Dopo l’articolo Quante sono le regioni italiane, andiamo ad approfondire le regioni a statuto speciale: quali sono? Che caratteristiche hanno? In cosa si differenziano rispetto alle regioni a statuto ordinario?
Quante e quali sono le regioni a statuto speciale
Le regioni italiane a statuto speciale sono cinque: Sicilia, Sardegna, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta e Friuli-Venezia Giulia. Lo statuto, approvato dal Parlamento tramite legge costituzionale, prevede per queste regioni differenti condizioni di autonomia rispetto alle altre (dette “a statuto ordinario”).
La storia dello statuto speciale
Dopo la fine del secondo conflitto mondiale, per alcuni territori inizia a crearsi la necessità di godere di forme di autonomia speciali. La Sicilia è la prima regione a ottenere questa differenziazione tramite Regio Decreto il 15 maggio 1946, convertito in legge costituzionale il 26 febbraio 1948. Nella stessa data, Sardegna, Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige diventano regioni autonome. L’ultimo ad aggiungersi è il Friuli-Venezia Giulia, la cui legge costituzionale viene approvata solo il 31 gennaio 1963.
Caratteristiche delle regioni autonome
Competenze e poteri conferiti sono diversi tra una regione autonoma e l’altra. Caratteristica comune è che lo statuto speciale e sue eventuali modifiche vengono adottati con legge costituzionale (mentre lo statuto regionale ordinario, detto “statuto di diritto comune”, è adottato con legge regionale).
Nell’ambito dell’autonomia amministrativa, le cinque regioni speciali godono del “parallelismo delle funzioni”: la competenza amministrativa generale è attribuita alla Regione, nelle materie per le quali esercita quella legislativa, e non ai comuni (come invece avviene per le regioni a statuto ordinario).
Per quanto riguarda l’autonomia finanziaria, le regioni in questione godono di speciali privilegi a livello di finanza regionale: possono istituire tributi propri e la percentuale di compartecipazione ai tributi erariali è molto più elevata. Questi fattori hanno, in più casi, portato alcuni Comuni di confine a cercare di essere integrati nella limitrofa Regione a statuto speciale (è stato così, ad esempio, per Cortina d’Ampezzo).