Tradizionalmente quando si pensa a sport e acqua si associa l’immagine di un nuotatore in una piscina. In realtà il nuoto è una disciplina un po’ datata tra gli sport acquatici. L’elenco si è ampliato, soprattutto negli ultimi anni, con tante attività divertenti e originali che si praticano direttamente in mare. Nella categoria degli sport acquatici già si comprendevano, a fianco a quelli praticati in piscina come nuoto, pallanuoto, tuffi e nuoto sincronizzato, quelli remieri come il canottaggio, la canoa, il kayak, oltre a quelli subacquei. Recentemente gli sport in acqua più praticati sono quelli di nuova concezione e vedono come scenario il mare aperto e come protagonista il vento. Scopriamo più nel dettaglio quali sono i principali.
Kitesurf
Di recentissima invenzione – la sua prima apparizione è stata nel 1999 – il kite è un’attività che ricorda il surf ma che prevede l’uso di una specie di vela, o meglio di un kite, che in inglese significa aquilone. Il kitesurf usa il vento come “motore” del surf, imprigionandolo in una vela dalla caratteristica forma, che lo sportivo manovra attraverso una barra di controllo ad essa collegata con cavi lunghi e sottili, molto resistenti. La tavola riesce a solcare sia acque calme che mosse, utilizzando diverse tipologie di vele a seconda della forza del vento – più piccole quando più forte, più grandi con vento debole. Anche le tavole sono di varia dimensione: quelle più grandi e dotate di una sola punta (monodirezionali) si utilizzano in presenza di onde, mentre le bidirezionali sono maggiormente efficaci con il mare calmo. Il successo del kitesurfing negli ultimi anni è stato decretato dalla semplicità e dalla velocità con cui può essere imparato, consentendo di effettuare acrobazie dopo poco tempo e anche in presenza di poco vento.
Windsurf
Di più antiche tradizioni, questo parente del kitesurf è in realtà strettamente legato al mondo della vela, anche se al posto dell’imbarcazione utilizza una tavola. Il windsurf cattura il vento all’interno di una vela ancorata ad una tavola da un albero, al quale è attaccata una barra orizzontale, detta boma, utilizzata dal windsurfer per manovrare il mezzo. L’abilità dello sportivo risiede nel condurre la tavola agendo sull’inclinazione dell’albero. Per farlo è necessaria una preparazione tecnica non indifferente, che si avvicina molto al mondo della vela. Questo sport acquatico prevede diverse discipline, per le quali esistono varie tipologie di tavole: freestyle, wave, formula, slalom, supercross, velocità.
Sci nautico
Inventato nel 1928 questo sport unisce il surf allo sci. Colui che lo pratica scivola sull’acqua indossando degli sci particolari e sostenendosi con un bilancino triangolare che lo tiene ancorato, attraverso un filo di nylon, ad un motoscafo, responsabile del movimento. Lo sci nautico si pratica in assenza di onde e vento, non necessarie in quanto inficerebbero la spinta data dall’imbarcazione. Le discipline possibili per questo sport sono slalom, figure, piedi nudi, salto. Un discorso a parte merita il wakeboard, nato negli anni Novanta, che prevede una variante dello sci nautico con l’utilizzo di una tavola, simile allo snowboard. Questa versione si è ampiamente diffusa grazie alla sua caratteristica di richiedere minore spazio, tanto da essere praticato anche nei laghi e senza utilizzare il motoscafo, ma attraverso cavi ancorati a tralicci.