrepò pavese, nelle Prealpi varesine, comasche e bresciane e nell’Appennino centro-meridionale. Tipicamente presenta un color grigio chiaro ed una frattura a superficie curva nelle zone di Siena, Pisa e Volterra, nonché lungo la costa mediterranea della Sicilia, nel territorio bolognese e ai piedi dell’Appennino.
Roccia di calcare e argilla: le principali caratteristiche della marna
Come abbiamo già detto, la marna è una roccia di calcare e argilla. Ciò che non sappiamo è che alcune sue varietà sono impiegate come materia prima per la fabbricazione di calci idrauliche e cementi. Le marne calcinate a bassa temperatura producono la calce idraulica naturale. Quelle che vengono cotte fino a clinkerizzazione, quindi a circa 1500°C, danno vita al cemento di Portland.
La calce idraulica naturale è un legante idraulico che, a contatto con l’acqua, diviene più duro. Si ricava dalla cottura di marne naturali, cui seguono poi relativo spegnimento e frantumazione. È un materiale ecologico, naturale ed impiegato solitamente per gli intonaci. Presenta il grande vantaggio di lasciar traspirare le murature.
Come usare la marna
Gli utilizzi della marna sono disparati.
Il principale impiego di questa roccia di calcare e argilla è prettamente architettonico. Infatti, la marna può essere usata sia per la costruzione interna di un palazzo – mattonelle, piastrelle e decorazioni –, sia per la costruzione esterna – tegole e tetto –.
Oltre ad essere utilizzata poi per la creazione di cemento naturale e la fabbricazione di malta, può essere utilizzata anche per l’oggettistica, come piccole statuette e caratteristici gioiellini.
I cementi di Portland nascono dal cemento di clinker
Per produrre i cementi di Portland si utilizza, come abbiamo detto, il cemento di clinker. La marna viene frantumata, finemente macinata e inviata all’area in cui si procede con la cottura: qui attraverso una serie di trasformazioni fisico-chimiche si ottiene il passaggio dalla farina al clinker. Dopo la cottura, il clinker viene immagazzinato in dei grandi serbatoi e macinato, secondo il processo della macinatura del cotto. Diversi tipi di sostanze di carica fanno sì che si possano ottenere le diverse tipologie di cemento. La produzione di clinker nelle moderne cementiere viene realizzata con il processo a via secca, secondo il quale deve essere utilizzata una farina con un tenore di umidità inferiore all’1%, alimentata nel forno sotto forma di polvere.
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Il furto della marna bianca presso la Scala dei Turchi ad Agrigento
Da qualche anno, il nostro Paese si è reso protagonista di un’incresciosa vicenda. La meravigliosa Scala dei turchi ad Agrigento, vicino Porto Empedocle, nella splendida Sicilia, è stata presa d’assalto dai turisti per un motivo singolare. Pare che i vacanzieri abbiano particolarmente gradito la bellezza della Scala dei Turchi e la sua composizione, a base di marna bianca. I villeggianti erano soliti staccarne pezzi a piene mani, per poi frantumarli e spalmarsi la polvere su viso, gambe e glutei, tanto da costringere il sindaco a sanzionare i turisti colti in flagrante con multe salatissime, a partire da 500 euro.