Gli asparagi sono piante erbacee delle Liliacee, prodotti spontanei della terra e un ingrediente prelibato con cui preparare buonissime pietanze.
L’asparago selvatico, di cui esistono in natura diverse varietà, è conosciuto fin dall’antichità. Era già apprezzato dagli antichi egizi, mentre i romani avevano addirittura scritto dei manuali che ne illustravano le tecniche di coltivazione. Gli asparagi che si trovano in commercio sono perlopiù coltivati e derivano dall’Asparago comune.
Oltre ad essere buoni, gli asparagi selvatici sono ricchi di elementi nutritivi e proprietà. Contengono vitamina A, B e C e molti sali minerali. Sono diuretici ed hanno effetti sedativi, dimagranti e lassativi.
- Dove cresce l’asparago selvatico?
- Le varietà dell’asparago selvatico
- Il periodo della raccolta degli asparagi selvatici
Dove cresce l’asparago selvatico?
Il vero asparago selvatico è detto anche asparago pungente per il suo sapore forte e deciso.
Il suo habitatè tutta la Macchia mediterranea come boschi e siepi, dal livello del mare fino ai 1300 metri di altezza. Più precisamente, dove cresce l’asparago selvatico?
In Italia lo si trova prevalentemente in Abruzzo e Molise e in quantità minori anche nelle altre regioni del Centro-Sud fino all’Emilia Romagna.
La Sicilia, la Sardegna e la Liguria vantano una buona crescita di questa pianta nelle zone verdi della Macchia mediterranea vicino alle coste.
Le varietà dell’asparago selvatico
Esistono diverse specie di asparago, ma la prima grande distinzione è tra quelli che crescono spontaneamente in natura e quelli che vengono coltivati. In Italia se ne contano 8 varietà e quattro di queste si trovano solo in determinati habitat.
Come già detto, tra le varietà dell’asparago selvatico il più famoso è il più diffuso l’Asparago pungente, così chiamato per via del suo gusto pieno.
L’Asparagus tenuifolius è un’altra pianta selvatica che cresce nelle bassure umide delle aree litorali e all’interno delle leccete. Per questo la si trova nella Macchia mediterranea che percorre la costa della penisola.
Nei pendii aridi e soleggiati delle coste del Lazio, della Sicilia, della Sardegna e delle Isole Pelagie si incontra invece l’Asparago Marino.
Nelle Isole italiane cresce un’altra specie diasparagoselvatico alquanto raro, che prende il nome di Asparago spinoso.
Vi è poi l’Asparago bianco che trova posto nei fusti legnosi bianchi in Sicilia e Sardegna.
L’Asparago di Pastor è invece una peculiarità della località Selinunte in Sicilia.
Il periodo della raccolta degli asparagi selvatici
Queste piante crescono durante tutto l’inverno e a primavera regalano agli appassionati generosi raccolti. Per questo, il miglior periodo della raccolta degli asparagi selvatici inizia a primavera, in particolare nei mesi di aprile e maggio.
In questo periodo è possibile raccogliere un bel mazzo di asparagi selvatici facendo una semplice passeggiata di un’oretta.
Quando l’asparago è abbastanza lungo, va staccato nella parte non legnosa, mentre se è ancora giovane può essere raccolto o tagliandolo al livello del terreno o estirpandolo direttamente dal terreno, evitando di danneggiare la pianta madre. È sempre utile portare con sé un guanto perché l’asparago selvatico è sempre un po’ spinoso.
Una volta raccolta, questa prelibata pianta può essere utilizzata in cucina per la preparazione di squisite pietanze, come frittate, risotti e altre bontà della tradizione culinaria italiana.