Sono 3 le cose da fare per prendersi cura di una pianta carnivora:
- posizionarla in un luogo al riparo dalla luce solare diretta
- bagnarla solo con acqua distillata
- piantarla in un terreno “povero”
Le piante carnivore sono erbacee che si nutrono principalmente di piccoli insetti o piccoli artropodi per procurarsi tutte quelle sostanze nutritive che mancano al terreno dove generalmente sono posizionate, come paludi, zone rocciose e torbiere. Una volta tolte prelevate dal proprio habitat naturale, invasate e annaffiate, le piante carnivore riceveranno tutte le cure e il nutrimento di cui hanno bisogno e sarà davvero molto raro vederle catturare un insetto.
Ecco cosa fare per prendersi cura di una pianta carnivora
Dove posizionare la pianta carnivora
Un accorgimento importante per tutelare la salute della pianta carnivora è individuare il posto corretto in cui posizionarla. Nonostante sia una pianta esotica, necessita di sole diretto solo per un ora al giorno. Qualora si notasse un cambiamento nel colore delle foglie – da verde a marrone fino a nero – è importante spostare la pianta in un luogo più al riparo dalla luce solare.
Quanta acqua dare alla pianta carnivora
La pianta carnivora deve essere annaffiata solo con acqua distillata o in bottiglia. Non commettere l’errore di bagnarla con normale acqua di rubinetto poiché l’alto livello di calcare contenuto può avvelenare la pianta andandosi a depositare nel terreno da cui questa prende il proprio nutrimento. Se si possiede un condizionatore di aria si può ricavare dal serbatoio del dispositivo l’acqua già filtrata e demineralizzata.
Che terra utilizzare per una pianta carnivora
Le piante carnivore vivono prevalentemente in terreni poveri di nutrimenti per cui il più indicato potrebbe essere lo Sphagnum, una sorta di muschio essiccato reperibile in qualsiasi negozio specializzato in giardinaggio.
Curiosità sulle piante carnivore
Le piante carnivore sono specie vegetali perenni – alcune di dimensioni molto ridotte altre invece raggiungono diversi metri di altezza – non possiedono radici molto lunghe ma un apparato fogliare molto ben sviluppato che dispone delle cosiddette trappole con cui la pianta carnivora cattura l’insetto.
Piante carnivore: 3 tipi di trappole
Esistono tre tipi di trappole: a tagliola, adesive e ad acido.
Trappola a tagliola
Le piante carnivore con trappola a tagliola sono facilmente riconoscibili perché le foglie hanno l’aspetto di un piccolo disco piegato a metà dotato di numerose e sottili terminazioni che si chiudono a scatto al passaggio di un animale. Dopo la cattura, la pianta secerne un enzima che consuma la preda.
Trappola adesiva
Le foglie delle piante carnivore con trappola adesiva secernono una mucillagine collosa che serve a intrappolare e avvolgere l’insetto che verrà gradualmente digerito dalla pianta.
Trappola ad ascido
Le piante carnivore con trappola ad ascido hanno foglie dalla forma allungata, l’imboccatura stretta e la base più larga che si presta a catturare insetti volanti di grandi dimensioni che vengono attratti dal colore della foglia o dall’odore del nettare. L’animale rimane intrappolato e muore lentamente.
Qual è la pianta carnivora più famosa al mondo?
La pianta carnivora più famosa al mondo è la Dionaea Muscipula, comunemente nota come Venus Acchiappamosche, molto diffusa negli Stati Uniti. Appartiene alla famiglia delle Droseracee. È molto piccola con un fogliame verde chiaro disposto in a rosetta intorno al corpo centrale. È l’unica pianta carnivora con trappola a tagliola. Si dice che Charles Darwin quando la vide per la prima volta, la soprannominò “la pianta più spettacolare al mondo”.