Viene utilizzato da oltre un trentennio per misurare la velocità e il flusso del sangue nelle vene, nelle arterie e nel cuore: è l’ecodoppler, detto anche ecografia Doppler, che si basa appunto sull’effetto doppler, un fenomeno fisico secondo cui, se verso un corpo in movimento si dirige un determinato tipo di suono, il rimbalzo produce un suono di tipo diverso. Sull’effetto doppler si basano anche la flussimetria e l’ecocolordoppler che, rispetto all’ecodoppler, mediante il colore fornisce informazioni ancora più dettagliate in merito al flusso del sangue all’interno dei vasi sanguigni. Si tratta di una metodica non invasiva, che ha completamente rivoluzionato l’approccio alle patologie vascolari.
Ecodoppler cardiaco
Tramite l’ecodoppler, lo specialista può esaminare la morfologia dei vasi, rilevando l’eventuale presenza di stenosi, occlusioni o malformazioni. Questo tipo di esame consente di studiare cuore e vasi sanguigni. L’ecodoppler cardiaco, in particolare, serve a valutare il flusso del sangue nelle cavità e nelle valvole del cuore, rilevando la presenza eventuale di stenosi, trombi o insufficienza delle valvole mitrale, aortica, tricuspide e polmonare. Rilevando la velocità del sangue si ricavano informazioni sulla contrattilità del cuore, importantissime in presenza di eventuali malattie come insufficienza cardiaca, scompenso o infarto. Un’indagine ecodoppler dura circa 20 minuti: la zona che corrisponde ai vasi sanguigni da valutare viene cosparsa di gel e lo specialista si serve di una sonda ultrasuoni collegata a un monitor, su cui gli echi rilevati si possono osservare sotto forma di tracciato visibile.
Ecodoppler carotideo
Se si sospettano ostruzioni nelle carotidi, è possibile eseguire un ecodoppler carotideo. In presenza di determinati sintomi, come intorpidimento di una parte del corpo, incapacità di muovere un braccio o una gamba, perdita della vista da un occhio o incapacità di esprimersi in maniera chiara, l’ecodoppler rappresenta uno strumento molto importante, perché consente di diagnosticare la malattia delle arterie carotidee. In questi casi il gel verrà applicato sul collo e la sonda ecografica verrà spostata sulla zona delle arterie carotidee. In presenza di fattori di rischio come fumo, stili di vita sbagliati, diabete, pressione alta, dieta a elevato contenuto di colesterolo e grassi, l’ecodoppler carotideo andrebbe eseguito a scopo preventivo, perché consentirebbe di controllare lo stato delle carotidi e di individuare rischi cardiovascolari.
Ecodoppler arti inferiori
Un ecodoppler può essere effettuato in presenza di diverse altre patologie. L’ecodoppler degli arti inferiori, ad esempio, viene richiesto se il paziente avverte dolore alle gambe sia quando sta camminando sia quando è a riposo. L’esame serve a verificare la presenza di eventuali stenosi, indicandone il grado e offrendo strumenti per valutare il ricorso a un’angioplastica oppure a un bypass. L’ecodoppler aortico, invece, serve a esaminare dimensioni e condizioni dell’aorta, per prevenire i rischi di rottura oppure per effettuare un controllo a seguito di intervento chirurgico. L’ecodoppler delle arterie mesenteriche e delle arterie renali serve a valutare il flusso del sangue in arterie che hanno il compito di trasportare il sangue agli organi addominali e ai reni. L’ecodoppler transcranico, infine, è utile in caso di ictus, attacco ischemico transitorio, interventi chirurgici o emorragia subaracnoidea: serve infatti a esaminare i flussi sanguigni nei vasi cerebrali.