Il lavoro all’interno di una pompa di benzina è sempre stato considerato un mestiere molto redditizio perché, nell’immaginario collettivo, l’addetto, che rifornisce i clienti con del carburante, è colui che si trova tra le mani una quantità di soldi notevole. La realtà è ben diversa, infatti, capire quanto guadagna un benzinaio significa considerare vari fattori come le sue funzioni nell’organizzazione, come è contrattualizzato ed eventuali straordinari. Quando, invece, si è gestori della stazione di servizio gli elementi da mettere in conto sono anche il costo della materia prima, del personale e di tutte le voci di spesa necessarie per svolgere questo genere di attività nel modo migliore, per fatturare in attivo.
- Quanto guadagna un benzinaio dipendente?
- Come prendere in gestione un distributore di benzina
- Quanto rende una pompa di benzina?
- Qual è la percentuale dei benzinai?
- Qual è lo stipendio di un apprendista benzinaio?
- Il lavoro benzinaio: quale futuro?
Quanto guadagna un benzinaio dipendente?
Il benzinaio è una delle professioni che rientrano nel contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti da aziende del commercio, dei servizi e del terziario. Quanto guadagna un benzinaio dipendente risulta dalla posizione in cui è inquadrato. Il documento di riferimento parte dal settimo livello, che prevede una busta paga di 995 euro che può arrivare a circa 1600 euro se si raggiunge il primo livello. Nel prospetto del compenso sono contemplate la tredicesima e la quattordicesima e 26 giorni lavorativi di ferie. Alla retribuzione iniziale si aggiungono, eventualmente, dei piccoli extra dovuti a mance o a straordinari.
Le mansioni per questa prestazione d’opera sono diverse dalla semplice erogazione di carburante a una serie di lavoretti che riguardano la manutenzione delle auto dei clienti. In questo campo rientrano, ad esempio, la verifica del livello dell’olio motore, dell’acqua, della pressione delle gomme e in caso di bisogno il lavoratore può intervenire nel ripristinare una situazione ottimale. Inoltre pulisce i vetri, mette a disposizione dei gadget e altri accessori per i veicoli.
Come prendere in gestione un distributore di benzina
Operare come lavoratore autonomo nel settore corrisponde ad occuparsi personalmente della stazione di servizio, per poter percepire uno stipendio maggiore di un subalterno, ma non è così semplice prendere in gestione un distributore di benzina. Diventa più impegnativo riuscire a verificare quanto guadagna un benzinaio soprattutto quando si tratta di realizzare un nuovo impianto che richiede un investimento che si aggira intorno al mezzo milione di euro. Al capitale iniziale si deve aggiungere la ricerca e la scelta della location, l’ottenimento di una licenza petrolifera, la concessione edilizia e tutte le varie autorizzazioni dell’Asl, dei Vigili del fuoco, quelle per il collaudo dell’impianto, il costo del personale e di un buon commercialista. L’imprenditore, inoltre, che vuole avviare questo tipo di azienda può farlo solo se non ha mai dichiarato fallimento e non ha mai scontato pene detentive.
Quanto rende una pompa di benzina?
Per stabilire quanto guadagna un benzinaio è bene definire se si tratta di un erogatore premium o di una pompa bianca. Nella prima ipotesi il gestore è un affiliato ad una delle marche importanti del settore, le compagnie petrolifere più rilevanti che detengono il mercato tra cui Eni, Agip, Esso, Q8, Repsol, Api. In questa circostanza non ci sono molte possibilità di negoziazione del prezzo di acquisto del combustibile. Nella seconda situazione i distributori sono autonomi e gestiscono al meglio la contrattazione con chi gli vende la materia prima provando ad ottenere degli sconti sulla quantità per trarne profitto. Quello che però incide su quanto rende una pompa di benzina sono le attività integrate come la presenza di un bar, di un autolavaggio, di un cambio gomme, la possibilità di effettuare la convergenze auto, la vendita di olio o altri accessori. Questi elementi possono generare più ricavi, ma richiedono un ulteriore impegno e un aumento di dipendenti.
Qual è la percentuale dei benzinai?
Indipendentemente dai servizi offerti o dal tipo di carburante messo a disposizione per gli utenti (diesel, gpl, metano, ecc.) il profitto non è sempre conveniente e adeguato alle mansioni svolte. Per ogni mille litri di benzina venduti, ad esempio, il ricavato è di circa 38 euro, anche se la cifra oscilla in base alle variazioni sul mercato del greggio e dalle accise che si aggiungono al valore finale, che fanno lievitare del 60% in più il costo iniziale del combustibile. In generale la percentuale dei benzinai varia dal 3% al 5% a litro, vuol dire che se un litro di benzina costa 1 euro, il gestore ottiene da 0,3 a 0,5 centesimi a litro. A questo numero bisogna togliere le spese di gestione dell’impianto, dei dipendenti e le altre voci di spesa per cui il rendimento netto si aggira sul 2%. Se l’attività funziona bene e ha molti clienti ci sono buone possibilità di ottenere un salario tra i 1300 fino ai 1800 euro al mese.
Qual è lo stipendio di un apprendista benzinaio?
All’interno di una pompa sono presenti vari addetti con compiti differenti e anche in questo esercizio commerciale è prevista l’introduzione di giovani alla ricerca del primo impiego. Lo stipendio di un apprendista benzinaio viene calcolato, secondo il ccnl, intorno al 75% di quello base di sesto livello. Quindi se è 1000 euro quello di un dipendente normale, un giovane guadagnerà 750 euro per le stesse ore lavorative, cioè 40 settimanali. A questo contratto possono accedere i ragazzi dai 15 a 29 anni, la cui posizione lavorativa, con tale modalità, non può durare per più di 4 anni. Inoltre devono essere seguiti da un tutor per la formazione sul campo.
Il lavoro benzinaio: quale futuro?
In questo settore su quanto guadagna un benzinaio influiscono anche la comunicazione pubblicitaria che svolge per attirare la clientela, gli incentivi legati alle raccolte punti, la fedeltà dei guidatori affezionati. Sono tutti fattori che incidono sulla quantità di carburante venduto e quindi sulle percentuali di guadagno. Per raggiungere tale obbiettivo è molto importante la formazione che alcune compagnie petrolifere fanno ai gestori che utilizzano il loro marchio, utile per emergere sul territorio. Il lavoro del benzinaio resta comunque molto precario, sempre di più i distributori self service riducono l’occupazione, in quanto servono sempre meno figure professionali come gli addetti all’erogazione.