Il ciclismo in Italia si è sviluppato dopo l’Unità di Italia, ma la passione per questa attività sportiva e le imprese dei suoi protagonisti risalgono agli anni della ripresa economica, dopo la Seconda Guerra Mondiale. I ciclisti italiani più famosi in quel periodo, come la coppia Coppi e Bartali, facevano sognare con la loro rivalità e le loro sfide su strada. Per le persone la bicicletta divenne un simbolo per costruire l’identità nazionale, una metafora di una vita da cui trarre ispirazione. Uno sport fatto di sacrifici che alla fine riusciva a produrre risultati e soddisfazioni inaspettate. Ancora oggi raccoglie tantissimi appassionati di ogni età e di ogni classe sociale che aspettano con trepidazione di vedere le più importanti tappe del Giro d’Italia, del Tour de France o della Vuelta spagnola. Le tre più grandi competizioni, imperdibili per chi da sempre segue le gesta dei campioni sulle due ruote.
- I ciclisti italiani più forti
- I ciclisti italiani: Coppi e Bartali
- I ciclisti italiani campioni del mondo
- I ciclisti indimenticabili: Marco Pantani
- Ciclisti italiani attuali
I ciclisti italiani più forti
I ciclisti italiani famosi, che sono rimasti di più nel cuore di chi ama questo sport e che ancora vengono ricordati per il loro impegno e la loro passione atletica, sono quelli degli anni Venti. Tra questi Alfredo Binda vincitore di ben tre campionati del mondo su strada e quattro campionati nazionali, definito come il Signore della Montagna. Fu addirittura pagato per non partecipare a un Giro d’Italia perché era troppo superiore agli altri.
Un suo collega, tra i ciclisti italiani più forti, è stato Costante Girardengo, chiamato “Il Campionissimo”, appellativo che sarà anche quello di Fausto Coppi. Ha raggiunto la vittoria in due Giri d’Italia, ha dominato per sei volte nella gara Milano – Sanremo e ha il record dei campionati nazionali su strada conquistati, ben nove. La sua onestà sportiva ha dato valore alla sua carriera ed è ricordato come protagonista di una famosa canzone di Francesco De Gregori “Il bandito e il campione”. Nel brano si racconta la sua amicizia con il noto fuorilegge Sante Pollastri.
I ciclisti italiani: Coppi e Bartali
Quando si parla della storia del ciclismo e dei ciclisti italiani più famosi nell’immaginario collettivo è sempre presente la coppia Coppi – Bartali. La rivalità tra i due campioni ha entusiasmato il pubblico per molti anni creando fazioni antiagoniste di gruppi di sostenitori. Gino Bartali, “L’intramontabile”, è celebre per le sue imprese eroiche su pista. Toscano di origine, ha vinto due volte il Tour de France, tre volte il Giro d’Italia ed è stato campione nazionale per quattro volte. Non solo è entrato nella Cycling hall of fame, cioè nell’olimpo dei corridori di tutte le epoche, ma è anche stato un uomo di grande valore. Infatti, per avere salvato un gruppo di ebrei durante il fascismo, è stato dichiarato Giusto tra le nazioni.
Il suo eterno rivale Fausto Coppi, dalle umili origini, partecipò alla Seconda Guerra Mondiale e tra prigionia e combattimenti la bicicletta fu il suo punto di appoggio per ritornare alla vita e alla libertà. Nel suo palmares ci sono cinque Giri d’Italia, due Tour de France ed è stato campione del mondo d’inseguimento nel ciclismo su pista. Un ottimo scalatore, a lui è riferita la famosa frase di un cronista “Un uomo solo è al comando“. La sua vita privata creò scandalo per una relazione con una donna sposata, ma fu la sua morte a lasciare sconvolti i suoi fan e suoi collegi. Morì di malaria al ritorno da una gara in Africa. La rivalità con Bartali è negli annali, ma la foto più celebre tra i due è un atto di solidarietà durante il Tour de France del 1952. I due atleti si cambiarono una borraccia sul passo del Galibier dimostrando così la stima e il rispetto reciproco.
I ciclisti italiani campioni del mondo
I nomi dei grandi sportivi, che sulle due ruote hanno portato il Belpaese sulla vetta internazionale del ciclismo, sono davvero tanti. Tra i ciclisti italiani campioni del mondo c’è, ad esempio, Felice Gimondi, che negli anni Sessanta e Settanta è riuscito nell’impresa di portare a casa il primo posto nei grandi giri: quello d’Italia, di Francia e di Spagna. Un grande scalatore che è stato sempre l’eterno secondo de “Il cannibale”, il ciclista belga Eddy Merckx, che riusciva a stanare tutti i suoi avversari.
Un altro dei ciclisti italiani famosi è Gianni Bugno campione del mondo su strada, lo stesso titolo vinto nel 2002 a Zolder da Mario Cipollini. Il Re leone del ciclismo è stato un importante velocista che detiene il record di vittorie di tappa nel Giro d’Italia, ben quaranta. Tra gli atleti con più successi, 273 per l’esattezza, quinto a livello internazionale c’è Francesco Moser. Negli anni Settanta si è reso protagonista di questo sport vincendo il campionato del mondo su strada e quello su pista.
I ciclisti indimenticabili: Marco Pantani
Tra i nomi più noti e amati dei ciclisti italiani c’è sicuramente quello dell’indimenticabile Marco Pantani. Uno scalatore che ha fatto sognare negli anni Novanta, riuscendo a vincere nel 1998 sia il Giro d’Italia che il Tour de France. Veniva soprannominato il Pirata, perché in testa non correva con un classico berretto, ma con una bandana rappresentativa del suo personaggio. Il doping ha oscurato la sua brillante carriera così come la depressione dopo il suo ritorno in pista. La sua tragica morte, in un albergo di Rimini per overdose, ha reso questo ciclista immortale.
Ciclisti italiani attuali
Tra i nomi che negli ultimi anni hanno reso protagonista l’Italia a livello mondiale nel ciclismo c’è quello di Ivan Basso, un passista e scalatore vincitore di due Giri d’Italia e Fabio Aru, trionfatore nella Vuelta spagnola nel 2015. Il primo ciclista sardo della storia, un ottimo corridore da corsa a tappe e anche lui un atletico scalatore. Tra i ciclisti italiani attuali, quelli del nuovo Millennio, è Vincenzo Nibali il più promettente. Ha portato in alto i colori del tricolore, infatti il campione siciliano, detto Lo squalo dello Stretto, ha conquistato la vetta dei tre giri: la Vuelta nel 2010, due Giri d’Italia e il Tour de France. Lo scalatore e discesista è una delle speranze di questo sport così amato.