Con la sua sagoma elegante e i suoi movimenti armoniosi, la medusa è un animale molto comune nella fascia di mare imminente alla costa ed è particolarmente diffuso nel Mar Mediterraneo. Sebbene spesso questa creatura marina sia praticamente innocua, o rappresenti soltanto un possibile fastidio (derivato dalle ustioni generate dal contatto con la pelle), bisogna sapere che esistono delle specie di meduse velenose alle quali è opportuno fare attenzione.
Al mondo ne esistono oltre mille specie diverse, ma sono alcune possono essere fatali per gli esseri umani. Scopriamo insieme quali sono e dove si trovano questi “killer d’acqua salata”, che ogni anno fanno un numero di vittime paragonabile a quello degli squali: e chi l’avrebbe mai detto?
Meduse mortali per l’uomo
Le meduse frequentemente si muovono in banchi composti da numerosi esemplari, rendendosi al contempo particolarmente visibili ma altrettanto pericolose. Se appartenenti a specie letali, infatti, hanno spesso grosse dimensioni e una cromatura intensa; e possono creare lunghe scie che seminano la morte al loro passaggio. Recentemente in Irlanda, ad esempio, una fila lunga quasi venti chilometri ha distrutto gli allevamenti di salmone nella zona settentrionale dell’isola.
Ma anche per noi, oltre che per altre razze animali, esiste il reale pericolo di avere un incontro ravvicinato con esemplari di meduse mortali per l’uomo. Le tipologie sono diverse e fortunatamente risiedono spesso a grandi profondità, quindi nelle faglie oceaniche. Ma non sempre…
Meduse mortali in Italia
Nel Mar Mediterraneo esistono moltissime specie di meduse, che secondo alcuni studi – condotti tra il 2009 e il 2015 – sarebbe decuplicate negli ultimi vent’anni. Il progetto italiano “Occhio alla medusa”, però, rende noto che, malgrado la sproporzionata crescita del numero di esemplari presenti nel Mare Nostrum, non esistono per fortuna meduse mortali in Italia o nei mari più vicini. Per ora. Perché se è vero che il cambiamento climatico sta inducendo una “tropicalizzazione” della fauna marina nostrana, allora possiamo aspettarci dei nuovi arrivi (relativamente gradevoli) nei prossimi decenni.
Il rischio fatale potrebbe lo stesso crearsi nel momento d’incontro con un banco numeroso di meduse, seppur individualmente quasi innocue. In questo caso le lesioni sul corpo causate dal contatto con il singolo esemplare, ripetute più volte, potrebbero indurre una sorta di paralisi per il bagnante con oltre il 50% della pelle corporea esposta ad ustioni. Ecco perché nuotare con la maschera, comunque, è sempre una buona idea…
Meduse più pericolose del mondo
I tipi più letali di macrozooplancton gelatinoso vivono per lo più nelle fasce costiere adiacenti l’Australia, i paesi del Sud-Est asiatico, nell’Oceano Pacifico e nel Mare del Nord. Le meduse più pericolose del mondo, tra le specie ad oggi riconosciute, sono la Cyanea Capillata (o “medusa a criniera di leone”, che può avere tentacoli di oltre 25 metri!), la Keesingia Gigas (con un diametro di oltre un metro e in grado di provocare un ictus istantaneo) e la Irukandji (rinvenuta solo in Oceania, dov’è molto temuta per via delle microscopiche dimensioni e l’alto potenziale letale).
Ma la specie certamente più singolare, oltre che estremamente velenosa, è la Physaliae (detta anche “cambusa portoghese” o “vescica del mare”). Presente in tutti i tre principali oceani, questo animale è costituito da una sorta di “galleggiante” (gli arti superiori) che emerge dalla superficie dell’acqua; ma il grande pericoloso – è uno degli animali più velenosi del mondo – rimane invece immerso, ovvero i suoi 40-50 metri di tentacoli in grado di causare, al solo contatto, difficoltà respiratoria, tachicardia, vomito e, talvolta, morte quasi istantanea.