Il carciofo sardo, detto anche Carciofo Spinoso della Sardegna, è un prodotto D.O.P coltivato in tutta la Sardegna e rappresenta una delle economie cardine dell’agricoltura sarda. La coltura ha trovato il suo habitat naturale nelle aree costiere, nei fondo valle e nelle pianure centrali dell’isola situate ai lati di importanti corsi d’acqua.
Sono proprio le condizioni climatiche e morfologiche della Sardegna che consentono lo sviluppo di questa eccellenza italiana, che si distingue per le sue caratteristiche estetiche ma soprattutto per le proprietà organolettiche. Il carciofo sardo, infatti, presenta una limitata astringenza, un profumo intenso e floreale, un sapore gradevole, che si trova in perfetto equilibrio tra dolce e amaro. La polpa è incredibilmente tenera, tanto da poter essere consumata cruda o in insalata.
Caratteristiche estetiche del carciofo sardo
Di forma conica e allungata, il capolino del carciofo sardo è anche ben compatto e ha un’altezza minima di 6 cm e un diametro compreso tra 6 e 13 cm. Il colore è verde con ampie sfumature viola-bluastre con spine di colore giallo nelle brattee. La struttura del gambo è molto tenera e fibrosa.
Proprietà organolettiche del carciofo sardo
Il carciofo sardo – come altre tipologie di carciofi – possiede pochissime calorie ma è ricco di fibre, oltre che di una buona quantità di calcio, fosforo, ferro, magnesio e potassio. È perfetto all’interno di una dieta dimagrante, o di mantenimento, perché consente di regolare l’appetito ed è consigliato a chi soffre di colesterolo alto, diabete, ipertensione e sovrappeso. Grazie alle sue proprietà diuretiche è un valido aiuto per liberarsi dalla ritenzione idrica, gambe gonfie e cellulite.
È apprezzato anche per le sue proprietà purificanti e disintossicanti. In cosmesi è utilizzato per la preparazione di maschere utili a trattare pelli grasse e affette da acne. (Ecco alcuni consigli su come eliminare le macchie da acne).
Tintura madre di carciofo sardo
La tintura madre è un preparato officinale che di ottiene mediante la macerazione delle foglie fresche all’interno di una soluzione di acqua e alcool. È utile per problemi di digestione, colesterolo e diabete.
Come consumare il carciofo sardo
Il carciofo sardo è ottimo in pinzimonio oppure in insalata, ovviamente eliminando le foglie esterne. È da gustare anche grigliato o cotto, perfetto se accompagnato all’agnello o con una leggera grattugiata di saporita bottarga sarda.
Come si pulisce il carciofo sardo
Due accorgimenti prima di iniziare con la pulitura del carciofo:
- preparare un recipiente piuttosto ampio contenente acqua fredda e succo di limone in cui riporre il carciofo dopo averlo pulito e tagliato, in modo che non si annerisca a contatto con l’aria.
- usare dei guanti per evitare di pungersi, macchiarsi le mani e correre il rischio di trasmettere il sapore amaro ad altri alimenti.
Ora vediamo come svolgere la corretta pulizia del carciofo sardo.
Per prima cosa vanno eliminate tutte le spine e il gambo, poi si può procedere togliendo tutte le foglie più dure fino ad arrivare al cuore tenero. Eliminare anche il Pappo, cioè la leggera peluria che circonda il cuore di carciofo. Infine, tagliare il carciofo in quarti e immergere le parti all’interno dell’acqua fredda e limone.
Ora il carciofo è pulito e pronto per essere consumato.
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