Le espressioni tipiche pugliesi concernono i più disparati aspetti della vita quotidiana: filosofia di vita, amore, festività, cibo, ma anche qualche parolaccia.
Tuttavia è sempre opportuno, nel momento in cui parliamo di modi di dire pugliesi, effettuare una distinzione tra i modi di dire baresi e quelli salentini. Non è un caso che il dialetto della Puglia risulti nettamente diviso tra queste due aree geografiche ben precise. Pronti a fare un tuffo nelle tradizioni linguistiche di questa splendida regione?
- Modi di dire pugliesi sulla vita
- Modi di dire pugliesi sull’amore
- Modi di dire pugliesi sulle festività
- Modi di dire pugliesi sul cibo
- Parolacce in pugliese
- Modi di dire baresi
- Modi di dire salentini
Modi di dire pugliesi sulla vita
Esiste una vasta molteplicità di modi di dire pugliesi sulla vita, dai quali traspaiono chiaramente saggezza e schiettezza condite con un pizzico di ironia e sarcasmo caratteristici. Ogni pugliese ha una vecchia zia, solita dispensare perle di saggezza del calibro di La vita ete comu nu tiraturu, nu giurnu la pigghi an culu e l’auru puru, la vita è un tira e molla, un giorno la prendi “in quel posto” e l’altro pure.
Se non siete soliti spaccarvi la schiena di lavoro e preferite che siano gli altri a sporcarsi le mani, certamente vi sarete sentiti dire una frase: Tànd, fòr, stè c’ccìon cà port pèn e lìon!, tanto fuori c’è sempre lo stupido che si spacca la schiena nel portare il pane e la legna a chi non fa nulla.
Se al contrario avete ricevuto dei complimenti per qualcosa di cui vi siete occupati, un buon modo per ringraziare il vostro interlocutore, lusingandolo, potrebbe essere Sott’a nu bùne maestre èsce nu bùne discèpule, da un buon maestro non poteva che venir fuori un buon allievo.
Non avete ottenuto ciò che desiderate; non sapete che Ci no puta no coji, chi non pota, e quindi fatica, non può raccogliere il frutto del proprio lavoro?
Allo stesso tempo è consigliabile non riporre fiducia in chi non è in grado di essere all’altezza delle nostre aspettative, affidandogli magari qualcosa che andrebbe sprecato. Meggh’j no dè a lanter’n ‘men ‘o c’chet, meglio non dare la lanterna a chi non vede.
Ma alla fine non disperate. Ricordate che Pitruddru pitruddru azza parete, continuando a porre una pietra sopra a un’altra pietra, alla fine, riuscirete ad erigere un muro.
Modi di dire pugliesi sull’amore
I modi di dire pugliesi sull’amore esplicano a pieno la personalità del “pugliese doc”.
Ovviamente trovare una compagna fedele non è una missione di poco conto, c’è il rischio di impegnarsi con qualche signorina dal passato non propriamente limpido, una che verrebbe apostrofata dalle malelingue sentendosi dire che ‘nd è fritti di purpi, ne ha fritti di polpi, si è data da fare con molti “pesci”.
D’altro canto anche la ragazza deve prestare attenzione a chi sceglie come marito perché giustamente Beddha ca ti mmariti, l’uecchiu spandi, ca no gghè quatareddha cu lla cangi, bella ragazza in procinto di sposarti, apri gli occhi, che un marito non è come una pentola: non si può cambiare.
Si sa, il matrimonio non è una passeggiata, non è un caso che Lettu, fimmene e focu nù sse ccunttentanu mai de pocu, letto donne e fuoco non si accontentano mai e pretendono sempre di più.
Ma ormai è inutile lambiccarsi il cervello, una volta che Cupido ha scoccato dalla sua faretra la freccia, colpendovi: Amore, tosse e rugna, nù sse potenu scunnere, l’amore, la tosse e la rogna non si possono nascondere, sono visibili a tutti.
Insomma, i rischi non sono pochi, ma è risaputo che da alcune “cose della vita” non ci si può esimere e che Ci time l’amore. time la vita!, chi teme l’amore teme la vita stessa!
Modi di dire pugliesi sulle festività
La famiglia, secondo il più classico stereotipo, è importante per il pugliese. E quale momento migliore per radunarsi tutti intorno a un tavolo, se non le festività?
I modi di dire pugliesi sulle festività sono perfettamente in linea con quelli visti finora. Una cosa è terminata troppo velocemente? È durata da Natali a Santu Stefanu, è durata da Natale a Santo Stefano, meno di 24 ore.
Cu li sordi an tasca è sempre Natali e Pasca, con i soldi in tasca c’è sempre la possibilità di festeggiare come se fosse Natale o Pasqua.
E come da tradizione, circa le condizioni metereologiche: Natali cu llu soli e Pasca con lu tizzoni, Natale con il sole e Pasqua con la pioggia.
