Oggi vi parleremo di una delle novità culinarie senza dubbio più interessanti ed esotiche degli ultimi tempi: il frutto del dragone. Questo piccolo frutto dal guscio rosa pieno di scaglie, una polpa biancastra e cremosa e un aspetto un po’ bizzarro è infatti sempre più presente sulle tavole degli italiani, dove è ormai comune trovarselo davanti in mille modi diversi, da una macedonia a fine pranzo a un cocktail da gustare al bar per un fresco aperitivo magari d’estate.
Si può usare il frutto del dragone davvero nelle pietanze più disparate, e oltre ad avere un inconfondibile sapore, che risulta immediatamente riconoscibile al palato, si tratta anche di un prodotto che presenta molte caratteristiche salutari per l’organismo. Andiamo quindi a illustrare alcune di queste proprietà e a passare poi in rassegna i modi più stuzzicanti per prepararlo. Ma prima di tutto vediamo un po’ cos’è il frutto del dragone e qual è la sua storia.
- La Pitaya
- Le eccezionali proprietà organolettiche
- Come si prepara
- I consigli per gustarlo
- Gli altri usi del frutto del dragone
La Pitaya
Anche se è comunemente conosciuto come frutto del dragone, o dragon fruit, in realtà il nome proprio di questo frutto è Pitaya o Pitahaya. Il nome ne riflette in qualche modo anche l’origine: il frutto si trova infatti su una pianta che è originaria delle zone desertiche dell’America Centrale, come il Messico, il Guatemala o il Costa Rica. Da questi paesi, poi, la coltivazione della Pitaya è stata successivamente introdotta e sviluppata in moltissime altre aree del pianeta, e in continenti lontani. Grazie alla sua diffusione internazionale oggi si trova in abbondanza nei mercati ortofrutticoli di paesi come Vietnam o Cina, e più in generale tutto il Sud-est asiatico, ma riempie le bancarelle anche in Australia e Israele. In Italia la sua conoscenza e diffusione di massa sono relativamente recenti, e risalgono circa agli ultimi due o tre anni. Non è ancora facilissimo dunque reperire la Pitaya qui, sebbene vi siano mercati sempre più forniti e siano aumentati anche i rivenditori online specializzati in prodotti tropicali ed esotici che permettono di acquistarla.
Le eccezionali proprietà organolettiche
Ma a cosa è dovuta la grande diffusione di questo frutto? Senza dubbio il suo aspetto allegro e colorato è di aiuto a far sì che non passi di certo inosservato in bancarella, ma oltre al colpo d’occhio c’è qualcosa di più. Infatti il frutto del dragone possiede delle eccezionali proprietà organolettiche segnalate più volte dai nutrizionisti. In particolare il suo carico di vitamine: la pitaya è infatti molto ricca di vitamina A, vitamina C e vitamine del gruppo B; specialmente queste ultime forniscono un contributo fondamentale alla trasformazione in energia degli zuccheri e alla formazione dei muscoli, nonché della cosiddetta massa magra. Un’altra ragione è che il frutto del dragone è contemporaneamente poco calorico: per ogni 100 grammi di polpa ingerita, infatti, il corpo assume solo circa 35 kilocalorie, un apporto calorico decisamente basso, se si pensa che la stessa quantità di pera ce ne fornisce circa il doppio. Come tutti i frutti è anche molto ricco in fibre, che fanno bene specialmente al sistema digerente, aiuta ad abbassare il colesterolo ed è ricco di vitamina C, fondamentale per sostenere il sistema immunitario. Insomma, grazie alle sue proprietà organolettiche offre dei contributi davvero eccezionali!
Come si prepara
Veniamo adesso all’aspetto più pratico della faccenda: come si prepara il frutto del dragone. Anche in questo caso la nostra piccola delizia tropicale ci viene in aiuto, poiché la sua preparazione è facilissima e davvero alla portata di tutti. Non è affatto necessario essere degli chef dotati per fare un’ottima figura presentando un piatto condito con della pitaya. Per prima cosa bisogna procurarsi un bel frutto maturo, cosa che si può valutare facilmente schiacciando la polpa con un cucchiaio: se questa è troppo morbida il frutto è un po’ troppo maturo e “andato”; se invece è dura bisogna pazientare ancora qualche giorno. Una volta trovato il frutto adatto si taglia e si estrae la polpa separandola dalla buccia con un cucchiaio, esattamente come si farebbe con un kiwi. Sebbene non sia commestibile, anche il guscio può essere usato in maniera originale, per esempio lasciandolo seccare si ottengono delle piccole placchette decorative, da mettere nei libri, nei piatti o da appendere sui muri. Alla fine non esiste una regola scritta su come si prepara la pitaya, quindi date via libera alla creatività.
I consigli per gustarlo
Nella maggior parte dei casi, la pitaya è un frutto che si consuma fresco. Si può decidere di mangiare la polpa esattamente così com’è, oppure tagliarla a cubetti e per esempio infilzarli con uno stecchino di legno per farne uno spiedino di frutta. Anche semplicemente accompagnare la pitaya con un po’ di succo di limone, o di altri frutti quali melone, papaya, kiwi o mango può essere un’idea fantastica per fare un rapido spuntino, pieno di fibre e vitamine. Essendo un frutto esotico e tropicale, il frutto del dragone dà ovviamente il meglio di se nei piatti freddi, come le macedonie o i dessert a base di frutta. È possibile tuttavia apprezzarlo anche nei gelati oppure frullarne la polpa per farne un frullato, un centrifugato di frutta o addirittura una gustosissima marmellata. La pitaya si combina benissimo con la maggior parte degli altri frutti e si possono quindi sperimentare tutti gli accostamenti che uno preferisce, senza alcuna paura di ottenere un risultato sgradevole.
Altri usi possibili del frutto del dragone
Vi sono tuttavia altri usi possibili del frutto del dragone lontano da tavola. Anche senza menzionare i vari cocktail preparabili con la polpa, tra i quali comunque spicca l’agua de pitaya, questo frutto è impiegato in diversi ambiti legati al benessere e alla cura di se. Tra gli usi possibili del frutto del dragone c’è infatti la preparazione di creme derivate con le quali si possono contrastare gli effetti di spossatezza e dolori muscolari; esse hanno in più un potere rinfrescante e rigenerativo sulla pelle, ne combattono l’invecchiamento e proteggono dall’aggressione della cellulite, grazie all’azione benefica che la pitaya ha sulla ritenzione idrica. È proprio quello che si dice un frutto miracoloso!