Chi possiede più di un’abitazione sa che su quella (o quelle) presso la quale non ha la residenza dovrà pagare un’imposta aggiuntiva: l’IMU. Come si effettua il calcolo dell’IMU sulla seconda casa? Bisogna innanzitutto conoscere la rendita catastale, che viene rivalutata del 5%, calcolare il valore catastale (con un aumento del 60%) e l’imposta lorda con l’aliquota prevista dal comune di riferimento.
Come viene calcolata l’IMU sulla seconda abitazione?
Il metodo più semplice e affidabile per poter calcolare gratuitamente l’Imposta Municipale Unica per la propria seconda abitazione è compilando il modulo presente sul sito delle amministrazioni comunali: lo potete trovare qui.
I dati fondamentali che vanno indicati all’interno del form sono:
- il codice catastale del comune (si può calcolare in automatico inserendo il nome esatto della località);
- la categoria/tipologia (abitazione, casa di pregio, terreno, box, ecc.);
- la rendita catastale (la troviamo sull’atto di compravendita dell’immobile o possiamo richiederla tramite visura catastale). Essa viene rivalutata in automatico dal sistema del 5%;
- la percentuale di possesso (max. 100%) e i mesi di possesso in un anno (max. 12);
- l’aliquota IMU del Comune di appartenenza: viene proposta in automatico nel modulo, ma potrebbe non essere aggiornata o non censita, si suggerisce quindi sempre di informarsi presso il Comune riguardo alle aliquote corrette;
- l’eventuale condizione di inagibilità o storicità dell’immobile: in questi due casi si ha una riduzione del 50%.
Legge di Stabilità 2016
Secondo quanto previsto dalla Legge di Stabilità 2016, si ha una riduzione del 50% della base imponibile per quegli immobili abitativi concessi in comodato d’uso a parenti di primo grado (figli o genitori) come abitazione principale. Per quanto riguarda le abitazioni con canone di locazione concordato, l’IMU viene ridotta al 75%.
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