Come spesso accade, il problema è legato alla quantità di prodotto assunto. Il consumo occasionale di olio di palma non causa problemi alla salute. Se assunto ogni giorno invece, l’olio di palma può essere responsabile di problemi a cuore e arterie, data l’elevata concentrazione di acidi grassi saturi – circa il 50 per cento del totale.
Numerosi studi confermano che il consumo abituale di olio di palma tende ad aumentare in modo significativo la concentrazione di grassi nel sangue e quindi di sostanze infiammatorie. Stati di infiammazione cronica dell’organismo favoriscono lo sviluppo di patologie cardiovascolari, aterosclerosi, diabete e alcune forme tumorali.
L’olio di palma è cancerogeno?
Un recente studio dell’EFSA – l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare – ha messo in luce che la raffinazione dell’olio di palma produce alcune sostanze cancerogene e potenzialmente tossiche per l’organismo. Molte aziende del settore alimentare – come i prodotti a marchio Coop – sono corse ai ripari dopo i risultati pubblicati, ritirando dal mercato prodotti contenenti olio di palma raffinato perché pericolosi per la salute.
Quali alimenti contengono olio di palma?
L’olio di palma è contenuto in numerosi alimenti consumati abitualmente e diverse volte nell’arco della giornata: molti prodotti da forno come cereali, biscotti, merendine confezionate, crackers, cioccolato, cioccolato spalmabile e gelati confezionati.
Perché l’olio di palma viene utilizzato nell’industria alimentare
L’olio di palma è in grado di conferire cremosità e croccantezza agli alimenti, avendo proprietà addensanti. L’olio di palma è meno delicato rispetto ad altri oli, che tendono a deteriorarsi più in fretta producendo sostanze tossiche. L’olio di palma si distingue invece per la notevole resistenza a temperature elevate e al sole, risultando di fatto l’olio migliore per la corretta conservazione dei cibi confezionati. Inoltre è incolore, insapore e molto economico.
Come evitare l’olio di palma?
Dalla fine del 2014, una normativa europea ha reso obbligatoria una maggior trasparenza nelle etichette alimentari, prevedendo la sostituzione delle più generiche e fuorvianti voci “oli vegetali” o “grassi vegetali” con le più chiare ed esaustive diciture “olio vegetale di palma” o semplicemente “olio di palma”. Il consumatore ha quindi ad oggi tutti gli strumenti per evitare l’assunzione di olio di palma, scegliendo alimenti che ne sono privi.
Gli alimenti biologici, a differenza dei prodotti industriali, offrono maggiori garanzie legate alla salute del consumatore: http://www.trovami.com/articoli/cos-è-un-alimento-biologico