La costruzione di un acquario comporta la conoscenza delle varie specie di animali con le branchie da inserire all’interno, per creare un habitat equilibrato in grado di soddisfare le esigenze di tutti. Piante, decorazioni, filtri e luci sono altri elementi indispensabili per realizzare un ambiente accogliente per i vari pesciolini, che devono iniziare una convivenza lunga e pacifica. La scelta dei vertebrati deve essere fatta sulla base delle loro compatibilità caratteriali, così da non generare il caos nella vasca. Un componente che non può mancare nella struttura ornamentale piena d’acqua sono i pesci pulitori, chiamati in questo modo non perché puliscono dove gli altri sporcano, ma per le loro strane abitudini comportamentali.
- I pesci pulitori per l’acquario
- Pesce pulitore: l’ancistrus
- Pesce pulitore: il corydoras
- Il pesce pulitore d’acqua dolce
- I pesci pulitori: i nomi
- Il pesce pulitore cosa mangia?
- Pesce pulitore a che prezzo?
I pesci pulitori per l’acquario
I pesci pulitori sono una leggenda, nel senso che per natura non sono utili per tenere in ordine l’ambiente dove vivono con gli altri simili. Si chiamano così perché il loro atteggiamento fa pensare a degli spazzini. Infatti, si notano spesso sul fondo alla ricerca di cibo o li si vede con la bocca a ventosa che si attaccano al vetro, mentre mangiano alghe verdi filamentose. La loro sembra proprio un’attività di pulizia, ma in realtà sono come tutti gli altri animali acquatici, hanno bisogno di attenzioni e di cure, non sono da considerare come autonomi e necessari. La loro presenza non è fondamentale per l’ecosistema, anche perchè i pesci pulitori per l’acquario si adattano con difficoltà soprattutto negli spazi nuovi e bisogna introdurli con delicatezza.
Pesce pulitore: l’ancistrus
Nello scegliere uno di questi esseri viventi è importante considerare la specie a cui appartengono e le loro qualità distintive per progettare un’atmosfera armoniosa tra tutti gli abitanti. Il pesce pulitore ancistrus, ad esempio, predilige gli spazi grandi e sta bene a temperature comprese tra i 23° e i 27°. Le sue origini sono sudamericane, dove lo si trova, in modo particolare, nei fiumi con il fondale ghiaioso e le acque trasparenti. Il corpo è piatto, ha una testa grande e nella maggior parte dei casi è di colore scuro, ma molto richiesta è anche la sua variante albina. Ha la bocca a ventosa e arriva a una lunghezza media di 13 cm. Se ben curato le sue aspettative di vita raggiungono i 10 anni d’età.
Pesce pulitore: il corydoras
I pesci pulitori non hanno il compito di rendere splendente il contenitore in cui si trovano, quello della pulizia dell’acquario deve essere una mansione prettamente umana, dell’appassionato di questo hobby. Gli animali devono poter vivere tranquillamente nello spazio a loro dedicato in compagnia di altri esemplari. Il pesce pulitore corydoras è quello che si presta più facilmente a stare in gruppo, non ama abitare da solo. Arriva dai bacini fluviali del Sud America e si adatta ad ambienti diversi, anche in presenza di acquee calcaree. In media è lungo 5 cm e la sua vita dura 8 anni. Non apprezza un’illuminazione forte e fisicamente è caratterizzato da un corpo tozzo e ha ai lati del cavo orale dei barbigli che fanno da papille gustative, indispensabili per cercare il cibo nascosto nei fondali.
Il pesce pulitore d’acqua dolce
Le tipologie di vertebrati da allevare sono tante e e uno dei più apprezzati tra i pesci pulitori è il Gyrinocheilus aymonieri, detto “mangia alghe cinese”, anche se in realtà è originario del Vietnam, della Thailandia e dei fiumi della Cambogia. È un tipo solitario, adora i nascondigli, ha sua corporatura allungata e possiede la tipica bocca a ventosa. Appartiene a una specie longeva, può vivere anche per 15 anni e può raggiungere una lunghezza di 28 centimetri. Un altro pesce pulitore d’acqua dolce è il Crossocheilus siamensis, che è invece un “mangia alghe siamese” proveniente dalla Malesia e da Laos. Il suo fisico sottile e lungo circa 15 cm gli consente di essere un buon nuotatore. È pacifico, si adegua bene all’habitat in cui viene inserito ed è molto vivace per questo predilige delle vasche grandi, dove può muoversi in libertà.
I pesci pulitori: i nomi
Le varietà di questi animali acquatici spazzini è davvero ampia e in base alla loro razza che si differenziano per caratteriste fisiche e per abitudini. Tra i pesci pulitori i nomi più diffusi sono quelli dell’hypostomus plecostomus, noto come pesce ventosa che è molto lungo, raggiunge i 50 cm, adora nascondersi e con i suoi colori scuri si mimetizza perfettamente. Il black molly è tra i più belli del genere, di colore nero, molto elegante con il ventre gonfio e la coda diversa per ognuno. Il Boha, invece, ha una lunghezza che non supera i 15 centimetri e si muove soprattutto di notte, anche lui preferisce i nascondigli, i luoghi più celati dove trovare da mangiare in tranquillità.
Il pesce pulitore cosa mangia?
Molti pesci pulitori non sopravvivono a lungo negli acquari perché muoiono per un motivo che sembra impossibile: malnutrizione. Infatti, la convinzione umana che siano esseri autonomi perchè si cibano dei resti dei loro compagni mette in pericolo il loro stato di salute. Bisogna alimentarli come gli altri, cercando di informarsi sulla loro alimentazione, in base alla specie, per rispondere efficacemente alla domanda: il pesce pulitore cosa mangia. Alcuni sono onnivori altri carnivori, c’è chi si nutre di alghe, ma anche di lumachine, piccoli crostacei o larve. Nei negozi specializzati per animali si possono acquistare delle pastiglie realizzate su misura per la loro dieta da posizionare sul fondo della vasca. Tali pasti possiedono tutte le sostanze necessarie per la loro esistenza.
Pesce pulitore a che prezzo?
Per costruire un acquario è fondamentale l’impegno, la conoscenza del mondo acquatico e anche un investimento che va dall’acquisto di una struttura idonea e di tutti gli accessori per mantenere l’ambiente pulito, depurato e illuminato quando necessario. I costi da considerare sono quelli dei vertebrati da aggiungere e il pesce pulitore che prezzo ha? La cifra varia a seconda delle sue caratteriste, dalla provenienza, dalla grandezza e dalla razza di appartenenza. Il corydoras, il più diffuso, ad esempio, ha un valore minimo di 2 euro l’uno. In commercio si trovano anche quelli a 30 euro e per particolari esemplari, i più rari, la somma supera i 150 euro.