Sebbene non siano molto frequenti, le bruciature caustiche, o più comunemente ustioni da acido, possono essere estremamente pericolose, anche se raramente arrivano a essere letali. Le cause possono essere svariate, da incidenti di vario tipo sul lavoro ad aggressioni più o meno premeditate. Il fenomeno tristemente sempre in crescita delle aggressioni, le cui vittime sono costituite per la maggior parte da donne, ha portato addirittura i giornalisti a coniare il termine di vitriolage. Troppo spesso gli operatori di primo soccorso non sanno bene cosa fare quando si trovano davanti a un caso di bruciatura chimica: questo articolo fornisce alcune spiegazioni su come comportarsi in caso di ustione da acido e indica quali sono i più efficaci trattamenti disponibili.
- Ustioni cutanee e ustioni oculari
- Valutare il grado e il tipo di ustione
- Come prestare un primo soccorso
- Trattamenti successivi
- Le conseguenze a lungo termine
Ustioni cutanee e ustioni oculari
Una prima distinzione basilare riguarda la zona del corpo colpita dalle bruciature. Queste si distinguono genericamente in ustioni oculari, se l’acido è in qualche modo riuscito a venire in contatto con gli occhi, e ustioni cutanee, se la sostanza colpisce una qualsiasi area di tutto il resto del corpo. Si capisce che le ustioni oculari sono più pericolose per il ferito, in quanto l’occhio è una struttura estremamente più sensibile e delicata della pelle e c’è il rischio concreto di perdere la vista. Perfino lo stesso processo naturale di cicatrizzazione, che si rivela molto utile nel caso di ferite su altre zone del corpo umano, può essere causa di cecità nella persona colpita, a causa delle cicatrici che si formano sulla cornea e sulla congiuntiva. Tuttavia anche le lesioni cutanee possono avere conseguenze del tutto indesiderabili, a seconda dell’estensione colpita dalla sostanza e della profondità delle ferite inferte. Una volta fatta questa distinzione di base rimangono però ulteriori valutazioni da fare sulla natura delle lesioni.
Valutare il grado e il tipo di ustione
In effetti i danni provocati dall’acido possono essere di specie diversa, soprattutto a causa della grande varietà di sostanze pericolose con cui è facile entrare in contatto, sia in ambito domestico che lavorativo. Proprio per questo motivo è necessario valutare correttamente il grado e il tipo di ustione riportata dal soggetto ferito. Le sostanze chimiche infatti non sono tutte uguali: le bruciature con acido solforico possono essere certamente gravi, ma anche solo una piccola quantità di acido fluoridrico può risultare addirittura letale. Una volta stabilita la natura della sostanza ustionante, si procede poi alla valutazione del grado dell’ustione secondo una scala composta da tre gradi di gravità della lesione. Nel caso meno grave la zona colpita presenta macchie biancastre circondate da arrossamenti; il secondo livello della scala comprende edemi e vesciche che causano rigonfiamenti densi di liquido, e infine nel caso più grave l’area interessata può presentare zone di tessuto necrotico, ormai morto. Sapere con quale tipo di ustione si ha a che fare, e possibilmente quale reagente è la causa delle ferite, è utile dunque ai fini di valutare la scelta del soccorso da effettuare.
Come prestare un primo soccorso
Nella sfortunata eventualità di un incidente con sostanze chimiche è decisiva la presenza di qualcuno che intervenga tempestivamente in aiuto della vittima. Bisogna però essere preparati e sapere come prestare un primo soccorso per evitare di provocare danni aggiunti al ferito. Un risciacquo della parte lesa con acqua corrente resta di gran lunga la soluzione immediata migliore, ed essendo l’acqua una sostanza in grado di reagire sia come base che come acido è necessario applicarne una grande quantità e per un tempo prolungato in modo da permetterle di diluire l’acido. Alcune sostanze tuttavia reagiscono male all’acqua: nel caso di ustioni da acido fenico, per esempio, è necessario prima lavare la zona colpita con dell’alcool e solo successivamente risciacquare con acqua. L’acido fluoridrico richiede invece un trattamento con bicarbonato di sodio prima di poter sciacquare l’area interessata. Vanno anche immediatamente rimossi eventuali indumenti o accessori che ostacolano tutto il processo. Nel caso di ustioni oculari l’acqua è l’unica soluzione invece: il risciacquo va fatto per una trentina di minuti e poi va applicato un impacco di ghiaccio sull’occhio colpito, in modo da alleviare anche il forte dolore. In ogni caso è consigliato contattare un medico o chiamare un’ambulanza già mentre si presta il primo soccorso.
Trattamenti successivi
Una volta che si è escluso il pericolo immediato di vita e si prestato un primo aiuto è necessario, anche nei casi apparentemente meno gravi, rivolgersi a un medico per i trattamenti successivi. Ovviamente questo sarà un oculista nel caso degli occhi e un dermatologo o un chirurgo nella maggior parte delle altre situazioni. Nel caso di una lesione oculare il medico di solito prosegue il trattamento con gli sciacqui ad acqua calda a bassa pressione e sali di calcio e può decidere di intervenire con delle pomate ad uso locale, come ad esempio quelle a base di tetracaina. Il sale gluconato di calcio è utilizzato spesso anche nel caso di lesioni a danno della pelle, di solito in combinazione con altri antiacidi a base di idrossidi di magnesio.
Le conseguenze a lungo termine
Le persone che hanno subito lesioni da acido necessitano di assistenza anche successivamente all’incidente. Sono infatti necessari continui accertamenti per valutare la presenza di conseguenze a lungo termine delle ferite. Queste possono essere naturalmente di carattere fisico, ma altrettanto importanti sono quelle di natura psicologica e sociale. Le vittime possono infatti riportare deformazioni permanenti del volto o di altre parti del corpo, e non in tutti i casi queste sono risolvibili con la chirurgia plastica. Dato che le persone sono generalmente abituate a identificarsi con il proprio aspetto fisico, un brutale cambiamento di quest’ultimo può generare traumi psicologici a lungo termine come bassa autostima, ansia, depressione. Questo a sua volta può provocare l’incapacità di continuare a lavorare, con conseguenze serie anche sullo stato economico della persona. Una combinazione di aiuto medico, psicologico e sociale continuato nel tempo può comunque aiutare le vittime di ustioni da acido a riprendere una vita normale.