I primi mesi di vita di un bambino sono spesso i più difficili per un neogenitore e uno degli aspetti più complessi riguarda la gestione del pianto. La maggior parte dei neonati piange un’ora e mezza al giorno, ma il 10% arriva a piangere fino a 3 ore. Come intervenire?
E soprattutto come si possono calmare i singhiozzi del neonato? Scopriamolo insieme.
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- Diversi tipi di pianto del neonato
- Singhiozzo del neonato e singulto peristaltico
- Singhiozzi del neonato: possibili rimedi
- Come fare per far passare il singhiozzo al neonato: metodologia delle 5 S
- Singhiozzo del feto
Diversi tipi di pianto del neonato
Soprattutto nei primi mesi, il bambino ha il pianto come unico strumento di comunicazione possibile, quindi è importante non ignorarlo. Il piccolo capisce presto a livello istintivo che il suo pianto richiama la mamma o il papà e questa esperienza, necessaria al soddisfacimento dei suoi bisogni e quindi alla sopravvivenza, è fondamentale: se il suo pianto genera una risposta, questa sarà il primo mattone per costruire la sua autostima e la fiducia nella propria capacità di agire sul mondo esterno.
Innanzitutto è molto importante imparare a distinguere i modi in cui il bimbo piange e ricondurli alle cause possibili (e quindi alle giuste azioni per consolarlo): le cause principali dei singhiozzi del neonato sono fame, sonno, sete, pannolino sporco, freddo, caldo, mal di pancia, senso di solitudine, male alle gengive, malattia.
Col tempo si genera un meccanismo di crescita e conoscenza reciproca tra il piccolo e i suoi genitori, che permetterà di individuare cause e rimedi con maggiore efficacia. Tuttavia, inizialmente potrà capitare di non riuscire a capire i perché e i come alla base del meccanismo del pianto, visto che ogni bambino e ogni sistema familiare è diverso. Detto ciò, qualche indizio ricorrente può aiutare a “decifrare” i diversi tipi di pianto del neonato più comuni:
- nel pianto per fame il piccolo si succhia le labbra, arriccia la lingua sui lati, allunga il collo all’indietro, porta i pugni alla bocca;
- nel pianto per sonno sbadiglia, sbatte le palpebre, tende a graffiarsi la faccia e a inarcare la schiena, scalcia e sbatte le braccia;
- nel pianto per mal di pancia il corpo è rigido e il viso mostra un’espressione di forte dolore;
- nel pianto per caldo o freddo sarà sudato, rosso e respirerà affannosamente nel primo caso, mentre nel secondo avrà mani e piedini gelidi, pelle d’oca e colorito violaceo.
Singhiozzo del neonato e singulto peristaltico
Esistono anche diversi tipi di singhiozzo del neonato:
- singhiozzo del neonato mentre dorme: è causato da una contrazione del diaframma, ma può essere provocato anche da un brutto sogno;
- singulto peristaltico: può essere dovuto a una cattiva digestione del neonato. In tal caso non occorrerà far altro che modificare la posizione che il bambino ha assunto durante il sonno.
Singhiozzi del neonato: possibili rimedi
I singhiozzi del neonato, per quanto non pericolosi, costituiscono un fastidio non da poco per il bambino.
Si può tentare di risolvere il problema provando ad attaccarlo al seno: una volta bevuta qualche goccia di latte, il fastidio dovrebbe cessare.
Un papabile rimedio potrebbe essere quello di offrire il ciuccio al proprio bambino; in questo modo dovrebbe calmarsi.
Altra ipotetica soluzione: fargli deglutire un po’ d’acqua tiepida o indurlo a starnutire, magari facendogli un po’ di solletico sotto al naso.
Come fare per far passare il singhiozzo al neonato: metodologia delle 5 S
La letteratura è piena di libri di psicologi e specialisti dedicati alla lettura e alla gestione del pianto del bambino. Ma come fare per far passare il singhiozzo al neonato? Una teoria molto interessante è quella del pediatra statunitense Harvey Karp, specialista in tecniche di addormentamento dei neonati, che propone la tecnica delle 5 S da adottare, insieme o una per una a seconda del momento, per calmare il bambino riproducendo una serie di stimoli che viveva quando era nella pancia della mamma:
- Swaddling: “fasciare il neonato”, cioè tenergli le braccia lungo i fianchi come se fossero fasciate, lasciando comunque anche le gambe libere.
- Side/Stomach: metterlo in posizione sul fianco o sulla pancia (attenzione però a non farlo dormire supino nei primi mesi perché potrebbe favorire il rischio di soffocamento).
- Shushing: sussurrare il suono shshshsh, che riproduce un rumore simile a quello che sentiva nel ventre materno.
- Swinging: cullarlo e dondolarlo, riproducendo un movimento simile a quello al quale era abituato in gestazione.
- Sucking: farlo succhiare (al seno o con un ciuccio, a seconda della preferenza dei genitori).
Singhiozzo del feto
Il singhiozzo del feto è il segno dello sviluppo dello stesso. Significa che il bambino si sta pian piano preparando alla vita extra-uterina che lo attende fuori dal rassicurante pancione della mamma. Precisamente, il singhiozzo del feto indica la maturazione dell’apparato respiratorio e dei meccanismi fisiologici, primo fra tutti il coordinamento dei riflessi. Non c’è quindi da preoccuparsi, ma è sempre bene annotare la frequenza e l’intensità di questo avvenimento, perché in casi remoti potrebbe essere legato a problemi della placenta.