Ogni donna ha una riserva ovarica ben precisa, nella sua vita ha disposizione un numero limitato di possibilità di metter al mondo un bambino. Con il passare del tempo e con l’aumentare dell’età questo dato diminuisce sensibilmente anche la perdita di qualità del sistema riproduttivo. Il valore e la forza degli ovuli dipende dalla presenza di malattie genetiche, da una menopausa che arriva prima del tempo, da un sistema immunitario debole, da una vita stressante e poco sana, ma è soprattutto l’orologio biologico il problema. È davvero un giudice imparziale, non aspetta nessuno, non valuta né le condizioni psichiche, nè quelle sociali e neanche quelle fisiche. Una speranza c’è e tante hanno la possibilità di fermare le lancette attraverso la crioconservazione ovociti e conservare per un lungo periodo le priorie opportunità di diventare mamme.
- Crioconservazione ovociti: cos’è?
- Congelamento ovuli una scelta medica e sociale
- Congelamento ovuli: età massima
- Congelamento ovuli: rischi
- Crioconservazione ovociti: i prezzi
- La crioconservazione dello sperma
- Mamma dopo gli anta è possibile
Crioconservazione ovociti: cos’è?
Il metodo attraverso cui una donna può prolungare la sua fertilità è la crioconservazione ovociti. Questa tecnica ha come funzione di base quella di congelare i gameti femminili e custodirli per almeno vent’anni, evitandone il deterioramento fino a quando arriverà il momento più opportuno per utilizzarli. Viene consigliata prima dei 35 anni, quando la paziente ha a disposizione un corredo di ovuli maggiore da preservare. Per conoscere la propria riserva ovarica ci sono degli esami specifici che il ginecologo può richiedere a cui si aggiunge la conta dei follicoli antrali, che si effettua attraverso un’ecografia transvaginale che indica quanto manca alla fine del proprio ciclo riproduttivo.
Congelamento ovuli una scelta medica e sociale
La crioconservazione ovociti è un’opportunità quando la fertilità diminuisce per evitare l’invecchiamento degli ovuli. Negli ultimi anni è una pratica sempre più diffusa per due motivi in particolare. Il primo rientra nella definizione di Medical freezing: ovvero una conservazione per un problema medico. È indicato per le giovani pazienti oncologiche che devono sottoporsi a un ciclo di chiemio o radioterapie, per chi soffre di endometriosi, ha anomalie generiche, cisti ovariche o malattie autoimmuni. L’altro motivo alla base del congelamento ovuli è detto Social freezing, richiesta da chi desidera un figlio, ma non ha ancora trovato il partner ideale, per chi vuole prima affermarsi nel mondo del lavoro e fare carriera o chi vuole donare i propri gameti.
Congelamento ovuli: età massima
Conservare le proprie uova non è sempre possibile, la questione del tempo che scorre è importante anche in questo caso. Infatti, per il congelamento ovuli l’età massima è di 40 anni, ma è molto meglio farlo nell’età più fertile che è indicata tra i 16 e i 35 anni. Il processo della crioconservazione degli ovociti non è invasivo ed è una procedura sicura. Dopo essersi sottoposta a una serie di controlli generali e analisi, la donna viene sottoposta a una stimolazione ovarica multipla così che il medico è in grado di prelevarevia transvaginale una buona quantità di ovuli, circa 10/15. Per questo tipo di intervento la paziente viene sedata, ma l’intervento dura poco e viene fatto in ambulatorio in day hospital. Spetterà ad ognuna decidere quando farseli reimpiantare nel momento in cui lo desidera o si sente pronta a portare avanti una gravidanza. È sempre meglio, però, farlo in un’età in cui l’organismo riesce a sopportare i cambiamenti ormonali e fisici.
Congelamento ovuli: rischi
Questo metodo offre molte opportunità per chi vuole allargare la famiglia, è una sorta di assicurazione sulla vita futura. Per il congelamento ovuli i rischi sono minimi, nel senso che non provocano fastidi se non lievi dolori addominali come nelle fasi del ciclo e non ha effetti collaterali tanto che si può continuare la propria vita normalmente sia prima che dopo l’estrazione. Il trattamento dura quindici giorni e quando la donna decide che è il momento di restare incinta i successi con tale tecnica sono alti, infatti, sopravvive il 70/80% degli ovociti conservati. Nel momento in cui inizia lo scongelamento viene richiesto anche il liquido seminale per creare in vitro l’embrione da inserire direttamente in utero. Il pericolo di malformazioni o di aborti spontanei sono gli stessi di quelli che si avrebbero con un concepimento naturale.
Crioconservazione ovociti: i prezzi
La procedura della crioconservazione degli ovociti viene effettuata in molte cliniche specializzate in fertilità e anche in alcune aziende ospedaliere. Di solito è una scelta che ha un costo, soprattutto se si tratta di una scelta volontaria della paziente di voler conservare il proprio corredo genetico. Nei casi in cui la decisione è fatta per un problema medico c’è la possibilità di avere una convenzione con il Sistema sanitario nazionale. Nelle strutture private la crioconservazione ovociti i prezzi partono da una base di 1500 euro, che prevede solo l’estrazione degli ovuli e il congelamento, ma a questa cifra bisogna aggiungere le spese accessorie come l’anestesia, il trattamento di stimolazione ovarica, eventuali medicinali e anche il canone annuale per la preservazione dei gameti. È una spesa non indifferente, ma che può garantire di diventar mamme al momento giusto dimenticando l’orologio biologico.
La crioconservazione dello sperma
La preoccupazione in merito alla procreazione, spesso, è tutta femminile soprattutto per chi teme l’età che avanza e l’impossibilità di avere un figlio “da grandi”. In realtà, però, anche l’uomo può congelare i suoi geni, per una serie di motivi. Il primo è sempre la malattia, ma anche i problemi come l’impotenza psicologica , lo svolgere un lavoro a contatto con delle sostante tossiche o la necessità di sottoporsi a una vasectomia. A differenza della donna, l’età nell’uomo non conta quasi mai. La crioconservazione dello sperma avviene attraverso l’estrazione testicolare degli spermatozoi con una tecnica chirurgica che preleva una parte del tessuto e i gameti maschili recuperati possono essere utilizzati e quindi congelati per impiegarli in futuro.
Mamma dopo gli anta è possibile
La crioconservazione ovociti consente a molte donne di diventare mamme dopo gli “anta” un desiderio che in tante pensavano di non poter realizzare e che è invece è diventato realtà. I casi di successo sono stati tanti e aumentano quelli in cui a poter realizzare il sogno di una gravidanza sono ragazze ammalatesi di cancro in giovane età, che dopo la guarigione hanno utilizzato i propri ovuli per rinascere a nuova vita. In generale prima di sottoporsi a questa opportunità è bene comunque svolgere una vita sana, evitare alcool e fumo, mantenere il proprio organismo in forma.