L’agricoltura torna ad avere un ruolo sempre più centrale nell’economia nazionale. Moltissimi i giovani che guardano con interesse a un ritorno alla terra, infinite la innovazioni che rendono il comparto sempre più tech. L’agricoltura del 2018 è sempre più 4.0, guarda al futuro e si impone come settore economico all’avanguardia, con il fiorire di startup che, grazie al supporto di droni e sensori, stanno cambiando il volto della terra.
L’agritech, una nuova frontiera
Si apre, così, la frontiera dell’agritech, delle innovazioni in quello che può sembrare il più tradizionale dei comparti produttivi. Ma solo a un occhio distratto. L’agricoltura, infatti, si fa sempre più 4.0 e riesce ad attirare l’attenzione di nuovi giovani imprenditori. Proprio questo, tra l’altro, è stato il tema al centro del dibattito della rassegna “Economia sotto l’Ombrellone”, in corso a Lignano Sabbiadoro.
La storia, un’ancora
La nuova agricoltura, però, non può prescidere dalla storia scritta nel suo lungo percorso. Molte regioni italiane, infatti, vedono ancora la produzione agroalimentare come la risorsaprioritaria della propria economia. Gli sviluppi del comparto, però, le innovazioni, non possono prescindere da metodologie e strumenti antichi. Per i giovani agricoltori, infatti, è importante fornirsi di droni e sensori ma è impossibile rinunciare agli attrezzi di base, a partire ad esmepio da solide e pratiche scale in alluminio per agricoltura, che possono essere acquistate anche on line su portali come Giffi Market.
Come cambia il controllo del terreno
Le nuove tecnologie, quello dell’era 4.0, aiutano gli agricoltori, soprattutto nella gestione e nei controlli del terreno. Attraverso piccole telecamere, sensori o droni, infatti, facilitano il controllo continuato e a distanza di ogni singolo appezzamento di terreno, delle singole produzioni, facilitando, al tempo stesso, l’elaborazione di dati e i processi da remoto. I vantaggi? Sono tutti da ricercare nel risparmio di tempo e risorse economiche. Diverse le note positive che arrivano dall’applicazione di questi strumenti alla agricoltura, il primo è relativo proprio alla raccolta di dati e informazioni che facilita l’elaborazione di dati e statistiche, migliorando la conoscenza di terreni e colture. Elementi fondamentali per l’elaborazione di politiche efficaci ed efficienti.
Il 4.0 amico dell’ambiente e dei giovani
Da non sottovalutare, poi, l’impatto positivo che questi strumenti potrebbero avere nella gestione della sostenibilitàambientale, allineandosi con i cicli della natura ed evitando lo sfruttamento del suolo in momenti errati, che richiederebbero l’intervento di sostanze non naturali per l’agricoltura. Questa nuova agricoltura, questo nuovo volto del più tradizionale dei comparti propduttivi, richiama, inevitabilmente, anche l’attenzione dei più giovani. Cambia, così, oltre la volto del comparto anche quello del “contadino”. I giovani, infatti, sono naturalmente predisposti verso le nuove tecnologie e l’innovazione, diventa quindi più semplice favorire il matrimonio tra il 4.0 e l’agricoltura. Ciò vale per tutti i comparti agricoli, a partire da quelli che fanno grande il nome del made in Italy nel mondo, come il vitivinicolo.
Cosa non può mancare?
Questa nuova agricoltura, però, ha bisogno di due elementi chiavi: la capacità di fare squadra, rete, di lavorare insieme e quella di aggredirenuovimercati grazie a competenze e capacità nuove. Di qui, ancora una volta l’importanza dell’innovazione e l’attenzione volta verso le risorse umane che devono imparare a maneggiare i nuovi strumenti e a guardare alla terra con un occhio e un entusiasmo completamente rinnovati.