La lavorazione dell’ottone avviene per mano del bronzista, un artigiano che deve avere occhio, tecnica, una certa abilità manuale e tanta esperienza.
Entrando in una bottega in cui si lavora l’ottone è possibile capire meglio cosa significhi fare il bronzista, semplicemente osservando l’ambiente: sui tavoli di lavoro si possono trovare gli oggetti in attesa di essere lavorati, come candelabri, cornici, basi di lampade, maniglie, lampadari, sculture di bronzo. Ogni laboratorio di lavorazione dell’ottone dispone di una sala in cui è presente un forno, dove si preparano i modelli per le fusioni, e da cui proviene il classico odore di cera bruciata.
I laboratori di lavorazione dell’ottone sono frequentati soprattutto da antiquari, restauratori, e architetti che cercano pezzi di qualità per rifinire il design di hotel, case, negozi, ristoranti, atelier, yacht e altro ancora.
Le tecniche di lavorazione del bronzo
Le tecniche di lavorazione del bronzo sono numerose, ma si ispirano tutte all’antico metodo della fusione in stampo negativo, utilizzato ancora oggi, con le dovute innovazioni tecnologiche. Sono stati introdotti nuovi materiali come il polistirene, il silicone, le resine termoinduribili, ma la tecnica di lavorazione della materia resta sostanzialmente invariata.
Ecco le principali fasi di lavorazione dell’ottone:
- creazione del modello
- creazione dello stampo
- cottura dello stampo (con il modello che va perso oppure viene estratto prima)
- colatura del bronzo fuso
- rifinitura
Il bronzo viene fuso e versato in uno stampo del quale prende la forma, solidificandosi. Una volta estratto dallo stampo, viene lavorato e rifinito a freddo.
Le varie tecniche si distinguono sostanzialmente per il materiale dello stampo e il modello, che, a seconda della sua composizione, può essere conservato e riutilizzato o distruggersi durante la cottura dello stampo. Molto diffusa in antichità la tecnica della cera persa, in cui il modello dell’opera veniva realizzato in cera e ricoperto di materiale refrattario, solitamente argilla. Una volta nel forno, l’argilla cuoceva solidificandosi, mentre la cera si scioglieva disperdendosi. Nello stampo d’argilla avveniva poi la colatura del bronzo. Raffreddatosi, veniva estratto dall’argilla e rifinito. In questo caso, sia modello che stampo andavano distrutti. In altri casi, come nelle tecniche con fusione a sabbia, si estrae il modello prima di avviare la fusione, conservandolo per copie successive.
Terminata la lavorazione, è possibile impreziosire l’oggetto di design applicando trattamenti galvanici e chimici di superficie quali: doratura, nichelatura, cromatura, argentatura, brunitura,bronzatura.
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