L’idea di perdere l’oggetto del proprio amore genera un sentimento universale di abbandono, ma ognuno lo affronta in modo diverso, anche a seconda delle sue radici affettive, sociali e culturali. La paura che il proprio partner possa preferire un’altra persona è molto umana ma, se diventa ricorrente e arriva a minare la sicurezza nel rapporto, la propria autostima e il proprio equilibrio psichico si tratta di gelosia patologica. I sintomi più evidenti sono ricatti affettivi, continui sospetti nei confronti del partner, ricerca spasmodica di prove di supposti tradimenti, colpevolizzazione e ostilità nei confronti del partner per nuove conoscenze o amicizie, fino a pretendere prove di fedeltà non solo nei fatti ma anche nei pensieri più reconditi e nelle fantasie.
Gelosia patologica: chi ne soffre
Solitamente è più portato a sviluppare una gelosia patologica chi ha subito abbandoni in età infantile da parte dei genitori, avendo di conseguenza sviluppato un bisogno molto profondo di conferme e il terrore all’idea del tradimento, vissuta come qualcosa che rievoca dolori lontani e radicati.
Essendo un sentimento molto umano, non è facile stabilire il confine oltre il quale si può parlare di gelosia patologica. In linea generale si può affermare che i sintomi di un vero e proprio disturbo riportano a un sentimento così forte e destabilizzante che porta a compromettere il rispetto di sé e dell’altro e a perdere il contatto con la realtà; chi è affetto da gelosia patologica vede turbata la propria serenità per lungo tempo e in maniera quasi sempre immotivata, scambia i propri sospetti per certezze ed è costantemente alla ricerca di rassicurazioni e conferme che non arrivano.
I soggetti affetti da gelosia patologica hanno la tendenza costante a intervenire o a mantenere il controllo su altre persone, situazioni o anche ambienti vissuti come potenziali antagonisti che potrebbero separarlo dalla persona amata, ma possono anche agire senza reali o attuali rivali, con un’alta componente delirante: è propria della gelosia la spinta a leggere come attuali o potenziali minacce cose, persone o situazioni che altri non vedrebbero così.
Altro sintomo che spesso si accompagna a questa sindrome è la tendenza a vedere nell’altro i sentimenti negativi che il soggetto si rifiuta di vedere in se stesso, sviluppando così la fantasia proiettiva che il partner possa comportarsi come lui e meditare tradimenti: paradossalmente, più si è gelosi più si tende a essere infedeli.
Gelosia patologica: come riconoscerla
La gelosia patologica, propria o del partner, non va sottovalutata ma trattata come una vera e propria patologia da curare con psicoterapia – ed eventualmente farmaci –, per verificare l’incidenza funzionale della gelosia sul funzionamento globale della personalità dell’individuo: chi soffre di questa sindrome ha una probabilità molto alta di sviluppare comportamenti devianti per se stesso e per gli altri come stalking, cyberstalking, sabotaggio, o crimini violenti. Spesso questo disturbo si associa ad alcolismo, tossicodipendenza e disfunzioni sessuali. Nei casi più gravi può anche dipendere da malattie cerebrali o da uno scompenso psicotico acuto.
Come riconoscerlo? Quando si ha a che fare con una vera e propria sindrome di gelosia patologica e non con un normale sentimento di gelosia, tra i sintomi più importanti si riscontrano la tendenza a ideazione delirante o pensieri inusuali, una tematica di gelosia espressa dal soggetto in modo morboso e prevalente, una correlazione tra la gelosia e il funzionamento psicopatologico dell’individuo e la presenza di indicatori di altri gravi disturbi mentali.