Simile alla zanzara (entrambe sono specie di ditteri), ma di colore giallo paglierino, e diffuso nell’area mediterranea, oltre che in zone tropicali e subtropicali, il pappatacio è un insetto della famiglia degli Psicodidi. Chiamato anche flebotomo, questo animale raggiunge i 3 millimetri di dimensione (meno della metà della zanzara) e ha il corpo completamente rivestito di sottili peli. I suoi occhi, grandi, scuri e voluminosi, sono posti ai lati della testa, sopra alla proboscide.
Proprio quest’ultima parte, simile ad un ago, rende i pappataci una presenza sgradevole: la sua puntura, infatti, può risultare molto fastidiosa. Ecco, quindi, tutto quello che è importante sapere riguardo alla prevenzione dei disagi che può causare il flebotomo.
Pappataci punture
Come per le zanzare, soltanto le femmine sono ematofaghe, ovvero si nutrono di sangue per sopravvivere (l’alimentazione dei maschi invece è a base di sostanza zuccherine). Si attivano al tramonto e pungono durante la sera e la notte, colpendo indistintamente uomini, donne, bambini e animali.
La puntura del pappatacio può risultare, malgrado le contenute dimensioni dell’insetto, molto fastidiosa, soprattutto per chi fosse sensibile alla sostanza rilasciata per anestetizzare durante il morso. In questo caso potrebbero spuntare sulla pelle dei vistosi ponfi o addirittura dei linfoedemi. La sensazione di prurito, inoltre, può essere prolungata e molto forte, negli uomini come nei cani. Per questo è motivo è molto importante farsi trovare sempre pronti in caso di punture di insetti.
La prima strategia per evitare questi spiacevoli inconvenienti, ovviamente, è la prevenzione (quindi l’utilizzo di appositi spray e insetticidi). Se questa non ha funzionato, allora applicate sulla puntura del succo di limone (per ridurre il prurito) oppure dell’allume di potassio (un sale minerale con potere astringente).
Pappataci dove vivono
Potrebbe essere importante considerare dove vivono i pappataci per capire quando e come è necessario prevenire un’eventuale infestazione. Questi insetti prediligono aree pianeggianti (o leggermente collinari) con un clima caldo e umido, e normalmente si riproducono vicino a bacini idrici come laghi, fiumi e stagni (possibilmente in presenza di detriti organici: attenzione alla pattumiera!). Se abitate in un contesto che comprende queste caratteristiche, allora è il caso di tenere in considerazione il problema per evitare una vera e propria “invasione” di casa.
Pappataci in casa
Silenziosi e affamati (da cui il nome, derivato da “pappa e taci”), difficili da contrastare – perché agiscono nell’oscurità – e molto diffusi. Come risolvere il problema dei pappataci in casa?
Innanzitutto, esponendo durante il giorno i vostri locali alla luce solare (che uccide in pochi secondi l’insetto, se colpito direttamente); e non lasciando per casa la fonte di sopravvivenza degli esemplari maschi: i detriti organici. Altri consigli utili possono riguardare poi il vostro “angolo verde”. Oltre a pulire frequentemente i sottovasi (per contrastare la nascita delle larve), potreste inserirvi dentro dei pezzi di rame, la cui presenza ostacola il processo di riproduzione. E non fatevi mancare delle piante di basilico, timo e rosmarino: i pappataci li detestano… e, per la vostra gioia, ne staranno alla larga!