Il caffè accompagna le giornate di molte persone, tanto da rappresentare un vero e proprio rito giornaliero. Non tutti, però, tengono conto dei tanti fattori che legano caffeina e stress. Un consumo eccessivo di caffè, infatti, può determinare seri rischi per la salute, riducendo la capacità di affrontare lo stress. Il caffè, inoltre, agisce come diuretico, favorendo così l’eliminazione di sali minerali come il magnesio, che aiuta invece a tenere sotto controllo lo stress. Assumere una media di quattro o cinque tazze di caffè al giorno, quindi, è un’abitudine che può diventare pericolosa. È sempre molto importante, quindi, cogliere i segnali del proprio organismo e riconoscere i campanelli d’allarme.
I rischi della caffeina
Un consumo moderato di caffè non determina problemi particolari. Quando si esagera, però, si può andare incontro alla diminuzione della capacità di affrontare lo stress. Per valutare i rischi della caffeina, è importante sapere dove e come agisce questa sostanza. La caffeina, in particolare, agisce da stimolante del ramo simpatico del sistema nervoso autonomo, deputato, fra le altre cose, a tenere lo stress sotto controllo. Tale stimolazione mette in moto le ghiandole surrenali, portandole a rilasciare cortisolo e adrenalina che, oltre a gravare sull’organismo, comportano aumento di peso. Bastano 250 mg di caffeina al giorno per ottenere sul corpo un effetto psicoattivo, in grado di determinare nervosismo e insonnia.
Caffeina e ansia
Bere troppi caffè al giorno può avere effetti importanti sull’ormone dell’adenosina, determinando così un legame importante fra caffeina e ansia. L’adenosina, infatti, ha il compito di tenere sotto controllo proprio i livelli di ansia. La caffeina, invece, va ad agire sui ricettori che producono l’adenosina, provocando dannosi stati d’ansia. Secondo alcuni studi, assumere troppo caffè causa un innalzamento oltre i livelli di guardia sia degli ormoni dello stress, sia dell’adrenalina. L’aumento di stress e ansia ha un effetto negativo anche sulla pressione sanguigna con conseguenze che possono essere anche gravi, come il rischio di infarto.
Depressione e caffeina
Abbastanza controversa è la relazione fra depressione e caffeina. Secondo alcuni studi, infatti, la caffeina avrebbe un ruolo protettivo nella prevenzione della depressione. Sembra infatti che alcuni componenti del caffè, come l’acido clorogenico, l’acido ferulico e l’acido caffeico, possano contrastare gli effetti negativi della depressione, riducendo l’infiammazione delle cellule coinvolte nella malattia. D’altra parte, ci sono studi che invece sostengono un legame fra il peggioramento della depressione e l’assunzione della caffeina, la quale può determinare anche mal di testa, palpitazioni, nausea e irrequietezza. In ogni caso, restano sempre valide le regole della moderazione e del buon senso. Gli effetti della caffeina sull’organismo risentono molto anche delle reazioni soggettive: conoscere se stessi e rispettare il proprio equilibrio è un ottimo punto di partenza per ridurre l’impatto della caffeina sullo stress.
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Quanti caffè bere al giorno
Valutati i rischi e i benefici della caffeina, vale la pena chiedersi quanti caffè bere al giorno. Secondo l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), è raccomandabile bere un massimo di quattro caffè al giorno. Questo limite, naturalmente, può variare in base alle caratteristiche individuali e all’età: le quantità di caffeina che si possono consumare non sono uguali, ad esempio, per adulti, adolescenti o donne in gravidanza. Anche la tolleranza individuale alla caffeina ha il suo peso: secondo alcuni studi, dipenderebbe addirittura dal DNA. Quattro caffè al giorno corrispondono a 400 mg di caffeina circa e rappresentano il limite per un uomo adulto che non presenti particolari problemi di salute. Per giornate tranquille e notti serene, quindi, occhio al numero di tazzine di caffè.