Per capire bene il significato del mutuo soccorso bisogno ricondurlo alle società omonime, istituzioni no profit che hanno come obiettivo il sostegno mutuale dei propri soci iscritti.
Cosa sono le società di mutuo soccorso
Queste società dette Società Operaie di Mutuo Soccorso (SOMS), nacquero in Italia alla metà del XIX secolo, periodo nel quale le carenze dello stato sociale non rendevano possibile l’aiuto in caso di infortuni, malattie o perdite del lavoro dei lavoratori.
Queste società sono istituzioni a base associativa volontaria i cui membri aderiscono al principio dell’aiuto reciproci no profit senza quindi arricchimento individuale. I soci versano dunque una quota e i rimborsi o i sussidi vengono erogati dagli aventi diritto.
Il principio del mutuo è dunque del tutto solidaristico e la quota associativa non viene versata con lo scopo di averne un ritorno totale o parziale bensì con l’obiettivo di aiutare ogni membro in caso di necessità contribuendo a creare il fondo.
La storia
Le SOMS nacquero dunque con l’intento di sopperire alle mancanze di aiuti negli ambiti lavorativi. La loro diffusione subisce un’impennata dopo i moto rivoluzionari del 1848 con una serie di concessioni di costituzioni liberali da parte degli antichi Stati italiani. Prima di questo periodo infatti, queste associazioni erano largamente ostacolate dalla Restaurazione (il movimento nato nel 1814 che ha come obiettivo il ritorno al potere dei sovrani assoluti in Europa).
All’epoca della I Internazionale (organismo politico che ha lo scopo di creare un legame internazionale tra i diversi gruppi politici di sinistra) erano già sorte le prime SOMS che si raduneranno poi nel Patto di fratellanza tra il 1871 e il 1893, anno in cui il patto in questione verrà sciolto per costituire il Partito Repubblicano Italiano.
Dopo questi eventi alle SOMS si affiancheranno due tipi di associazioni: quella sindacalista e quella partitica. I mutui di soccorso tuttavia non smetteranno di esistere ma vivranno uno fra i momenti di più alto splendore con picchi per numero di associazione (6722 nel 1894) e iscrizioni (926.000 nel 1904).
Negli anni dell’attività fascista le SOMS furono sciolte o incorporate. Ripresero ad espandersi negli anni ’50 ma la società italiana a quel punto era cambiata: vennero introdotte le pensioni e le mutue, almeno per i lavoratori dipendenti e le SOMS si orientarono verso i liberi professionisti che godevano (e godono tutt’ora) di scarse coperture sanitarie.
A partire dai primi anni 2000 l’attenzione delle SOMS si sposta verso la pensione integrativa formando la FIMIV (Federazione Italiana della Mutualità Integrativa Volontaria ) al quale aderiscono 146 società di mutuo soccorso.
Da qui in poi i mutui soccorsi si fissano e lavorano sulle pensioni integrative con diverse associazioni (tra cui mutua sarda e ANSA) fino ad arrivare all’Aprile 2017 anno in cui l’Associazione Nazionale di Sanità Integrativa cambia denominazione sociale, trasformandosi in Associazione Nazionale Sanità Integrativa e Welfare, con l’intento di dare voce a tutte quelle realtà che si affacciano al mondo del welfare aziendale.
La società di mutuo soccorso oggi
Recentemente è stato presentato a Roma, presso la Camera dei Deputati, uno studio sulle SMS e sulla loro attività nel territorio. Sarebbero 1114 le SMS presente sul territorio ma di queste solo 509 sono attive (non svolgono prevenzione saltuaria ma continua).
Di quelle attive, su un campione di 200 società, è emerso che il 25,4% svolge attività socio-sanitarie attraverso convenzioni con enti sanitari e dentistici, rimborsi per ricoveri ospedalieri, assistenza infermieristica a domicilio ed ospedaliera ecc… La percentuale rimanente si attiverà in tal senso nell’immediato futuro.
Una realtà poco conosciuta magari ma molto attiva che spesso prende accordi direttamente con le aziende e che è in forte crescita.