I bagnini regolarmente assunti in Italia lavorano sulle spiagge di mari, fiumi e laghi interni, in piscine e parchi acquatici. Secondo i dati del report stilato dal Cna Balneatori e dalle cooperative del settore, il numero di bagnini regolarmente assunti in Italia è circa di undicimila, con uno stipendio medio base di 1.200 euro per almeno quattro mesi all’anno, a cui bisogna aggiungere l’indennità di disoccupazione per un altro trimestre.
Lo stipendio di un bagnino da spiaggia rientra nel Contratto Collettivo Nazionale per i lavoratori (CCNL) del Settore del Turismo, che prevede diversi livelli possibili di inquadramento: il terzo livello, previsto per il capo bagnino, prevede uno stipendio di 756,90 euro come paga base, più la contingenza che ammonta mediamente a 550,00 euro; il quarto livello, nel quale rientra anche l’istruttore di nuoto con brevetto, prevede uno stipendio di 687,65 euro come paga base, più la contingenza che ammonta mediamente a 550,00 euro; il quinto livello, previsto per il bagnino (non capo) prevede uno stipendio di 614,92 euro come paga base, più la contingenza di 540,00 euro circa; il sesto livello, nel quale rientra l’inserviente di stabilimento, prevede uno stipendio di 557,55 euro come paga base, più la contingenza pari a 520,00 euro circa.
Come si diventa bagnini in Italia
Per diventare bagnino è necessario aver completato la scuola dell’obbligo e frequentato il corso specializzato della Federazione italiana nuoto o della Società nazionale di salvamento, che costa in media 400 euro. Finito il corso di formazione, bisogna affrontare un esame finale, che permette di ottenere il brevetto.
I bagnini in Italia: la fotografia del Cna Balneatori
Il report del Cna fotografa una realtà sempre più femminile, giovane e ad alta presenza di lavoratori immigrati: i dati statistici registrano una componente femminile del 14%, di cui poco meno del 7% non è nato in Italia. La Calabria si attesta come la regione italiana con il maggior numero di donne occupate nel salvamento (21,2%). Seguono il Trentino Alto Adige (8,3%), la Campania (6,5%), l’Emilia Romagna (6,1%) e il Veneto (5,2%).
Il 6,84% dei bagnini regolarmente assunti non è nato in Italia e proviene prevalentemente dai Paesi dei Balcani e dall’Europa dell’Est. In Friuli Venezia Giulia gli immigrati rappresentano il 21,2% del totale, seguiti da Liguria (14,37%), Sardegna (8,77%), Veneto (7,57%) e Puglia (6,77%).
Il 2,2% degli occupati ha un contratto a tempo indeterminato, i rimanenti sono lavoratori stagionali, con un livello di istruzione medio-alto che comprende anche universitari e laureati: la percentuale di bagnini fermi alla scuola dell’obbligo è del 22,6%, mentre il 51,4% possiede un titolo professionale e il 26% ha un diploma secondario.
Se vuoi intraprendere la professione del salvamento, potrebbe interessarti anche: brevetto bagnino