1. La vespa di mare
La vespa di mare è una medusa tropicale – detta anche “medusa scatola” – che ha un veleno così potente da poter uccidere una persona in meno di un minuto. Una sola di queste meduse può avvelenare 60 persone. Vive nei mari australiani e in altre regioni dell’Oceano Pacifico meridionale. E’ grande come una palla da basket, ha 60 tentacoli lunghi fino a 3 metri e ben 96 occhi, per una visione a 360 gradi. Il suo veleno intacca cuore, epidermide e sistema nervoso in modo irreparabile.
2. La rana dorata
La rana dorata è considerata l’animale più velenoso al mondo, ma non è l’animale più pericoloso perché non aggredisce l’uomo. Questo anfibio, grande poco più di due centimetri e mezzo, è in grado di uccidere dieci persone adulte con il suo veleno. Vive in una piccola porzione di foresta pluviale sulla costa pacifica della Colombia. La colorazione gialla, molto vivace, è appariscente per tenere lontani potenziali predatori.
3. Il Taipan
Il Taipan è il serpente più velenoso al mondo. E’ un serpente tipico australiano che può raggiungere i 3 metri di lunghezza. E’ molto veloce e riesce a mordere la preda con estrema precisione.
4. Il cobra reale
Il cobra reale attacca raramente l’uomo, ma con un solo morso può uccidere un elefante adulto. Vive prevalentemente nelle foreste pluviali e nelle pianure dell’India, della Cina meridionale e del Sudest asiatico e può raggiungere i 6 metri di lunghezza, risultando quindi il più lungo tra i serpenti velenosi.
5. Il polpo dagli anelli blu
Questo polpo – che non misura più di 7 centimetri e pesa circa 60 grammi – è in grado di uccidere 30 persone adulte con il suo veleno, per il quale al momento non esiste un antidoto. Il polpo dagli anelli blu è un animale pacifico, che attacca l’uomo solo se si sente minacciato. Produce la stessa tossina del pesce palla, ma in maggiori quantità. Vive nelle acque tropicali dell’Oceano Pacifico occidentale, in particolare nella barriera corallina australiana.
6. Il ragno vagabondo del Brasile
Il ragno vagabondo del Brasile – detto anche ragno delle banane – è il ragno più velenoso al mondo. Questo ragno non tesse ragnatele e non tende agguati: quando trova la sua preda la morde all’istante e la uccide. Le popolazioni brasiliane lo temono perché se si spaventa attacca senza esitazioni, iniettando il suo potentissimo veleno. Il suo morso provoca paralisi cardio-respiratoria e negli uomini provoca una lunga e dolorosa erezione: per questo motivo il ragno viene chiamato “ragno viagra”.
7. Lo scorpione giallo israeliano
Detto anche Death Stalker, lo scorpione giallo israeliano vive nei paesi anglosassoni. Il suo veleno è un cocktail di neurotossine dannose per il sistema cardiocircolatorio e respiratorio. La sua puntura per quanto dolorosa non risulta letale per una persona adulta in buone condizioni di salute, ma può esserlo per bambini e anziani. Esistono due diversi antidoti che combattono gli effetti del veleno, anche se comunque il veleno è molto resistente. Alcuni componenti del veleno dello scorpione giallo pare potrebbero curare i tumori cerebrali e il diabete, permettendo la regolazione dell’insulina.
8. Il pesce pietra
Il pesce pietra, molto diffuso nelle acqua salate del Mar Rosso e Pacifico, è ricoperto di aculei che iniettano il veleno ittico più potente al mondo. Il pesce pietra secerne il suo veleno soltanto per difendersi. Il suo veleno è una cardiotossina che produce un forte dolore e gonfiore che si estende in tutto il corpo e provoca tachicardia. Se non curata, la puntura è letale.
9. La rana dal dardo velenoso
Questa piccola di 2,5 centimetri lancia piccoli dardi di veleno che riescono a uccidere quasi 10 persone contemporaneamente. A seconda del loro habitat – dalle foreste tropicali del Costa Rica al Brasile – il loro colore può variare dal giallo, all’oro, rame, rosso, verde, blu o nero. I colori sono appariscenti per tenere lontani potenziali predatori.
10. Il pesce palla
Il pesce palla sembra innocuo ma la sua carne contiene un veleno che colpisce il sistema respiratorio, provocando una morte quasi istantanea. In Giappone e in Corea è considerato una prelibatezza culinaria, ma solo pochi cuochi sono autorizzati a cucinarlo. Tipico delle acque orientali del Pacifico è ora diffuso in ogni angolo del Mediterraneo.