La nostra pelle, se esposta ai raggi ultravioletti, produce melanina, lo schermo naturale che filtra la luce del sole. L’altro filtro naturale della pelle è la cheratina. L’esposizione ai raggi UV, specialmente agli UVB, provoca l’aumento della produzione di cheratina e quindi dello spessore della pelle. Tale ispessimento riesce a filtrare i raggi ultravioletti e, combinato con la produzione di melanina, ad aumentare di oltre dieci volte la capacità della pelle di proteggersi dal sole.
Le lampade abbronzanti si distinguono in base alla quantità e al tipo di raggi ultravioletti emessi. Le lampade a bassa pressione emettono una quantità molto ridotta di raggi UVA e una maggiore di raggi UVB, che scaldano meno, penetrano più in profondità e stimolano la produzione di melanina; la pelle si abbronza in modo graduale, più profondo e duraturo, ma tende ad arrossarsi maggiormente, con il rischio di scottature ed eritemi. La lampada ad alta pressione, invece, è caratterizzata dall’emissione di una grande quantità di raggi UVA, che scaldano di più e penetrano meno in profondità; l’abbronzatura è più veloce ma dura meno, pur garantendo un bel colore dorato e qualche sicurezza in più per la salute della pelle.
Come funziona la lampada ad alta pressione
La lampada ad alta pressione utilizza bulbi montati dentro a una parabola riflettente: si tratta di lampade di 500, 1000 o 2000 watt, a scarica con alogenuri metallici, caratterizzate da elevata emissione.
Per un’abbronzatura sicura, si consiglia di cominciare con una piccola dose di raggi UV, partendo quindi con sedute brevi che gradualmente aumenteranno e intervalli di almeno 24 ore tra una seduta e l’altra.
L’abitudine più diffusa tra gli amanti dell’abbronzatura artificiale è quella di partire con una lampada a bassa pressione per stimolare la produzione di melanina ed esporsi dopo qualche giorno a una lampada ad alta pressione per abbronzarsi senza scottarsi.
Lampade abbronzanti: qualche cautela
Prima di fare una lampada si consiglia di approfondire bene eventuali controindicazioni per il proprio tipo di pelle e per le proprie caratteristiche. In particolare, si sconsiglia l’utilizzo di lampade abbronzanti a:
- chi appartiene ai fototipi I e II, che indicano tipi di pelle caratterizzati da difficoltà nella produzione di melanina;
- chi ha la pelle arrossata o infiammata;
- donne in gravidanza;
- minori di 18 anni;
- chi ha una pelle ricca di nei;
- chi ha ferite, dermatiti o tumori cutanei;
- chi soffre di fotodermatiti come orticaria solare o eruzione polimorfa solare;
- chi si è sottoposto ai raggi X da meno di 4 settimane;
- chi ha tatuaggi;
- chi ha assunto farmaci che aumentano la sensibilità al sole, come alcuni tipi di antibiotici e antinfiammatori.