Per comprendere chi è il camallo bisogna risalire al 1340, quando viene fondata la Compagnia dei Caravana, antica corporazione cui aderiva ogni scaricatore di porto genovese, tutti rigorosamente “forestieri” provenienti dalla bergamasca, e antenata dell’attuale Compagnia unica del porto di Genova, nata nel 1946 per ristabilire l’organizzazione del lavoro delle compagnie portuali nel dopoguerra. Oggi è operativa con oltre un migliaio di soci.
Chi è il camallo
La Compagnia dei Caravana raggruppava gli scaricatori del porto di Genova incaricati di carico e scarico merci dalle navi sulle banchine e viceversa. La data ufficiale di avvio della sua attività va collocata nel 1340, quando il Comune di Genova concesse l’esclusiva sul trasporto delle merci che circolavano per la Dogana ai soci della Compagnia.
Quali requisiti erano richiesti per essere nominato camallo e diventare quindi un vero e proprio scaricatore di porto genovese? Avere corporatura robusta e resistente, essere pronti a svolgere un lavoro molto faticoso, essere “foresti”, per garantire di non avere nessun tipo di interesse su un’attività tanto importante per l’economia genovese, condizione eliminata solo a metà ‘800.
Cosa fa il camallo
Non è un caso se in dialetto genovese la parola camallo indica un uomo bello e forte: gli addetti al carico e scarico delle merci portuali hanno da sempre trasportato mercanzia di ogni genere, dimensione e peso. Per poter fare questo mestiere la prestanza fisica era d’obbligo, come suggerisce l’antica leggenda del latte miracoloso della capra di Treviglio, col quale questi omoni sarebbero stati alimentati nella loro infanzia, diventando così più forti e robusti degli altri.
Il camallo rientra nella categoria degli antichi mestieri ancora in uso perfino ai giorni nostri: nonostante oggi l’evoluzione meccanica e tecnologica permetta il trasporto di interi container con la gru, lo scaricatore di porto genovese è un’istituzione, tuttora simbolo di dedizione al lavoro e grande capacità di tollerare sacrifici e fatiche.
Il libro “Veniamo da lontano”: la Compagnia dei Caravana
Parla della storia del camallo anche il libro recentemente pubblicato di Aldo Giovanni Velardita, dal titolo “Veniamo da lontano”, dedicato alla Compagnia Unica del porto di Genova e alle sue antichi origini medievali. Il libro racconta molti aneddoti dell’epoca, delineando un ritratto preciso della nascita della corporazione dei lavoratori di porto. Non a caso, il piccolo paese bergamasco di Zogno ha voluto dedicare una piazza a questo antico mestiere e agli uomini originari del territorio che si trasferirono nel genovese per dedicarsi anima e corpo al mestiere portuale.