L’ombelico è da sempre considerato una parte del corpo molto sexy, una zona erogena di seduzione e anche un simbolo di fertilità. In realtà è quello che resta del legame materno, una fossetta che si crea dopo aver tagliato il cordone ombelicale al momento della nascita. Si forma circa 2 settimane dopo, quando cade il moncone ed è diverso da persona a persona, infatti, la sua anatomia dipende dal modo in cui si cicatrizza nei primi giorni di vita. Ha forme diverse, per alcuni è incavato, per altri pronunciato, a volte è liscio, in altre circostanze è caratterizzato da solchi e di solito è dello stesso colore dell’incarnato del suo proprietario. Qualche volta può creare dei fastidi, soprattutto quando si percepisce un ombelico che puzza. L’odore non è preoccupante, ma è bene verificare che non si tratti di un’infezione, ma solo di una non corretta pulizia dell’area in questione.
- Le cause dell’ombelico che puzza
- L’ombelico che puzza in gravidanza
- L’onfalite negli adulti
- L’ombelico rosso infiammato: i motivi
- L’ombelico profondo e le sue tante forme
- L’ombelico sporco come pulirlo?
Le cause dell’ombelico che puzza
Avere un ombelico che puzza è un’eventualità che si presenta di frequente, non si tratta solo di una scarsa igiene, ma al contrario anche un accumulo di creme o di sapone, nell’incavo della pelle, generano un odore sgradevole. In quel territorio si annidano una gran quantità di batteri, funghi e lieviti, alcuni sono fisiologici, proprio dell’epidermide. Quando vengono a contatto con microorganismi esterni, il loro incontro scatena l’esalazione maleodorante. Tra le altre cause dell’ombelico che puzza ci sono le infezioni dovute alla presenza, intorno al ripiegamento della parete addominale, di ferite o di lacerazioni legate a un piercing o di cicatrici non ancora sanate del tutto. Sono situazioni in grado di aprire la strada a delle questioni di salute più serie, che vanno analizzate e curate seguendo i consigli di un medico di fiducia.
L’ombelico che puzza in gravidanza
Uno sgradevole odore, nella zona centrale del corpo, può farsi più evidente durante un periodo di grandi alterazioni fisiche come quello della dolce attesa. In questa fase della vita non è raro avere l’ombelico che puzza in gravidanza, proprio perché i cambiamenti ormonali, insieme all’ingrandimento dell’utero e della pancia, portano ad aumentarne la sporgenza e ad accrescerne la sensibilità. I tessuti circostanti si stirano e un utilizzo più frequente di prodotti cosmetici, per evitare smagliature e rendere la pelle più morbida, lasciano dei residui all’interno che generano un profumo non proprio piacevole. L’importante è proteggere questo punto fragile del fisico indossando dei vestiti comodi e coprendo l’ombelico con delle garze. Se si sente del dolore non c’è da allarmarsi, è del tutto fisiologico a meno che non è costante ed è accompagnato da altri sintomi come dolori alla schiena, febbre, vomito, poichè potrebbe trattarsi di un’appendicite.
L’onfalite negli adulti
L’ombelico che puzza è il sintomo lampante di un’infezione in atto nei neonati, che si verifica dopo la recisione del moncone. La caduta e la chiusura dello spazio che lega una mamma al figlio sono fasi molto delicate proprio per la fragilità dell’essere umano appena nato. È come avere una ferita aperta, più incline all’attacco di batteri estranei, per questo bisogna curare il fastidio con delle sostanze antisettiche e con la protezione di una garza da sostituire più volte al giorno, evitando di inumidire troppo la zona. Nei casi più gravi è bene chiedere al pediatra un intervento con antibiotici o se è necessario ed efficace l’utilizzo di nitrato d’argento per cicatrizzare al meglio. Nei paesi industrializzati i piccoli non soffrono facilmente di tali problematiche, mentre per molti bambini del terzo mondo è un male che può portare alla morte prematura. L’onfalite negli adulti, l’infiammazione cronica causata da streptococchi e stafilococchi, è più rara, ma comunque può emergere a causa di una scarsa igiene dell’ombelico o per una sua conformazione strana che non consente di pulirlo nel modo corretto.
L’ombelico rosso infiammato: i motivi
La presenza di una crosta all’interno del ripiegamento cicatriziale in età adulta è tra le probabili cause di una malattia batterica. La scoperta è spesso accompagnata da un cambiamento del colore della pelle, tanto che appare l’ombelico rosso infiammato. Molti pazienti accusano anche altri sintomi come il dolore, del gonfiore, un prurito e del pus che può emanare cattivo odore e lasciare aloni sui vestiti. Una visita medica può confermare la patologia che si risolve in breve tempo grazie all’utilizzo di creme al cortisone o alla somministrazione di una cura antibiotica. Un incarnato diverso nella zona è correlato, inoltre, a un’ernia ombelicale. Questa si forma per una serie di motivi, può essere congenita o si genera per lo stiramento e il rilassamento continuo dei muscoli, per l’obesità o come conseguenza di gravidanze multiple. È da tenere sotto controllo perchè potrebbe essere necessaria asportarla chirurgicamente.
L’ombelico profondo e le sue tante forme
Alcune persone si ritrovano con l’ombelico che puzza più spesso rispetto ad altre, che non percepiscono alcun odore. Dipende spesso dall’anatomia della cicatrice residua dopo la caduta del cordone ombelicale, se è più affossata, ad esempio, genera più batteri di una più pronunciata. La loro forma è determinata anche da come cambia il fisico con il passare del tempo. Un ombelico profondo potrebbe significare che la persona ha la tendenza ad aumentare di peso, ad accumulare del grasso che fa sprofondare la pelle. Invece, chi ce l’ha allungato in verticale dimostra la solidità dei suoi muscoli addominali ed è evidente che si tiene in salute con una buona attività fisica. La forma a T, molto comune, potrebbe, invece, coincidere con l’insorgenza frequente di dolori muscolari.
L’ombelico sporco come pulirlo?
La causa principale dell’ombelico che puzza è l’igiene e la soluzione per detergerlo correttamente non è sempre così semplice da trovare. Bagni e docce fatti con assiduità, riducono questa problematica. L’importante è tenere linda la zona e per farlo basta un cotton fioc bagnato con del perossido di idrogeno o dell’alcol o dell’olio di mandorle dolci o semplicemente con dell’acqua. Con delicatezza, dopo aver passato il bastoncino all’interno, se ne utilizza un altro per eliminare i residui. Questa pratica è utile anche per rimuovere la lanugine ombelicale. Per capire l’ombelico sporco come pulirlo è bene che il sapone venga tolto del tutto utilizzando un asciugamano di cotone delicato. Alcuni rimedi della nonna in merito suggeriscono di detergere la fossetta con l’acqua e il sale marino, che aiutano a disinfettare nel modo migliore.