Nei sogni si racchiudono tutti i desideri, le emozioni e le paure celate nel nostro inconscio. Nel passare degli anni, sono state sviluppate diverse teorie per spiegare cosa accade quando dormiamo.
Proviamo insieme a costruire una vera e propria guida sull’interpretazione dei sogni dalla A alla Z. Da Freud a Jung, lo studio sei sogni ha visto doverse teorie alternarsi nel corso dei secoli. Il libro dei sogni si è arricchito di tanti elementi legati alla vita quotidiana che nel nostro inconcio assumo un significato differente. “Smorfiare sogni” può renderci noto un nuovo mondo. Scopriamo insieme le diverse teorie sui sogni.
I sogni secondo Freud e Jung
Nel corso dei secoli sono state proposte svariate letture dei sogni, popolari, simboliche, cabalistiche, religiose, superstiziose, filosofiche, psicoanalitiche, scientifiche.
L’unica certezza che abbiamo è che il nostro cervello resta attivo anche mentre dormiamo e recenti ricerche dimostrano che durante il sonno la corteccia motoria, la parte del cervello che coordina i movimenti, è attiva come se il corpo stesse compiendo dei movimenti volontari.
Interpretazione dei sogni Freud
Non si può parlare di interpretazione dei sogni senza citare Freud e Jung, i cui studi rappresentano ancora oggi il punto di riferimento per l’interpretazione psicologica della dimensione onirica umana. Freud e Jung sono partiti da letture simili per poi elaborare due teorie sui sogni nettamente diverse tra loro. Al centro della lettura freudiana dei sogni c’è il concetto di travestimento, secondo il quale nei sogni ogni elemento rappresentato (persona o oggetto che sia) è il travestimento di un altro, che viene investito di un desiderio mancato, il più delle volte di natura sessuale. I sogni per Freud sono portatori di segni che si possono intrepretare a priori, prevalentemente correlati a impulsi sessuali. Jung non condivide la concezione dei sogni legata al travestimento né pensa che possa esistere un’interpretazione a priori dei sogni: l’attività onirica non nasconde nulla, non inganna l’osservatore, ma è l’espressione di ciò che succede nel mondo interiore del soggetto e per comprenderla è necessario tradurla attraverso i simboli propri di una determinata cultura o della persona.
Sognare denti
L’interpretazione dei sogni è storia antica quanto l’uomo, basti pensare che la traccia dell’attività onirica umana è presente già nei papiri egiziani del 2000 a.C., che riportano uno dei sogni più diffusi al mondo: i denti.
Secondo la lettura popolare, sognare la caduta dei denti era l’annuncio di morte imminente di un parente. Questa lettura ha origini molto antiche: la prima traccia scritta risale ad Artemidoro di Daldi, scrittore e fisico greco antico, primo autore di un testo sull’interpretazione dei sogni.
I denti nei sogni hanno acquisito col tempo una grande varietà di significati. Sono stati collegati alla transizione e al cambiamento profondo: l’uomo nasce senza denti, poi sviluppa la dentatura da latte per sostituirla totalmente crescendo e perderla invecchiando. Sognare denti riporterebbe quindi simbolicamente al passaggio da un’età all’altra. Altra tipica lettura di questo sogno riporta alla sfera della forza vitale, dell’apparenza, dell’immagine pubblica, della potenza o anche della salute: il sorriso è il nostro biglietto da visita e dice molto di noi alle persone che ci incontrano.
Sognare gatti
Altro sogno studiato fin dai tempi antichi è quello del gatto, al quale sono stati attribuiti significati ambivalenti: venerati come animali sacri nell’antico Egitto, a partire dal Medioevo, furono addirittura perseguitati perché concepiti animali satanici, stregati. Basti pensare alla superstizione viva ancora oggi secondo cui i gatti neri porterebbero sfortuna.
Sognare un gatto quindi porterebbe con sé una lettura potenzialmente positiva o negativa e questo dipende da diversi fattori, primo fra tutti se la persona che l’ha sognato ama o meno questo tipo di animale.
L’interpretazione più ricorrente legata al sogno del gatto nella smorfia napoletana, riporta alla sfera delle femminilità, della seduzione e della sensualità, riprendendo l’antica associazione dei gatti al culto delle divinità femminili.
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