È possibile sapere come e dove sia stata allevata una gallina leggendo il codice alfanumerico stampato su ciascun uovo. Il primo numero del codice determina il tipo di allevamento:
0 – allevamento all’aperto con vegetazione e mangime biologico (1 gallina/10 mq)
1 – allevamento all’aperto con vegetazione (1 gallina/2,5 mq)
2 -allevamento a terra (7-9 galline/1 mq)
3 -allevamento in gabbia (25 galline/ 1 mq)
La seconda sigla individua il paese di produzione (es: IT) la terza (composta da 3 cifre) il codice Istat del comune di produzione. La quarta sigla comunica il codice Istat della provincia in cui è stato prodotto l’uovo mentre le ultime tre cifre rappresentano il codice dell’allevamento. Quest’ultimo dato è importante perché consente di risalire immediatamente all’azienda agricola qualora si verificassero problemi di tipo sanitario.
Codice 0 – ALLEVAMENTO DI TIPO BIOLOGICO
All’interno di questi allevamenti le galline crescono con mangimi e foraggi provenienti da agricoltura biologica, ovvero con prodotti alimentari non coltivati con concimi chimici di sintesi e trattamenti fitosanitari, integrabili fino al 20% con mangimi tradizionali. Gli animali possono razzolare all’aperto per tutta la giornata.
Codice 1 – ALLEVAMENTO ALL’APERTO
Negli allevamenti contraddistinti dal codice 1 le galline possono girare liberamente per buona parte della giornata, deponendo le uova nei pagliericci o su un appezzamento di terreno dedicato.
Codice 2 – ALLEVAMENTO A TERRA
Negli allevamenti a terra le galline possono muoversi liberamente ma non si trovano all’aperto, bensì in capannoni con luci perennemente accese. Gli animali depongono le uova nei nidi o all’interno di lettiere.
Codice 3 – ALLEVAMENTO IN GABBIA O A BATTERIA
Gli animali non hanno alcuna libertà di movimento ma sono stipati all’interno di gabbie con una stima di 25 galline per metro quadro. Le lettiere o posatoi in cui depongono le uova hanno una larghezza di 15 centimetri. Negli allevamenti in gabbia o a batteria, le gabbie sono impilate fino a un numero massimo di 6.
Negli allevamenti di tipo 0, 1 e 2 le uova sono raccolte manualmente dagli addetti ai lavori mentre nel caso degli allevamenti a batteria o in gabbia, le uova vengono convogliate ai macchinari di confezionamento mediante un nastro trasportatore posto sotto alle gabbie.
Codice scadenza, categoria di qualità e peso
Oltre al codice alfanumerico – per comprendere come e dove sono state allevate la galline – sull’uovo compare la data di scadenza, la denominazione dell’azienda di origine, la categoria di qualità e il peso delle uova.
Per quanto riguarda la categoria di qualità, ne esistono due:
Uova Categoria A
Uova fresche da consumare così come sono senza sottoporle a trattamenti o operazioni di lavaggio e pulizia. Qualora fossero state lavate porteranno da dicitura “uova lavate”. La camera d’aria delle uova di categoria A non deve superare i 6 mm di altezza e i 4 mm di altezza per quelle “extra”.
Uova Categoria B
Uova che non rientrano nella categoria A e non sono destinate alla grande distribuzione bensì alle industrie di trasformazione o alimentari che le useranno nei propri processi di lavorazione solo previa pastorizzazione. Per le uova di categoria B non esiste obbligo di etichettatura ma i lotti devono essere ben distinguibili con etichetta o fasce di colore rosso.
Le categorie di peso, invece, sono quattro e determinano le dimensioni dell’uovo:
S – uova piccole che pesano meno di 53 grammi
M – uova medie che pesano dai 53 ai 63 grammi
L – uova grandi che pesano dai 63 ai 73 grammi
XL – uova grandissime che pesano più di 73 grammi
Alcuni produttori appongono sul guscio dell’uovo la data di deposizione, di imballaggio e la tipologia di alimentazione dell’animale.