Ci sono malattie che compaiono in età avanzata e che distruggono mentalmente ed emotivamente e poi fisicamente. Tra queste c’è anche un particolare tipo di demenza che tende a far dimenticare i ricordi di una vita, le informazioni sulla personalità e sulle persone care. Quando una parte di sé scompare, la situazione diventa drammatica soprattutto se si presenta l’Alzheimer giovanile, una patologia neurodegenerativa che compare prima tra i 30 e i 60 anni. La parte difficile è ottenere la diagnosi per questa malattia, perché quando compare prima dei 65 anni può essere confusa con lo stress e o altri problemi.
- I sintomi dell’Alzheimer giovanile
- Esiste un test per l’Alzheimer giovanile?
- Come prevenire l’Alzheimer
I sintomi dell’Alzheimer giovanile
L’Alzheimer si sviluppa in tempi molto lunghi, i primi segnali possono presentarsi anche 10-12 anni prendenti alla sua massima evoluzione. La prima cosa che appare evidente è una difficoltà nell’esprimere bene i pensieri, poi c’è un graduale decadimento delle funzioni cognitive, seguito da un disorientamento, dalla perdita di memoria, ma anche da un’incapacità di associare gli oggetti alle parole. Si ha difficoltà nello svolgere le azioni quotidiane, cambia l’umore continuamente, si hanno problemi di insonnia e perdita di interesse. I sintomi dell’Alzheimer giovanile sono molto simili, il problema, secondo le ultime ricerche, è che non appare subito il deficit di memoria e questo rimanda la scoperta della malattia e ritarda le cure.
Esiste un test per l’Alzheimer giovanile?
Solo in rarissimi casi l’Alzheimer giovanile è causato da fattori genetici, l’1% dei casi solo se un parente ha attraversato lo stesso problema prima dei 60 anni. In tutte le altre circostanze l’origine della demenza non è chiaramente noto, ultime scoperte parlano di un accumulo di proteine neurotossiche, ma anche di conseguenze dovute all’obesità, all’ipertensione, alla depressione, al diabete e alla poca attività fisica. Esiste un test per Alzheimer giovanile, che si chiama Sage, che rivela la presenza di disordini mentali. È caratterizzato da domande personali, a cui si aggiungono quelle relative all’anamnesi del paziente e da esercizi di memoria. Utile per rilevare e rallentare il disturbo.
Come prevenire l’Alzheimer
Per combattere questa malattia non ci sono medicine miracolose, le terapie che vengono proposte sono spesso capaci di rendere più lento il suo decorso. Centri specializzati aiutano familiari a prendesi cura dei pazienti, ma non è facile per tutti accettare che una persona cara si dimentichi di chi ama. Molti esperti del settore spiegano che una vita sana, basata su una dieta equilibrata, con una moderata attività fisica a cui aggiungere esercizi per mantenere in allenamento anche la mente, possono contribuire a prevenire Alzheimer. Qualche informazione si può ottenere anche dall’Associazione Alzheimer Monza Brianza.