Il termine swimtrekking nasce dall’unione delle parole inglesi “swim”, che significa nuotare, e “trekking”, vocabolo ormai ampiamente usato anche nella lingua italiana e che indica il mettersi in cammino per un lungo viaggio, immersi nella natura. Lo swimtrekking è dunque il trekking a nuoto, che permettere di vivere con il mare un’esperienza unica e indimenticabile.
Si tratta di un viaggio alla scoperta di tutto il mondo marino, dai fondali magici alle spiagge inesplorate, insieme a compagni spinti dalla stessa passione. Il trekking a nuoto soddisfa il desiderio e il piacere dell’avventura e permette di riscoprire una dimensione fatta di pace, silenzio, ascolto e meditazione.
Lo swimtrekking non presenta alcun rischio. Viene praticato vicino alle coste e con un’attrezzatura specifica in grado di garantire massimo comfort e sicurezza.
La muta, ad esempio, impedisce la dispersione termica, favorisce lo scivolamento durante il nuoto, protegge dagli agenti esterni e garantisce il galleggiamento. Le mute specifiche per lo swimtrekking sono in neoprene bifoderato ed avvolgono tutto il corpo ad esclusione delle braccia. Hanno uno spessore che va dai 2,5 ai 5 mm.
La maschera con il boccaglio permette di immergersi nei fondali e visitare le bellezze che il mare nasconde e protegge. Le pinne sono leggere e a scarpetta e vengono utilizzate nelle brevi apnee per assecondare la propulsione delle braccia. Non sono da immersione.
L’unico elemento di tutta l’attrezzatura studiato ed utilizzato solo nello swimtrekking è uno zaino stagno idrodinamico, noto agli swimtrekker come barchino per la sua forma. Viene utilizzato per trasportare tutto il necessario per l’escursione come materiale tecnico, cibo, vestiti o medicine. Inoltre, in situazioni di emergenza può essere utile come punto di appoggio. È facilmente trasportabile a nuoto poiché pone una minima resistenza all’avanzamento, ma non può essere usato come mezzo di trasporto perché poco stabile. In alternativa al barkino possono essere impiegati canottini da bambino, plancette da pesca sub o kayak da playboat con sacca stagno.
Corsi di swimtrekking per principianti, guide e formatori
Per fare un’esperienza di swimtrekking occorre saper nuotare, in particolare con i due stili principali, il dorso e lo stile libero. È inoltre fondamentale poter contare su una certa resistenza fisica, garantita da un’attività sportiva praticata in maniera regolare.
Essendo privo di pericolo, il trekking a nuoto è un’attività che si adatta bene anche alle famiglie generalmente con bambini dagli 8 anni in su ed in grado di nuotare.
Chi desidera vivere questa esperienza con tutta la preparazione necessaria, può seguire i corsi di swimtrekking e gli stage che diverse piscine e impianti sportivi hanno iniziato ad offrire ai loro clienti. Qui è possibile farsi un’idea, allenarsi e poter usufruire dell’attrezzatura inclusa nel costo di iscrizione o a noleggio.
Le escursioni in mare vengono effettuate con piccoli gruppi di persone che vengono affidate ad una guida opportunamente formata. Per diventare una guida o un istruttore di swmitrekking è necessario seguire dei percorsi specifici riconosciuti dall’Associazione Sportiva Dilettantistica Swimtrekking che opera con Legambiente e che organizza ogni anno stage e corsi in Italia e all’estero.
Dove fare swimtrekking?
Lo swimtrekking può essere praticato ovunque si trovi il mare. Generalmente, la scelta ricade sulle sulle isole, dove è possibile organizzare itinerari che ne includono tutto il perimetro o solo una sua parte. Il trekking a nuoto può essere praticato anche nei laghi e nei fiumi, mentre è difficile che vengano organizzate escursioni lungo la costa della terraferma.
Dove fare swimtrekking? Le mete più gettonate sono le Tremiti, l’Asinara, Itaca, Ponza, Zannone e tutte le più belle isole del Mediterraneo.