Davanti a un verbale per l’avvenuta effrazione del Codice della Strada non sempre ci si deve rassegnare a pagare le sanzioni previste. Esistono dei casi in cui è possibile effettuare il ricorso per contravvenzione ingiusta o per vizi di forma presenti nel verbale stesso. Ma come contestare una multa? Innanzitutto è necessario verificare che sussistano le condizioni necessarie per effettuare il ricorso. Successivamente è possibile procedere per due diverse strade a seconda se si preferisca rivolgersi al Prefetto o al Giudice di Pace. Come scegliere? In base a due fattori: il tempo trascorso dalla contravvenzione e l’iter che si vuole intraprendere.
Come fare ricorso per una multa: le condizioni necessarie
Prima di procedere, è necessario conoscere le condizioni necessarie affinché si possa contestare una multa:
- Presenza di un vizio di forma e di sostanza nel verbale (come ad esempio errori di trascrizione nei dati della vettura o del conducente)
- Presenza di un doppio verbale inerente la stessa infrazione
- Mancata notifica del verbale entro 90 giorni dall’infrazione, se residenti in Italia, e 150 se si risiede all’estero
- Mancata omologazione degli apparecchi di rilevazione della violazione al Codice della Strada
- Incompletezza o illeggibilità del verbale
- Presenza di un autovelox non opportunamente segnalata
- Verbale redatto da un agente esterno al suo territorio di competenza o da un ausiliario del traffico in situazioni che non riguardano la sosta o la fermata del mezzo
- Notifica del verbale dopo il pagamento della multa
- Notifica al vecchio proprietario in seguito al passaggio di proprietà: in questo caso è possibile avvalersi dell’autotutela presentando l’istanza di annullamento direttamente all’Ente che ha emesso l’errata contravvenzione.
Vediamo come fare ricorso per una multa e le due strade che si possono seguire.
Ricorso al Giudice di Pace per multa
L’art. 204 bis del D.lgs. del 1992 consente all’automobilista di ricorrere al Giudice di Pace per contestare la multa entro 30 giorni dall’avvenuta notifica della sanzione. In quanto procedimento giuridico, esso prevede un costo di 43 euro per sanzioni di importo fino a 1.100 €. La domanda per ricorso al Giudice di Pace per multa, debitamente compilata, va consegnata alla cancelleria o inviata tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. Devono essere allegati i seguenti documenti:
- Copia originale del ricorso
- Copia del documento di identità in corso di validità
- Copia dei documenti che si vogliono sottoporre all’esame del Giudice
- Ricevuta del pagamento dell’imposta di bollo
In seguito all’esame del caso, il Giudice potrà convalidare la sanzione o una sua parte, ritenere il ricorso inammissibile, annullare la multa, rifiutare il ricorso e condannare il richiedente al pagamento di una sanzione. In questo procedimento non è necessario avvalersi di un avvocato, il quale dovrà essere assunto in caso del rigetto del ricorso al fine di potersi rivolgere al tribunale.
Ricorso al prefetto per multa
Entro i 60 giorni successivi alla contestazione o alla notifica dell’effrazione, è possibile scegliere di effettuare un ricorso al prefetto per multa. Disciplinato dall’art 203 del D.lgs. del 1992, questo procedimento è gratuito e prevede l’invio di una lettera in carta semplice per mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno al Prefetto o al comando di Polizia Municipale, a cui dovrà essere allegata anche la seguente documentazione:
- Copia del verbale
- Materiale di supporto alla richiesta (come ad esempio fotografie)
Il Prefetto ha tempo 120 giorni dalla ricezione della domanda per accogliere o rigettare il ricorso, sentenziando l’annullamento della multa o condannando il ricorrente al pagamento motivato del doppio della sanzione prevista.