A meno che non siate di origini sarde, questo termine sicuramente non l’avrete mai sentito. Anzi, forse non vi verrà neanche in mente una categoria alla quale possa appartenere. L’abbardente cosa potrà mai essere? Ebbene, si tratta di un distillato tipico della Sardegna, dalla lunga tradizione e dall’elevatissima gradazione alcolica. Chiamato anche acquavite di Sardegna, più spesso è conosciuto come filu ‘e ferru, che significa proprio quello che sembrerebbe: filo e ferro. La nascita di questo liquore affonda le radici nella storia della regione, nella quale da sempre si produce artigianalmente, nelle distillerie annesse alle cantine domestiche.
L’acquavite sarda
Ma questo nome così particolare, con cui è ben conosciuto anche al di fuori del territorio regionale, da dove deriva? Da un fatto storico davvero curioso. Da sempre parte integrante della cultura locale, questa acquavite sarda è sopravvissuta all’epoca del proibizionismo proprio grazie al filo di ferro. La sua distillazione veniva fatta clandestinamente in casa, ma per sfuggire ai controlli si soleva sotterrare le bottiglie del prodotto nei terreni adiacenti alle abitazioni, legandovi intorno un filo di ferro che si lasciava spuntare dal terreno, in modo da poter rintracciare il tesoro sepolto.
Un’acquavite di vinaccia
Ma in cosa consiste questo abbardente? Letteralmente in sardo il termine significa “acqua che arde, che prende fuoco”, ad indicarne l’altissima gradazione alcolica, che supera i 40 gradi. Si tratta di una bevanda che deriva dalla doppia distillazione di vini o vinacce, operazione che avviene a temperatura controllata, eliminandone la testa e la coda. Il corpo viene poi lasciato stagionare per circa un anno in botti di rovere. Tipicamente è un’acquavite di vinaccia, attentamente selezionate tra le migliori uve Vermentino o Vernaccia, rigorosamente autoctone. A seconda delle varie zone geografiche può essere prodotta anche come distillato di vini bianchi freschi. È secca, limpida e brillante, morbida al palato, decisa e persistente, con delicate note floreali e di spezie bianche.
Santulussurgiu
La tradizione secolare di questa acquavite si suddivide in due macro categorie, a seconda della materia prima con cui viene realizzata. Quando è fatta con il vino, il suo luogo d’origine si rintraccia a Santulussurgiu nel Montiferru e nella zona di Oristano e Ogliastra, in un paesaggio tipicamente montagnoso e collinare, in cui la cultura prevalente è quella pastorale. Ricco di corsi d’acqua e sorgenti, questo territorio è la culla della produzione del filu ‘e ferru, il quale viene realizzato anche grazie all’aggiunta delle acque della famosa fonte San Leonardo che si trova proprio in questo territorio.
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