Un ponte fra Occidente e Oriente, un crocevia di culture, una perla affacciata sul mare e capace di attrarre, nei secoli, Greci, Longobardi, Bizantini, Angioini, Aragonesi e Turchi. Non a caso Otranto si presenta ammantata di mura difensive che, oggi, proteggono tesori artistici maturati in secoli di assedi. Dicono che un popolo sia tanto più bello quanto più abbia sofferto. Otranto ne è una prova. Cosa vedere a Otranto è una domanda che trova tante risposte, dal Castello Aragonese alla Cattedrale dell’Annunziata, costruita sui resti di una domus romana, di un villaggio messapico e di un tempio paleocristiano. La Cattedrale conserva i resti del massacro di 800 fedeli da parte dei Turchi nel 1480 e custodisce al suo interno il mosaico pavimentale raffigurante l’Albero della Vita. La Chiesetta di San Pietro è un altro gioiello da visitare a Otranto, fra i massimi esempi di architettura bizantina in Puglia.
Il Castello di Otranto
Uno dei simboli della cittadina del Salento è il Castello di Otranto, una fortezza costruita fra il 1485 e il 1498 da Ferdinando I D’Aragona. Con molta probabilità, il Castello Aragonese è stato edificato sui resti di una costruzione risalente al periodo federiciano. Il Castello è caratterizzato da una pianta pentagonale e da un fossato che ne circonda l’intero perimetro. Originariamente era presente anche un ponte levatoio che costituiva l’unico ingresso al Castello. La struttura contempla tre torrioni di forma cilindrica e un bastione a lancia, la cosiddetta “Punta di Diamante” realizzata nel 1578. Oggi il Castello è il suggestivo scenario di mostre ed eventi culturali. A pochi passi dal Castello di Otranto c’è il Ristorante LaltroBaffo, dove gustare i piatti della tradizione rivisitati con rispetto e amore per le materie prime. Se invece per mangiare volete spostarvi un po’ dal centro storico e guardare Otranto da un’altra prospettiva, immersi nel verde, potete provare la cucina tipica del Diavolicchio Goloso.
Otranto da vedere
Dopo aver fatto tappa al Castello Aragonese, a Otranto da vedere ci sono ancora tante cose. Una volta valicate le mura che proteggono la città attraverso la Porta Alfonsina, si entra nel centro storico. Ed è qui che si assapora la vera essenza della cittadina, con il suo labirinto di viuzze e vicoli, cortili, scalinate, botteghe. Il tempo si ferma fra mura antichissime, spettatrici dello scorrere dei secoli, impregnate di profumi e di vita. L’artigianato locale fa capolino dai piccoli negozi, coloratissimi e invitanti. Ad ogni angolo uno scorcio cattura l’attenzione: una vista inaspettata sul mare, una piccola chiesa, un balconcino fiorito. Mentre si passeggia inebriati da mille sensazioni, si arriva ai Bastioni dei Pelasgi, un punto magico e suggestivo da cui ammirare il panorama del Porto, sognando antichi approdi e ascoltando gli echi di remotissime battaglie.
Le spiagge di Otranto
Otranto non è solo storia e cultura, ma anche uno scrigno che custodisce bellezze paesaggistiche rare ed affascinanti. Le spiagge di Otranto incantano con la loro bellezza e con la trasparenza delle acque. Sette chilometri a nord di Otranto c’è la Baia dei Turchi, il luogo in cui, con ogni probabilità, nel 1480 sbarcò l’esercito turco. Per arrivarci bisogna attraversare una folta pineta che, dopo qualche minuto di passeggiata, svela lo spettacolo di questa insenatura dalla sabbia bianchissima e dal mare caraibico. Sempre proseguendo verso nord, a 15 chilometri da Otranto si raggiunge Torre Sant’Andrea, un tratto di costa che si distingue per le alte scogliere e per i faraglioni che spuntano dal mare. Subito dopo si trova Torre dell’Orso, un’insenatura dorata in cui sono presenti molti lidi attrezzati con lettini e ombrelloni. Sono presenti anche bar e ristoranti, per garantire ai turisti ogni genere di servizio. Muovendosi verso sud si incontra invece la Baia di Orte, un luogo selvaggio ed incontaminato, privo di strutture ricettive: solo natura ed emozione.
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