La formazione è un elemento fondamentale per entrare nel mondo del lavoro, in quanto consente di specializzarsi in un determinato settore. Serve ad acquisire competenze che fanno la differenza nel mondo della ricerca e danno valore a un curriculum. Il massimo grado d’istruzione universitaria è il dottorato di ricerca che nei paesi anglofoni è chiamato Doctor of Philosophy. Il phd significato prende spunto dal latino Philosophiae doctor, che letteralmente vuol dire dottore in filosofia, intesa non come materia, ma come amore per la conoscenza. È un titolo accademico riconosciuto a livello internazionale, che può aprire diverse strade lavorative, soprattutto all’estero.
- Come accedere al dottorato
- A cosa serve il dottorato di ricerca
- Il dottorando: una gavetta universitaria
- Phd all’estero
- Quanto guadagna un dottorato
- Dottore di ricerca
Come accedere al dottorato
In Italia il phd significato è l’equivalente del dottorato di ricerca, che è l’obiettivo principale per chi decide di proseguire i propri studi, soprattutto nell’ambito sperimentale. Per accadere a questi corsi ogni singola Università bandisce un concorso a cui possono partecipare tutti coloro che hanno conseguito una laurea magistrale, quella di secondo livello, senza limiti di età. In ogni avviso pubblico, che indica come accedere al dottorato, ogni istituto stabilisce il numero massimo di iscritti, il tipo di didattica, i tempi per ottenere il titolo e i requisiti specifici per accedere. Di solito la durata del phd varia dai tre ai cinque anni e al termine dei percorso di studio ogni studente presenta una tesi di dottorato, che riassume il lavoro svolto durante tutto il periodo di formazione. In molti casi vengono offerte delle borse di studio agli studenti più meritevoli per proseguire il proprio impegno scolastico senza gravare economicamente sulle proprie risorse.
A cosa serve il dottorato di ricerca
In Italia continuare gli studi fino al terzo livello non offre molte possibilità di sbocchi lavorativi se non all’interno dell’Università stessa, soprattutto nel settore delle scienze umane. La carriera universitaria comporta vari livelli di docenza. Si entra prima come assistente e poi professore a tutti gli effetti o si sceglie di proseguire nell’ambito della sperimentazione. Ad esempio, chi vuole approfondire il campo Biologia, ha l’opportunità di continuare le sue indagini universitarie, di insegnare o di trovare lavoro qualificato presso degli istituti e aziende che si occupano di ricerca e sviluppo. A cosa serve il dottorato di ricerca? La risposta migliore è di ottenere un’abilità specifica in un determinato campo, ma è utile anche per sviluppare una serie di competenze importanti nel mondo del lavoro. Si impara a lavorare per obiettivi, a portare dei risultati concreti, a sviluppare il problem solving, a lavorare in team, a gestire le risorse umane ed economiche e a presentare una relazione sul proprio operato a ogni traguardo.
Il dottorando: una gavetta universitaria
Il phd significato indica che alla base della scelta di proseguire gli studi universitari ci deve essere proprio una grande passione per il settore prescelto e per la ricerca. Questo perché non è facile fare il dottorando, mettersi a studiare, fare esperimenti, fallire e ricominciare ogni volta che qualcosa non va per il verso giusto. Emergere, poi, tra gli altri concorrenti, non è facile per questo durante gli studi è bene non solo imparare, ma redigere e pubblicare articoli in base alle proprie scoperte e ai propri approfondimenti sulle riviste di settore, scrivere libri che aiutano a farsi un nome nella comunità scientifica di riferimento. Un valore importante, in questo percorso, ce l’ha anche il costo di una tale esperienza. Se non si ha una borsa di studio, i costi delle tasse universitarie possono frenare o far abbandonare la scelta di ottenere il titolo accademico.
Phd all’estero
Il phd significato, cioè quello di Doctor of Philosophy, fuori dall’Italia offre molte più opportunità in previsione di una carriera futura. Infatti, non apre solo le porte a lavori accademici, ma un dottorato di ricerca è utile nel corpo diplomatico, nelle imprese private e in altri ambiti che richiedono competenze specifiche. Ottenere il pdh all’estero, spesso, conviene in quanto, oltre a essere riconosciuto a livello internazionale, anche dal punto di vista economico i guadagni sono maggiori. Questo perché, a differenza del Belpaese, in altri Stati l’investimento in ricerca e sviluppo è maggiore e le università e le grandi aziende sono in costante comunicazione, s’incontrano per selezionare delle risorse su cui punture, in grado di portare le loro competenze acquisite nel corso degli studi. Questi vantaggi verso ulteriori sbocchi professionali sono una delle cause del fenomeno dei cervelli in fuga, che lasciano la loro terra di origine per ottenere riconoscimenti al loro impegno.
Quanto guadagna un dottorato
Non ci sono solo spese per raggiungere il massimo livello d’istruzione, per il phd il significato è anche quello di poter iniziare a mettere qualcosa da parte sia per gli studi che per il proprio futuro. Quanto guadagna un dottorato? Dipende da paese a paese, in Italia la borsa di studio offerta varia da 800 a 1500 euro, dipende dal settore e da altri fattori, come nel caso dello stipendio del medico specializzando. All’estero le cifre raddoppiano. In Svizzera si arriva a oltre 3 mila euro al mese, mentre in Danimarca un po’ meno di questa cifra. Negli Stati Uniti d’America si offrono 2700 euro, in Germania meno di 2000. Questi sono motivazioni importanti, che possono far decidere di proseguire il proprio percorso al di fuori del proprio paese, anche perché all’estero danno un valore sociale più elevato a chi continua gli studi e non è considerato un perditempo.
Dottore di ricerca
Il phd preso presso un istituto all’estero per essere valido in Italia deve essere confermato e validato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. La qualifica ottenuta, al termine del percorso di studi, è quella di dottore di ricerca e per ottenerlo si può anche frequentare un corso di perfezionamento presso la Scuola normale superiore e la Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant’Anna entrambe a Pisa o l’Alta Scuola Europea di Scienze Religiose Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII a Bologna o si può ottenere il diploma di doctor philosophiae presso il Gran Sasso Science Institute all’Aquila. Per capire meglio quest’ambito di ricerca, per scegliere il concorso più idoneo alla propria formazione e per sapere quali sono i diritti di un dottorando c’è anche un ente dedicato: l’ADI, l’associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani che li tutela.