Esistono degli interventi indispensabili per la manutenzione della casa non solo dal punto di vista funzionale, ma anche economico.
Infatti, rifare l’impianto idraulico di casa è piuttosto oneroso: il costo varia dai 2.000 ai 4.000 euro. Vediamo allora quando è davvero necessario provvedere e quando si può agire in maniera diversa e risparmiare un bel po’ di soldi.
- I casi in cui bisogna rifare l’impianto idraulico
- Cause della rottura dell’impianto idraulico: mancanza degli interventi di manutenzione ordinaria
- Tecniche di risanamento: il relining delle tubazioni
- Rifare l’impianto idraulico: le tubazioni PVC
- Detrazione fiscale della ristrutturazione
I casi in cui bisogna rifare l’impianto idraulico
I casi in cui bisogna rifare l’impianto idraulico sono principalmente due:
- in fase di ristrutturazione di un’unità immobiliare, una volta appurato che l’impianto idraulico pre-esistente non è in grado di funzionare come richiesto o presenta delle anomalie di costruzione che lo rendono non conforme alla legge;
- quando si verificano continui problemi – non più recuperabili – durante l’erogazione di acqua sanitaria e i processi di riscaldamento e/o raffrescamento dell’abitazione.
Cause della rottura dell’impianto idraulico: mancanza degli interventi di manutenzione ordinaria
Bisogna prestare particolare attenzione agli interventi di manutenzione ordinaria.
Se t’interessa qui puoi scoprire tutto sulla manutenzione straordinaria del condominio.
Nella maggior parte dei casi (circa il 90%) i problemi idraulici sono dovuti al cedimento di un flessibile, ovvero tubazioni che collegano i sanitari ad alcuni elettrodomestici. La causa di questa rottura è la cattiva manutenzione dell’impianto, conseguenza di una mancato controllo periodico. Se i cedimenti e le rotture riguardano tutto l’impianto allora è necessario il rifacimento completo dell’impianto idraulico.
Ad ogni modo, bisogna monitorare tutte le componenti dell’impianto idraulico, ovvero:
- Rete di adduzione e distibuzione: si tratta di tutte quelle parti che costituiscono l’impianto idraulico, il cui compito è quello di portare acqua dall’acquedotto fino ai punti di erogazione della stessa acqua.
- Depuratore: il depuratore sussiste se si vive in una zona in cui l’acqua è particolarmente dura.
- Autoclave: anche questa componente è piuttosto accessoria; diventa necessaria nel momento in cui occore una maggiore pressione nell’erogazione dell’acqua.
- Rubinetteria: è collegata agli scarichi; è un modo per separare l’acqua una volta di cui già ce ne si è serviti.
- Rete di scarico: come sopra. È quella parte indispensabile e utile a separare l’acqua.
- Caldaia: senza di questa non potremmo usufruire di acqua calda.
Tecniche di risanamento: il relining delle tubazioni
Il relining delle tubazioni è una soluzione abbastanza efficace. In questo modo è possibile risanare le tubature a un costo relativamente irrisorio. Consiste nell’inserimento di una nuova tubatura all’interno della vecchia; in questo modo la capacità di canalizzare l’acqua migliorerà.
Ma come avviene il relining delle tubazioni?
- Le tubazioni possono essere inserite tramite spinta, per la precisione i tubi nuovi vengono spinti in quelli vecchi tramite martinetti idraulici o altri sistemi, come mostrato nell’immagine seguente.
- Le tubazioni non vengono spinte, ma tirate all’esterno per mezzo del pozzo d’uscita. Sotto la tubazione viene posta una crociera attraverso la quale un cavo è collegato alla stessa tubatura da tirare.
- La terza modalità di relining è possibile per mezzo di particolari carrelli, che si avvalgono di un sistema di sollevamento; in altre parole la tubatura viene sollevata e collocata in un punto specifico, in modo tale da essere connessa a quella precedente.
- Un altro modo per sostituire le tubazioni con la tecnica del relining consiste nel distruggere le precedenti tramite la frantumazione; in questo modo viene creato spazio per la nuova tubatura.
Rifare l’impianto idraulico: le tubazioni PVC
Oltre a una mancata manutenzione periodica, un altro motivo per cui può essere necessaria una sostituzione dell’impianto è il suo stato di usura. Infatti, negli impianti molto vecchi, quelli con oltre 30 anni di età, venivano largamente utilizzate tubature in ferro e piombo. In zone caratterizzate dalla presenza di acqua dura, il calcare può restringere notevolmente il foro della tubazione con il conseguente arrugginimento dei tubi, corrosione e friabilità del piombo che arriva a rompersi.
In questo caso è necessario un ammodernamento dell’impianto che prevede la sostituzione delle vecchie tubature dell’acqua potabile con nuove tubazioni PVC. Valutate a volte in maniera negativa poiché il PVC è costituito da cloro, in realtà questo materiale ha il pregio di essere altamente degradabile.
Detrazione fiscale della ristrutturazione
Il rifacimento dell’impianto idraulico può essere classificato come intervento di manutenzione straordinaria. Per questo motivo è possibile beneficiare della detrazione fiscale della ristrutturazione edilizia, fino al 50%.
La detrazione è consentita fino a un ammontare di spese complessive di 96.000 euro per unità immobiliare e vale per un periodo obbligatorio di dieci anni in dieci quote annuali di uguale importo. Per accedere è necessario possedere tutte le comunicazioni o abilitazioni edilizie previste in base ai lavori da eseguire.