Dai medici ai nutrizionisti, dai fruttivendoli alle nonne o alle zie, tutti consigliano di mangiare carciofi. È risaputo che una dieta a base di questi ortaggi è alla base di uno stile di vita sano, grazie alla sua azione contro il colesterolo. Ma qual è il periodo migliore per i carciofi? Anche se oggi grazie alle coltivazioni fatte in serra è senza dubbio possibile trovare fragole o cocomeri perfino a gennaio, è comunque sempre meglio essere attenti in genere a rispettare la stagionalità delle verdure. Questo non solo per ragioni economiche (le verdure fuori stagione tendono infatti a costare di più), ma soprattutto perché gli ortaggi, la frutta e le verdure tendono a perdere le loro proprietà organolettiche e nutrizionali con il passare dei mesi. E i carciofi non fanno eccezione ovviamente.
Ecco perché oggi vi forniamo alcune preziose informazioni su qual è il periodo migliore per gustare le diverse varietà di carciofi disponibili e altre benefiche verdure.
- Il periodo dei carciofi
- La coltivazione
- La raccolta
- Le diverse varietà
- Elenco delle verdure verdi per periodo
Il periodo dei carciofi
Fra tutti gli ortaggi che colorano le corsie dei supermercati o le variopinte bancarelle dei fruttivendoli, i carciofi di certo non passano inosservati grazie alla loro forma e alle sfumature grigio-purpuree delle foglie più esterne. Non bisogna però farsi ingannare dal fatto che è possibile oggi trovare questi deliziosi ortaggi tutto l’anno: come ogni verdura naturale, infatti, anche i carciofi hanno la loro stagione. Fortunatamente per il nostro palato, comunque, il periodo dei carciofi è molto lungo, e va dall’autunno fino alla primavera. Già da novembre è possibile apprezzare infatti i primi esemplari, mentre gli ultimi carciofi di stagione affollano i banchi dei venditori fino ad aprile inoltrato. Questo periodo così lungo è spiegabile dal fatto che i carciofi prediligono un clima mite per la loro crescita, e l’Italia è sufficientemente calda quasi tutto l’anno da garantire un clima sufficientemente mite per la loro buona riuscita. Questa è di conseguenza una delle ragioni per cui il bel paese è anche uno dei maggiori produttori mondiali di carciofi, sia per quantità che per qualità del prodotto.
La coltivazione
I carciofi sono ortaggi piuttosto delicati e, poiché prediligono un clima mite, temono al contrario il freddo, le gelate e gli improvvisi sbalzi di temperatura. Per questo durante la coltivazione è essenziale coprire la carciofaia con un telo o con della cera, in modo da preservarla. D’altro canto il carciofo non desidera nemmeno il caldo eccessivo, ed è per questa ragione che entra anzi in dormienza col caldo o in caso di scarsità di acqua. Si tratta non a caso di un ortaggio il cui periodo di stagionatura è prevalentemente quello autunnale e invernale. Il terreno migliore per la coltivazione dei carciofi è un terreno con un ph leggermente acido, tra 6 e 6.5, e andrebbe arato in profondità prima dell’impianto dei germogli di questi ortaggi, le cui radici sono molto profonde e poco ramificate. Meglio ancora se si tratta di un terreno ricco in ferro e sali minerali e che soprattutto trattiene bene l’umidità necessaria a queste piante, come abbiamo accennato sopra.
La raccolta
Generalmente la raccolta dei carciofi viene fatta a mano, e bisogna stare attenti a non cogliere gli ortaggi quando sono ancora prematuri. Di solito ci si basa sulla dimensione della testa del carciofo, che dovrebbe essere di almeno 10 centimetri di diametro. Il carciofo allora viene reciso dalla pianta insieme a un pezzo dello stelo di una lunghezza variabile tra i 10 e i 15 centimetri, il che aiuta a mantenere l’ortaggio fresco più a lungo nel tempo. Oltre alla variabile della dimensione, un altro criterio che aiuta i professionisti del settore a capire quando è giunto il tempo per la raccolta è il colore dell’ortaggio. In genere i carciofi si colgono prima che la testa prenda un colorito eccessivamente sul rossastro o violaceo, e prima che le foglie più esterne comincino ad aprirsi, tendendo a inasprirsi e ad assumere una consistenza maggiormente dura e coriacea.
Le diverse varietà
Il mondo vegetale non finisce mai di stupire per quante qualità variegate può ospitare, anche di una singola specie. Le diverse varietà di carciofi che si trovano nei nostri campi soddisfano davvero ogni palato, anche il più esigente. A partire dai carciofi selvatici, piuttosto forniti in spine a dir la verità, per arrivare fino a varietà più comuni sulle bancarelle dei fruttivendoli come il carciofo catanese, chiamato anche cococciola o violetto di Sicilia per via del suo colore violaceo, che somiglia più a un cavolfiore che a un carciofo e costituisce una tra le varietà più diffuse sull’isola e in generale in tutto il meridione d’Italia. Tra le altre varietà va menzionato il carciofo violetto, dalla forma piuttosto affusolata e ottimo da gustare anche crudo fatto ad insalata. Vi è poi la qualità campana, il carciofo di Paestum, tenero, tondo e privo di spine. Tra gli spinosi invece primeggia il carciofo sardo. La vera star tra le diverse varietà di carciofi è però senza dubbio quello romano, la cui tenerezza è proverbiale e il cui periodo migliore di stagionatura è all’inizio della primavera.
Elenco delle verdure verdi per periodo
I carciofi non sono certo gli unici ortaggi per i quali è opportuno prestare attenzione al giusto periodo di stagionatura. Questa è una buona regola valida per tutte le verdure. Vediamo quindi un breve elenco delle verdure verdi per periodo di stagionatura. Il periodo migliore per bietola, patate, broccoli, lattuga e spinaci è quello invernale. In primavera si trovano freschi gli asparagi, le rape, fave, rucola e ravanelli. L’estate è un po’ il picco per quasi tutte le verdure e la frutta: melanzane, zucchine, pomodori, indivia, cicoria, fagiolini, peperoni e cetrioli affollano i banchi ortofrutticoli con i loro colori sgargianti e i loro profumi. Infine le verdure fresche caratteristiche dell’autunno sono zucche, radicchio, fagioli, sedano, barbabietole, cavoli e funghi.