La legalizzazione della marijuana è un tema che da sempre divide l’Italia. In Parlamento, solo un anno fa, era arrivata una proposta di legalizzazione che sembrava dover segnare una svolta. Il provvedimento aveva raccolto più di duecento firme da un intergruppo parlamentare, ma alla fine delle trattive, alla Camera è passato solo l’uso terapeutico della marijuana ed è stata completamente tralasciata tutta la questione relativa alla sua legalizzazione.
- Cos’è la cannabis
- Perché sostenere la legalizzazione della cannabis
- Chi sono i proibizionisti e perché
- Legalizzazione della cannabis: pro o contro?
Cos’è la cannabis
Prima di elencare le motivazioni di coloro che vogliono legalizzarla e dei proibizionisti, è bene capire cosa è la cannabis. Questa, nota anche come marijuana o ganja, e in molti altri nomi, è una delle più antiche piante psicoattive ed è originaria dell’Asia centrale. Pianta diodica, ossia maschile e femminile, è stata ampiamente utilizzata come medicinale fino agli anni Trenta. Nel 1977 è stata proibita in America attraverso il “Marijuana Tax Act” e in mezzo secolo è diventata illegale in tutti i continenti. Quella che viene consumata è la inflorescenza femminile essiccata e i composti chimici (detti cannabinoidi) responsabili degli effetti inebrianti si registrano nelle presenza di una resina appiccicosa essudata dalle inforescenze. Il Tetraidrocannabinolo, comunemente chiamato THC, è uno dei maggiori e più noti principi attivi della cannabis ed è in grado di agire sui recettori nervosi dell’essere umano che si trovano principalmente nella corteccia celebrale, sede del pensiero superiore, e nell’ippocampo, sede invece della memoria. Gli effetti visibili della cannabis e del THC, siano questi ingeriti o fumati, sono l’arrossamento degli occhi e una lieve accelerazione del battito cardiaco. Chi assume questa sostanza tende ad avvertire uno stato di blanda euforia, nel quale il tempo sembra scorrere più lentamente, e a vivere uno stato di maggiore tranquillità. I pensieri invece si susseguono velocemente, mentre la memoria a breve tempo è più debole a causa dell’agire dei principi attivi della cannabis sull’ippocampo.
Perché sostenere la legalizzazione della cannabis
La cannabis è considerata una droga leggera, con questa espressione si indicano tutte quelle sostanze stupefacenti incapaci di creare una dipendenza nel senso medico del termine e i cui principi attivi producono alterazioni trascurabili. Molti sostengono la legalizzazione delle droghe leggere come metodo per sfavorire i reati violenti, in quanto in un mercato illegale la violenza è l’unica soluzione alle dispute commerciali, e anche un modo per diminuire il sovraffolamento delle carceri per questi reati minori. Chi chiede di legalizzarla non vuole inviatre ad utilizzarla ma semplicemente regolarizzarne il commercio e sottrarla così all’illegalità, alla criminalità organizzata. Legalizzare vuol dire togliere alle mafie un mercato che va dagli otto agli undici miliardi di euro.
Chi sono i proibizionisti e perché
I proibizionisti credono invece che proprio la sua legalizzazione possa portare a un aumento dei consumi. Rendendo socialmete accettato e condivisibile l’uso della marijuana secondo i proibizionisti potrebbe non solo aumentarne la domanda ma anche diventare cultura e creare dipendenza. Chi nega la legalizzazione della cannabis non crede che la regolamentazione del mercato possa portare a una repressione delle organizzazioni criminali.
Legalizzazione della cannabis: pro o contro?
Le droghe leggere fanno male? Sì, ma non portano alla morte. Un dato allarmante è che nel 2014 in America sono morte per tabagismo più di quaratatremila persone e per alcol più di trentamila, per l’utilizzo della cannabis non si è registrato invece nessun decesso. Nel 2015 in Colorado è stata legalizzata la marijuana a uso ricreativo, ottendendo fin da subito effetti positivi: svuotamento delle carceri e il consumo della droga leggera è diminuito sensibilmente.