Golosi di ciliegie? Una gita nel territorio di Lari è più che consigliata, soprattutto nel periodo della raccolta di questi frutti prelibati. La varietà più nota, coltivata nel territorio pisano, è quella delle marchiane.
Il ciliegio Marchiana, o Prunus avium Marchiana, vanta una tradizione secolare. È originario di un piccolo comune dell’entroterra collinare pisano ed è attualmente coltivato anche a Cevoli, Usigliano, Lavoiano, Perignano, San Ruffino di Lari e Boschi di Lari. Il ciliegio di Lari presenta ben 19 varietà: Gambolungo, Cuore, Siso, Papalina, Del paretaio, Morella del Meini, Di Nello, Di Guglielmo, Orlando, Elia, Precoce di Cevoli, Morella, Di giardino, Marchianella di Lari, Usigliano, Morellona tardiva, Marchiana, Montemagno detta anche Angela, Crognola. Le marchiane sono la varietà più diffusa e conosciuta del frutto, l’unica ancora in grado di tenere testa alla concorrenza; infatti, esistono numerose varietà di ciliegie provenienti dalle altre regioni italiane.
- La ciliegia marchiana
- Varietà poco conosciute: alla scoperta della ciliegia cappuccia e delle ciliegie marine
- Prelibatezze con le ciliegie marine: la marmellata di corbezzoli
- La sagra delle ciliegie
- L’influsso delle marchiane nella lingua italiana
- L’influsso dei corbezzoli nella lingua italiana
La ciliegia marchiana
La ciliegia marchiana è un frutto caratterizzato da una colorazione rosso brillante, pezzatura grossa e croccante e polpa consistente, aderente al nocciolo e succosa.
Le ciliegie marchiane prediligono per la coltivazione le zone pianeggianti e collinari e il loro periodo di maturazione si colloca intorno alla prima decade di giugno, dopo la fioritura di aprile.
La produzione media della marchiana si aggira sui 500 quintali annui. È realizzata esclusivamente a mano e poi avviata al consumo attraverso canali prevalentemente locali e aziende professionali che operano sui mercati ortofrutticoli di Livorno, Pontedera e Firenze.
Una piccola parte della loro produzione è destinata alla trasformazione della frutta in conserve e confetture, solitamente realizzata entro le mura domestiche.
Le marchiane, dunque, oltre ad essere golose,hanno anche diverse proprietà terapeutiche: contrastano l’ipertensione, aiutano la diuresi e le normali attività intestinali, forniscono vitamina A e C e reintegrano l’organismo di importanti sali minerali, come il potassio, il calcio e il ferro.
Varietà poco conosciute: alla scoperta della ciliegia cappuccia e delle ciliegie marine
La ciliegia cappuccia è un frutto poco succoso, dalla polpa bianca e dalle grosse dimensioni. Fiorisce e matura durante il periodo di giugno-settembre. Riequilibra l’intestino ed è molto utile in caso di stipsi.
Le ciliegie marine dette anche corbezzoli, lellaroni o albastri, hanno un sapore piacevolmente dolciastro. Possono essere mangiate crude o gustate con dello zucchero a velo sopra. Oltretutto, sono ottime per la preparazione di marmellate. Crescono in condizioni climatiche miti, quindi in primavera o autunno. Con le foglie del frutto è possibile preparare un ottimo decotto che possiede delle proprietà depurative e “disinfettanti” per il nostro apparato uri-genitale.
Prelibatezze con le ciliegie marine: la marmellata di corbezzoli
Con i corbezzoli o ciliegie marine si può preparare più di una prelibatezza.
Un esempio è per l’appunto la marmellata di corbezzoli.
Ingredienti:
- 1 kg di corbezzoli;
- 1 bicchiere d’acqua;
- 1 buccia di limone;
- 700 grammi di zucchero.
Procedimento:
- Lavare i nostri frutti e scaldarli a fuoco lento per circa un quarto d’ora;
- Servirsi di un colino per separare la purea dai semi;
- Aggiungere alla purea lo zucchero, il bicchiere d’acqua e il limone, premurandosi di tralasciare la parte bianca;
- Continuare a cuocere a fuoco lento il tutto fino a quando non si otterrà un composto omogeneo;
- Conservare la nostra marmellata in dei barattoli di vetro, lasciati aperti;
- Una volta che la marmellata si sarà raffreddata sarà possibile chiudere i barattoli e riporli nella nostra dispensa.
Ecco pronta, senza troppa fatica, una squisita e salutare marmellata di corbezzoli, capace di accompagnare degnamente i vostri spuntini o colazioni.
La sagra delle ciliegie
Tra fine maggio e i primi di giugno si tiene a Lari l’appuntamento annuale della sagra delle ciliegie, evento storico del territorio dedicato alla ciliegia di Lari e arrivato alla sessantunesima edizione. Se ti trovi nei dintorni, qui puoi scoprire altre sagre organizzate in Toscana. Nella piazza principale del paese sono presenti i produttori di ciliegie di Lari, che espongono e offrono ciliegie e altri prodotti derivati dalla loro lavorazione, tra cui la confettura extra di ciliegie di Lari, realizzata dal Comitato per la Tutela e Valorizzazione della ciliegia di Lari.
Durante la sagra gli amanti delle ciliegie hanno la possibilità di assaggiare, presso il mercato della ciliegia le diverse varietà del frutto e di acquistare, scegliendo tra una vasta selezione di ciliegie locali. Il programma della fiera è arricchito ogni anno da una serie di incontri ed eventi a tema, animazione, attività per famiglie e musica dal vivo.
L’influsso delle marchiane nella lingua italiana
Una curiosità di cui non tutti saranno a conoscenza è il legame esistente tra le ciliegie marchiane e il relativo aggettivo qualificativo.
Quando si dice che una cosa è marchiana, significa che è grossa o grossolana – spesso il termine è utilizzato secondo un’accezione negativa –. Quello che la maggioranza ignora, però, è che questo aggettivo altro non è che un’estensione derivante dalla locuzione “ciliegie marchiane“, tipologia di ciliegie, non a caso, piuttosto grossa.
L’influsso dei corbezzoli nella lingua italiana
È curioso constatare come “marchiane” e “corbezzoli” siano sinonimi e come entrambi i termini siano entrati, se non proprio nel linguaggio comune, perlomeno nel dizionario della lingua italiana.
Anche se un po’ desueto ormai, perché sostituito da una serie di esclamazioni poco signorili e non riportabili, è ancora possibile ascoltare una persona prorompere in un “corbezzoli!” di stupore. Ma da dove deriva questa espressione?
In realtà “corbezzoli” è un termine dall’assonanza giocosa che allude a “corbelli”, i quali a loro volta rimandano ridancianamente agli zebedei. Capite bene allora, come la parola “corbezzoli” sia ben contestualizzata in una frase che voglia esprimere sorpresa.