Il muscari comosum è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle liliaceae, quella di cui fanno parte l’aglio, la cipolla, gli asparagi, l’erba cipollina, lo scalogno e anche il porro. È molto diffusa nelle zone del Mediterraneo e viene coltivata per preparare deliziosi contorni nell’Italia meridionale, in particolare in Puglia e Basilicata dove è chiamata cipolla canina o turchina. Questo frutto della terra è caratterizzato da un bulbo che cresce nel terreno a 10 – 20 centimetri di profondità e da un fiore violaceo esterno, tali elementi definiscono i lampascioni cosa sono e come si riconoscono. Infatti, è questo il nome più conosciuto per indicare il vegetale, presente già nell’antichità sulle tavole degli Egizi e dei Greci nel I secolo a.C.
- Lampascioni: coltivazione e periodo di raccolta
- Lampascioni: proprietà benefiche
- Lampascioni: gli effetti collaterali
- Come cucinare i lampascioni
- Lampascioni sott’olio, la ricetta pugliese
- Le ricette dei lampascioni
Lampascioni: coltivazione e periodo di raccolta
I lampascioni cosa sono se non una specie di cipolle dal sapore amarognolo, ma ricchi di sali minerali e proprietà benefiche. La loro semina avviene in qualsiasi tipo di campo, spesso, crescono in modo selvatico, per questo è importante porre molta attenzione quando se ne vedono in zone non coltivate. Il loro aspetto può trarre in inganno, infatti, chi non è esperto può scambiare questo prodotto con il colchico, una pianta molto velenosa, soprattutto quando il germoglio è ancora interrato. Per i lampascioni la coltivazione avviene in terreni ben drenati e di solito si interrano a file e in profondità nel periodo autunnale. La raccolta avviene in due momenti: in primavera – estate i fiori violacei sbocciano e si conservano i semi, mentre tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno si staccano i bulbi per utilizzarli in cucina.
Lampascioni: proprietà benefiche
I lampascioni sono noti per le loro caratteristiche benefiche per l’organismo. In modo particolare perché sono ricchi di flavonoidi, dei composti chimici delle piante che per loro natura sono antiossidanti, capaci di rafforzare il sistema immunitario e di prevenire alcune patologie cardiovascolari. Inoltre contengono, fibre, acqua, potassio, fosforo, magnesio, ferro e calcio. Per i lampascioni le proprietà riconosciute sono anche quelle lassative, stimolano le funzioni digestive, abbassano la pressione sanguigna, hanno qualità antitumorali e combattono l’emergere del colesterolo cattivo. Tra i benefici della loro assunzione c’è anche la capacità di liberare le vie respiratorie e sono un ottimo antinfiammatorio. Sono un cibo light, ideale in una dieta ipocalorica, per 100 grammi di prodotto si contano soltanto 37 calorie.
Lampascioni: gli effetti collaterali
In un corretto stile di vita l’importanza di capire i lampascioni cosa sono è fondamentale per nutrirsi in modo equilibrato e per mantenersi in salute, ma esistono alcune controindicazioni da tenere in considerazione. Infatti, quando il cipollaccio col ficco viene a contatto con i succhi gastrici della digestione può dare origine al fastidioso problema del meteorismo. Per i lampascioni gli effetti collaterali esistono soprattutto per chi soffre di malattie del fegato, dei reni e per chi ha l’ulcera. Inoltre, è bene sfatare anche un altro mito che riguarda questo prodotto. Un tempo veniva considerato come un importante afrodisiaco, tanto che era servito nei banchetti nuziali come buon auspicio. Purtroppo nessuna ricerca scientifica è riuscita mai a confermare questa proprietà benefica, mentre pestando il bulbo e impastandolo con del miele, l’intruglio è perfetto come emolliente e per il trattamento dei brufoli.
Come cucinare i lampascioni
Quando si definiscono i lampascioni cosa sono c’è un sapore che li caratterizza ed è quello amarognolo. Questi vegetali sono molto amari, per questo una volta raccolti e puliti per bene, eliminando tutto il terreno e la parte esterna del bulbo, vengono lasciati immersi in acqua fredda per almeno una notte. In questo periodo di tempo eliminano un po’ del loro gusto troppo intenso per poi essere utilizzati in cucina in vari modi. Come cucinare i lampascioni? Possono essere semplicemente lessati e poi conditi con del sale, del peperoncino, delle spezie, con dell’olio d’oliva oppure fritti e in questo caso con un coltello si intaccano in più parti così a contatto con l’olio bollente assumono la forma di un fiore. Vengono preparati anche al forno o tenuti sott’olio, sono perfetti come antipasto o come contorno e per condire le pizze.
Lampascioni sott’olio, la ricetta pugliese
I piatti tipici pugliesi sono ricchi di prodotti locali, che crescono spontaneamente e che rendono le ricette tradizionali gustose e dal sapore inconfondibile. Una delle preparazioni più amate e conosciute di questa calda terra sono i lampascioni sott’olio. Per prepararli è importante pulire bene i bulbi dal terreno e dalle radici e metterli in acqua fredda per almeno 12 ore. In una pentola si versa un litro di acqua e un litro di aceto di vino bianco e si lascia bollire la miscela per poi aggiungere all’interno un chilo di questi cipollotti, insieme a una manciata di sale. Quando le verdure diventano morbide si scolano, si passano sotto un getto di acqua fredda e si lasciano raffreddare del tutto per poi asciugarle. In un vasetto di vetro sterilizzato si aggiungono tutti i bulbi e si condiscono con della menta, qualche spicchio d’aglio e si coprono con dell’olio extravergine d’oliva di terra pugliese. In questo modo si conservano per qualche settimana in frigo. Invece, per farli durare più a lungo si ricoprono con dell’aceto di vino bianco e al momento di servirli in tavola si condiscono con l’olio.
Le ricette dei lampascioni
Per comprendere l’importanza dei lampascioni cosa sono basta sapere che la loro presenza è immancabile sulle tavole delle feste, a Natale e a Pasqua con l’agnello nel Sud Italia e si possono gustare sia insieme alla carne che al pesce e rendono un’insalata ancora più gustosa. Inoltre le ricette con i lampascioni sono tante, molto semplici da realizzare come quella delle cipolle canine al forno con le patate. Ne servono un chilo ben pulite e tagliate a spicchi o a rondelle che vanno unite in una teglia con 500 grammi di patate tagliate a cubetti condite con olio, sale, pepe e spezie. In forno si cuociono in circa 30 minuti a 180°. Ottime sono anche le frittatine con i lampascioni. Una volta lessati si può creare una purea che si unisce all’uovo, al grana grattugiato, al prezzemolo tritato e il tutto va fritto in padella.