Si ricorre alla magnetoterapia per tutte quelle malattie caratterizzate da dolore, infiammazioni e problemi vascolari. Si tratta di una tecnica medica e riabilitativa che sfrutta l’azione dei campi magnetici per riequilibrare lo stato biochimico delle cellule e riportare l’organismo a un corretto funzionamento. Non sono note particolari controindicazioni per la magnetoterapia se si gode di un generale buono stato di salute.
- Cos’è la magnetoterapia?
- A cosa serve la magnetoterapia?
- Quali sono le controindicazioni della magnetoterapia?
Cos’è la magnetoterapia?
Per comprenderne i vantaggi, gli effetti benefici o le potenziali controindicazioni, occorre sapere bene cos’è la magnetoterapia. Come già detto, questa tecnica rientra nelle pratiche mediche e fisioterapiche volte alla cura di diverse sintomatologie sfruttando i benefici dei campi magnetici.
Le onde magnetiche utilizzate sono sempre “non ionizzanti”: ciò significa che non possono essere assorbite né dai tessuti né dagli organi e svolgono la loro azione biofisica in assoluta sicurezza per l’organismo.
Oggi vengono impiegate tre specifiche tecniche di magnetoterapia che si basano su onde non ionizzanti, cioè statica, a bassa frequenza e ad alta frequenza.
Nel campo della medicina e della riabilitazione si può ricorrere anche a onde elettromagnetiche ionizzanti, che possono essere efficaci da un punto di vista terapeutico e al tempo stesso pericolose.
A cosa serve la magnetoterapia?
Si ricorre alla magnetoterapia in presenza di determinate patologie che richiedono un intervento curativo esterno, mirato ed efficace. Parlando in termini più specifici, a cosa serve la magnetoterapia?
Va detto che sottoponendosi a questa terapia, i campi magnetici possono agire su diversi organi del corpo umano come ossa, muscoli e tutto il sistema vascolare. L’obiettivo è quello di ridurre le infiammazioni o lenire il dolore. Per questo, si tratta di una tecnica particolarmente utilizzata in casi di parapatologie, quando la malattia provoca la depolarizzazione della membrana cellulare, causa di dolori e infiammazioni. In queste situazioni, il ricorso alla magnetoterapia permette di ripristinare le corrette funzionalità della cellula, ripolarizzare la membrana cellulare e ristabilire l’equilibrio biochimico delle cellule.
La magnetoterapia può giocare un ruolo importante nella mineralizzazione e nella calcificazione delle ossa, rivelandosi particolarmente efficace nei casi di fratture.
Contribuisce, inoltre, a favorire lo scorrimento del sangue implementandone la capacità di irrorazione e la velocità. Migliorando la circolazione sanguigna ed in particolare quella periferica, la magnetoterapia aiuta la cicatrizzazione di ferite e piaghe e stimola la guarigione dei tessuti molli.
In alcuni casi, questa tecnica curativa viene impiegata anche per fini puramente estetici. Alcuni medici la utilizzano per migliorare l’aspetto della pelle contro gli inestetismi. È uno strumento utile anche per contrastare l’invecchiamento della pelle del viso e dei tessuti in generale.
Quali sono le controindicazioni della magnetoterapia
In linea di massima, la magnetoterapia è una pratica sicura per l’organismo e l’ambiente, non è invasiva, non provoca dolore o altri fastidi. Inoltre, non intossica l’organismo, poiché ricorre a onde elettromagnetiche non ionizzanti, che non vengono assorbite da organi e tessuti umani.
Tuttavia, non si può escludere del tutto l’assenza di controindicazioni nella magnetoterapia. Per alcuni soggetti, infatti, questa pratica può essere sconsigliata. Ad esempio, i cardiopatici gravi, i pazienti affetti da tumori o da ipertiroidismo, ma anche le donne in gravidanza o in allattamento dovrebbero valutare bene con il proprio medico se sia davvero necessario sottoporsi a questo trattamento. Stesso discorso va fatto per chi ha pacemaker, stimolatori cardiaci o protesi in metallo: le onde elettromagnetiche, infatti, potrebbero alterare il corretto funzionamento di questi strumenti.