Quante locuzioni latine usiamo ancora oggi senza nemmeno farci caso? Il nostro linguaggio quotidiano è pieno di frasi in latino negli ambiti più disparati, dal senso comune al linguaggio specialistico, economico, legale, medico, scientifico. Eccone qualcuna.
Per aspera ad astra
Attribuita a Cicerone e successivamente ripresa da Seneca, significa letteralmente “attraverso le asperità fino alle stelle” e vede le sue origini in ambito mitologico greco, secondo cui gli eroi venivano condotti all’Olimpo dopo la morte, in seguito a mille imprese difficili condotte in vita. Si utilizza oggi come invito a puntare sempre più in alto e a non temere le avversità perché saranno portatrici di successo e virtù.
Ad maiora
ovvero “verso cose più grandi”. Usata nei confronti di una persona che ha appena raggiunto un importante traguardo lavorativo, scolastico o affettivo, è un augurio per il raggiungimento di successi ancora maggiori e più importanti. che siano essi in campo.
Ubi maior minor cessat
Letteralmente, “dove c’è il maggiore, il minore cessa”, è usata in contesti di vario genere, dal legale, all’etico, al politico, al quotidiano. Applicazione tipica nel diritto è quella di un conflitto tra una norma comunale e una legge statale, dove la prima decade di fronte alla seconda. Nel linguaggio comune la locuzione, usata spesso per intendere che in un rapporto di forza il più debole deve cedere di fronte al più forte, indica per estensione la scelta di un bene maggiore rispetto a uno minore o di una questione più incombente rispetto a una meno urgente.
Scripta manent, verba volant
“Gli scritti restano, le parole volano” è un antico proverbio che ha il valore di sottolineare l’importanza delle testimonianze e dei documenti scritti e quindi anche per raccomandare l’attenzione a evitare di lasciare per iscritto dichiarazioni o tracce che potrebbero avere conseguenza dannose in futuro.
Carpe diem
Tratta dalle Odi del poeta latino Orazio, la celebra frase significa letteralmente “cogli il giorno” e riassume l’etica stoico-epicurea del suo autore che sottolinea il valore del godersi l’esistenza nel bene che essa può dare, anche se è poco. Viene comunemente tradotta con “cogli l’attimo” e usata come esortazione a cogliere ciò che la vita ci offre ogni giorno in quanto il futuro non è prevedibile. Erroneamente intesa come invito alla ricerca del piacere, è piuttosto un’esortazione ad apprezzare ciò che si ha.
In vino veritas
Uno dei casi in cui la saggezza antica resta attuale e forse può ricordare a chi tende ad apprezzare particolarmente gli alcolici quando è in compagnia. Attenzione a ciò che dite o fate se bevete un bicchiere di troppo, perché “nel vino è la verità”, come recita un antico proverbio latino!