Gestazione nei gatti e primi giorni di gravidanza
Un lasso di tempo di circa 9 settimane, compreso tra i 60 e i 70 giorni, porta le gatte dal concepimento al parto, con la nascita di 4/5 cuccioli per volta. I parti prematuri sono molto rischiosi perché prima del sessantesimo giorno il corpo del gattino non è ancora abbastanza autonomo da sopravvivere. D’altra parte, superata la scadenza, si consiglia di tenere la gatta sotto osservazione e, in caso di eccessivo ritardo, di avvisare il veterinario. Il parto cesareo è frequente in alcune razze feline.
I sintomi della gravidanza vanno da irrequietezza, a lavaggi molto frequenti soprattutto delle zone intime, a minore appetito, a vomito più frequente e perdite di sangue. La temperatura media si abbassa di circa 2 gradi, qualche volta ansima, e diventano molto più frequenti fusa e i miagolii.
Durante la gestazione, la gatta ha bisogno di un’alimentazione equilibrata, ricca di carne, vitamine e proteine, e povera di carboidrati. Deve stare in un ambiente tranquillo, ma continuare a muoversi e giocare, per evitare che un aumento di peso eccessivo complichi il parto. Sempre a questo scopo, si può decidere, sotto consiglio veterinario, di diminuire la quantità giornaliera di cibo, anche per evitare l’eccessivo ingrossamento dei cuccioli.
Un occhio di riguardo occorre per la pulizia del pelo, che andrà spazzolato più spesso – soprattutto se si tratta di una gatta a pelo lungo – per evitare che l’ingestione eccessiva di pelo causi problemi di digestione e ingombro intestinale.
Il momento più adatto per la prima ecografia? Dal ventunesimo giorno in poi, data dalla quale è possibile iniziare a osservare i cuccioli dentro il ventre felino, anche se l’informazione sulla quantità di gattini in arrivo sarà accessibile dal quarantacinquesimo giorno, quando iniziano a formarsi le ossa dei piccoli.
Una gravidanza gatto durata 63 giorni è quindi nella media, mentre il tempo che viene impiegato per il parto varia solitamente da 2 a 6 ore, con i primi cuccioli che nascono molto più rapidamente degli altri, i quali paiono voler rallentare la loro uscita dalla pancia di mamma gatta.
Il parto nei gatti
Pochi giorni prima della fine della gravidanza gatto durata circa 63 giorni, la gatta diventa più agitata e riporta un particolare arrossamento del capezzolo. Ecco i primi segnali che indicano la vicinanza con il giorno del parto: si consiglia quindi di preparare una cesta piena di stracci e cose morbide, di non farla uscire di casa e chiudere armadi e cassetti, per evitare che vengano preferiti alla cesta per il parto.
Il giorno prima i segnali diventano molto manifesti, con la temperatura corporea che scende, mancanza di appetito e segnali d’affetto molto marcati. Il parto felino è molto simile a quello umano, con un processo fisiologico che parte con la dilatazione della cervice, cui si accompagnano le contrazioni dell’utero, l’aumento della frequenza del respiro, la rottura delle acque e l’emissione da parte della gatta di suoni svariati, tra cui fusa e lamenti. Sarà la gatta a scegliere la posizione più comoda: chi la assiste dovrà verificare se con la nascita di ogni cucciolo viene espulsa la relativa placenta, che potrebbe altrimenti generare pericolose infezioni. Il parto può essere encefalico o podalico, senza complicazioni in nessuno dei casi. Diventa invece rischioso quando il gattino è messo di traverso di schiena o troppo grande.
Dopo la nascita del cucciolo, la gatta provvede in modo naturale alla rottura del sacco amniotico e del cordone ombelicale, leccando il piccolo per farlo respirare. In caso contrario, dovrà occuparsene chi la assiste.
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