Il Pino Loricato è l’antico guerriero che abita i versanti del Parco Nazionale del Pollino – tra Calabria e Basilicata – di cui è emblema per la sua maestosa bellezza e unicità.
Ben due sono i nomi scientifici. Il primo dato dal botanico svizzero Konrad Hermann Chris nel 1863, che lo chiamò Pinus Heldreichii, e il secondo dall’austriaco Franz Antoine che lo battezzò Pinus Leucodermis nel 1864, perché all’oscuro della precedente pubblicazione.
È una specie pseudo-endemica poiché le sue origini appartengono alla Penisola Balcanica. La diffusione nel Sud Italia trova una spiegazione tornando indietro di circa 100.000 anni: durante l’ultima glaciazione, l’abbassamento del Mar Adriatico e il conseguente restringimento, permise il passaggio del Pino Loricato al promontorio del Gargano, in Puglia. La specie arrivò a diffondersi in tutto il meridione e infine a scegliere, a seguito del ritiro dei ghiacci, l’Appennino Calabro-Lucano come suo habitat prediletto, e in particolare il Parco Nazionale del Pollino, in cui si contano 2000 esemplari in perfetto stato di salute.
Il Pino Loricato appartiene alla famiglia delle Pinacee e nel corso degli ultimi milioni di anni ha compiuto una migrazione verticale a causa della pressione invadente del faggio – albero che cresce meglio e più velocemente – che lo ha portato a crescere su costoni rocciosi e ad altitudini superiori ai 900-2500 metri.
Il Pino Loricato è una specie della famiglia delle Pinacee, molto longeva, oltre che antichissima: tra Calabria e Basilicata sono state trovate alcune migliaia di piante di questa specie ed è stato certificato il raggiungimento dei 963 anni di età, nel 1989, dell’esemplare di Pino Loricato più longevo d’Italia e forse di tutta l’Europa.
È stato ribattezzato da tutti Il Patriarca e si trova nel bosco Pollinello, sul versante calabrese del Parco Nazionale del Pollino, da cui svetta maestoso e fiero della sua lotta secolare contro venti e tempeste. Da lassù domina la Valle del Coscile protetto dai monti Pollino e Dolcedorme.
Caratteristiche del Pino Loricato
Il Pino Loricato è un sempreverde che raggiunge un’altezza di 25-35 metri con un diametro del tronco di 2 metri. È molto resistente al gelo, alle neve e ai venti forti. Lo si può trovare anche coltivato come pianta ornamentale all’interno di parchi e giardini.
La corteccia si presenta molto spessa con un colore che varia dal grigio al rosso-marrone e si caratterizza per ampie scaglie argentate e lucenti, che danno al tronco un aspetto molto simile alla lorica squamata, il corpetto di scaglie metalliche usato dai legionari dell’antica Roma. Da qui il nome pino loricato.
Le foglie sono aghiformi e hanno una lunghezza che va dai 4 ai 10 centimetri. I fiori – meglio indicati come sporofili – maturano nel periodo compreso fra maggio e giugno e hanno una forma conica con un colore che varia in base alla posizione sul ramo e alla dimensione:
- Macrosporofili: crescono verso l’estremità del ramo e hanno una tonalità rossastra
- Microsporofoli: crescono in gruppetti alla base del ramo e hanno un colore giallastro
Gli strobili – nome tecnico per le pigne – hanno una forma ovale-conica e crescono a grappoli di 2 massimo 4 e hanno lunghezza di 9 centimetri e una larghezza di 3 centimetri. Si presentano bluastri in età giovanile per poi virare la propria tonalità sul marrone con la maturità. I semi alati contenuti negli strobili sono lunghi circa 7 millimetri e si disperdono con il soffio del vento.
Il Pino Loricato del Parco Nazionale del Pollino
Nel Parco Nazionale del Pollino, il Pino Loricato ha un aspetto molto robusto e gli esemplari più esposti al vento hanno rami e a “bandiera” per porre meno resistenza alla forza incessante del vento. Caratteristica che dona loro un aspetto quasi scultoreo ed estremamente affascinante.
L’occhio viene colpito dagli esemplari secolari e maestosi ma anche dall’aspetto quasi spettrale dei pini loricati ormai morti che, nonostante la loro condizione, restano in piedi grazie al legno ricco di resine che li rende molto resistenti anche agli agenti atmosferici più aggressivi. Ne è un esempio Zi’ Peppe, il Pino Loricato secolare che ha ispirato il creatore del logo del Parco Nazionale del Pollino. Ormai morto a seguito di un incendio doloso, questo albero secolare è ormai diventato un monumento funebre arboreo di estrema bellezza. Si trova tra Serra delle Ciavole e Serra di Crispo.
Usi del legno di Pino Loricato
Per le sue caratteristiche di resistenza e per l’odore gradevole di resina, il legno di Pino Loricato era usato per la costruzione di bauli e casse con cui gli emigranti calabresi e lucani compivano i loro lunghi viaggi durante gli anni delle grandi emigrazioni. Inoltre, questa essenza di legno ha la proprietà di bruciare lentamente e con una fiamma luminosa, per questo veniva usata per realizzare le fiaccole – dette deghe – che illuminavano i viottoli dei paesi durate le feste locali. Ad oggi, questa specie di Pinacee è salvaguardata dal taglio per la presenza di esemplari plurisecolari e per la grande difficoltà a raggiungerli sui costoni di roccia e pietra su cui si inerpicano.
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