Il mancato infortunio sul lavoro è definito dal verificarsi di un evento non voluto che seppur avrebbe potuto causare danni a cose o persone, non ha causato né infortuni né malattie. Essi non sono da confondere con il pericolo potenziale che riguardano la potenzialità che un evento si scateni e provochi danni, indipendentemente dallo scatenarsi oppure no di un incidente.
- Definizione di mancato infortunio
- I dubbi sul mancato infortnuio
- Quale importanza ha il mancato infortunio
Definizione di mancato infortunio
I mancati infortuni sono meglio conosciuti come near miss e possono rientrate in alcune categorie:
- Incidente avvenuto ma che non ha comportato danni ad alcun lavoratore (ad es. un attrezzo che cade dall’alto senza colpire nessuno);
- Infortunio avvenuto le cui conseguenze sono lievi e non portano l’operaio o il lavoratore ad assenze sul lavoro;
Questi aventi sono soggetti all’obbligo di segnalazione tramite moduli per il mancato infortunio poiché costituiscono il 90% degli eventi totali relativi agli infortuni e spesso sono forniscono dati su cui valutare la sicurezza del posto di lavoro per evitare incidenti gravi con conseguenze reali.
Nell’ordinamento giuridico italiano quest’obbligo è sancito dal Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro e dal Decreto del 9 agosto 2000, intitolato “Linee guida per l’attuazione del sistema di gestione della sicurezza”.
I dubbi sul mancato infortunio
Dalle precedenti spiegazioni possiamo facilmente intuire che collocare un incidente all’interno del near miss o meno sia a volte difficile e non di facile comprensione. I limiti che dividono il near miss dall’incidente normale sono spesso labili.
Anzitutto bisogna specificare che il termine anglosassone significa “sinistro mancato” o “collisione evitata a mala pena” ma che in Italia viene riportato come, appunto “incidente mancato”. Si può facilmente concordare che non si può definire tale per il semplice fatto che esso è sì, un incidente ma per nulla “mancato”.
Il fatto è avvenuto, ma per cause fortuite nessuna persona è stata coinvolta nell’incidente. Poniamo il caso che un attrezzo cada dall’alto; se nella zona di atterraggio non vi sono persone è possibile parlare semplicemente di incidente ma se sul suolo dove termina la corsa vi sono operai al lavoro quando si può parlare di near miss?
Se l’attrezzo che cade sfiora ad esempio, una persona allora è indubbiamente infortunio mancato, ma se l’oggetto cade a diversa distanza dall’operazione, magari 3 mt, si può parlare realmente di near miss o di semplice incidente senza conseguenze? In Italia il dubbio viene amplificato dal fatto che il near miss viene considerato diverso dall’incidente normale senza però chiarirne i limiti.
Così, come avviene per molte norme poco chiare, non solo italiane, ogni situazione va valutata singolarmente per capire se essa rientra o meno in un near miss oppure sia un incidente sul lavoro, tenendo sempre presente che entrambe le situazioni avrebbero potuto generare infortunio sul lavoro e che comunque andrebbero registrate ed analizzate.
Quale importanza ha il mancato infortunio
Seppur poco chiara la sua definizione, definire il near miss inutile è un esagerazione. Ogni incidente, infortunio mancato o svista che sia sul posto di lavoro andrebbe presa in considerazione poiché la sua analisi potrebbe salvare la vita di un lavoratore o un dipendente in futuro.
Dalla verifica dell’applicazione delle norme di sicurezza, dalla manutenzione dei dispositivi di sicurezza fino ad arrivare all’analisi di questi incidenti, gravi o meno gravi che siano, tutto serve per aumentare il livello di sicurezza di un’azienda o un posto di lavoro qualsiasi.
Ad oggi si dispongono di numerosi sistemi, spesso automatizzati,che possono impedire incidenti gravi sul luogo di lavoro, ma disattenzione e svogliatezza portano l’uomo a sottovalutare la possibilità di non tornare sano a casa, o peggio, non tornarci proprio che tanto, alla peggio la sofferenza è di chi rimane.