Come si fanno gli auguri in pugliese? È molto comune, durante i periodi festivi, essere apostrofati a mezzo chilometro di distanza da un qualsiasi conoscente, in questa maniera: Auguri compà!, auguri compagno, amico mio. Se invece vi relazionerete con gente un po’ più “formale” non è escluso che vi facciano gli auguri cu tuttu lu cori, con tutto il cuore.
Modi di dire pugliesi sul cibo
I pugliesi sono persone voraci, dagli appetiti insaziabili, nella vita di tutti i giorni e, ovviamente, a tavola. I modi di dire pugliesi sul cibo sono antichi e tuttora utilizzati. Una delle cose peggiori che potrebbe accadere a un pugliese è alzarsi da tavola senza essere appagato al 100%. Certamente direbbe con fare piccato all’amico accanto Ce sìme assettàte sazzie e avezàte dejùne, ci siamo seduti a tavola che eravamo più sazi di quando ci siamo alzati.
Quello che si è desiderosi fare dopo una bella mangiata è fare una pennichella. Panza chena cerca riposo, la pancia piena ha bisogno di riposare.
E d’altronde c’è un momento giusto per ogni cosa, visto che una cosa se rimandata in un primo tempo, raramente viene eseguita in un secondo I péttele chè nen se fanne a Natale nen se fanne némméne a Capedanne, le pettole che non si preparano a Natale, non verranno preparate nemmeno a Capodanno.
Parolacce in pugliese
Con quello delle parolacce in pugliese si apre un capitolo lungo, lunghissimo.
L’arte dello sproloquio, tipicamente nostrana, si esprime in tutta la sua grandiosità soprattutto alla guida. Un tizio ci taglia la strada; quale modo migliore di rispondergli con un raffinatissimo Mocc ‘a mammt, alludendo alle presunte capacità “oratorie” della madre del soggetto in questione.
Se ci si dimentica la pentola sul fuoco, finendo con il bruciare il sugo, ci si autodefinirà ironicamente un capocchiun di gomm, una persona priva di utilità.
Infine, com’è notorio, spingendoci verso il profondo Salento si è soliti, nel mezzo di un diverbio, chiamare in causa non solo il proprio interlocutore, ma anche i suoi antenati. Mannagiachitestramalimilamuerti: un’unica espressione capace di tirare in ballo più persone.
Modi di dire baresi
I baresi si esprimono spesso attraverso frasi idiomatiche e metafore di uso comune. Ecco una lista di alcuni modi di dire baresi che si possono ascoltare frequentemente per strada.
- Si propr’ du iun’ (Sei proprio dell’uno). Ovvero sei un incapace, un buono a nulla. Questo perché chi era nato nel 1901 era troppo giovane per essere arruolato nella prima guerra mondiale e troppo vecchio per essere arruolato nella seconda.
- A mis u quadre mmenze a la chiazz (Hai messo il quadro in piazza). Si dice quando qualcuno ha fatto sapere pubblicamente episodi che avrebbero dovuto rimanere riservati. Fa riferimento al dipinto di San Nicola che a maggio viene portato in strada.
- Ammìin’t che l’acque ie vasce (Buttati che l’acqua è bassa). Frase con cui si cerca di spronare qualcuno a compiere un’azione, visto il momento propizio. Il fondale basso implica pochi rischi di annegare.
- La rasc accom uè la fasc (La razza la fai come vuoi). Un tipo di pesce che si può cucinare in tutti i modi. Così si dice di una persona che si lascia raggirare facilmente dagli altri.
Modi di dire salentini
Anche il Salento è un territorio, le cui espressioni affondano le proprie radici nella storia o nelle usanze popolari.
Ecco alcuni modi di dire salentini:
- Acqua passata, nu’ macina cchiu (Le cose superate non hanno più valore). L’acqua del mulino che è già passata, non può più muovere le pale della ruota. Di conseguenza il grano non può più essere macinato.
- L’acqua vae sempre a llu pandinu (L’acqua segue sempre il pendio). I soldi generalmente vanno dove ce ne sono già. Come a dire “piove sempre sul bagnato”.
- Ad artare spruitutu, nu’se canta Messa (Con un altare vuoto non si può dire messa). Il popolo usa questi modi di dire quando a tavola manca il vino. Deriva dalla constatazione che per celebrare la Messa in qualsiasi luogo occorre la pietra benedetta.
- Mintere susu a ‘nu ciucciu (Mettere sopra un asino, criticare). L’espressione ricorda l’antica consuetudine medievale di far girare il colpevole per il paese, sopra un asino, con un cartello su cui era scritto l’errore commesso.
Adesso conosci buona parte dei modi di dire pugliesi; prepara la valigia e vai a goderti le più belle spiagge pugliesi.
Ci siamo dimenticati qualche espressione tipica che utilizzi sempre? Riportacela nei commenti e la aggiungeremo!