Nella provincia di Agrigento si trova una suggestiva raccolta di teste scavate e scalpellate nella roccia, che prende il nome di Castello Incantato di Sciacca. In realtà si tratta di un museo privo di mura a difenderlo, ma solo di una successione interminabile di volti di pietra, frutto del lavoro folle e incessante dell’artista Filippo Bentivegna.
Il museo a cielo aperto di Sciacca
Privo di mura e di un tetto a proteggerlo, il Castello Incantato viene considerato un vero e proprio museo a cielo, che conta oggi circa 3 mila sculture: volti scavati nella pietra, nelle piante e nei tronchi degli alberi.
Il museo a cielo aperto di Sciacca rappresenta ciò che rimane del regno di Filippo Bentivegna, che iniziò a popolare il suo mondo immaginario con questi volti per curare la sua fragile psiche dopo gli anni difficili trascorsi in America e per combattere il senso di solitudine che lo teneva prigioniero.
Alla sua morte le opere rimasero abbandonate per anni, finché non catturarono l’attenzione del teorico dell’Art Brut, Jean Dubuffet. Questo è il motivo per cui molte sculture del Bentivegna sono oggi custodite all’interno del Museo dell’Art Brut a Losanna.
D’estate il Castello Incantato di Sciacca può essere visitato tutti i giorni dalle 9:30 alle 20:00. Nei mesi invernali le visite sono possibili dalle 9:30 alle 18:30. Il costo del biglietto è di 3 Euro.
Il Castello di Filippo Bentivegna
Filippo Bentiveglia, detto anche Filippu di li testi o Filippo il pazzo, visse tra il 1888 e il 1967. Proveniva da una famiglia di pescatori molto povera. L’estrema povertà lo spinse a 25 anni a emigrare in America, dove lavorò in un’impresa ferroviaria di Chicago. La solitudine e l’emarginazione lo indussero a rientrare in Sicilia, dove acquistò un appezzamento di terra ai piedi del monte Kronio, oggi conosciuto come monte San Calogero. Qui iniziò a scolpire teste nella roccia e sulle piante.
Quando le pietre della terra che aveva acquistato iniziarono a scarseggiare, il Bentivegna iniziò a scavare dei cunicoli da cui estrarre delle pietre più duttili. L’artista si dedicò a questa attività per oltre 50 anni, realizzando più di 20 mila sculture, molte delle quali andate perse, distrutte o abbandonate.
Attualmente il Castello di Filippo Bentivegna è gestito dalla Società Cooperativa Agorà ed è proprietà della Regione Sicilia.
Cosa vedere a Sciacca
Chi decide di visitare Sciacca avrà sicuramente molto da vedere. Il comune dell’agrigentino offre ai turisti tante architetture religiose, civili e militari oltre alle varie attrazioni naturali che si estendono tutt’intorno. Sapere cosa vedere a Sciaccaprima di mettervi piede è sicuramente un buon modo per non rischiare di perdere le bellezze che la città ha da offrire.
Rimanendo in tema di castelli, insieme al Castello Incantato di Filippo Bentivegna è possibile visitare anche le altre due architetture presenti a Sciacca: il Castello Nuovo o dei conti Luna e il Castello Vecchio o dei Perollo. Il primo fu eretto nel 1380 per volontà del conte Guglielmo Peralta, anche se il castello prende il nome del suo genero, il conte Arturo di Luna. Il secondo risale al XII secolo circa, quando la Sicilia fu invasa dai Normanni, e appartenne alla casata dei Perollo.